Capitolo 10: Grazie al cielo

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~Midoriya POV~

Sto tremando come una foglia.

Perchè sono così spaventato? So che non era lui a volermi fare del male... ma non posso fare a meno di essere terrorizzato in questo momento.

Ho la gola secca a causa dei troppi singhiozzi, soffocati con forza dalle mie mani sporche di sangue.

Il petto comincia a bruciare sempre di più e la macchia dello stesso colore dei suoi penetranti occhi si espande velocemente sulla camicia candida.

Kacchan...

Come se non fosse abbastanza, ora sono entrato in calore, il che vuol dire dolori al ventre, odore pericoloso e poca lucidità.

Non ho nemmeno svolto il mio compito.

Se gli altri mi vedessero in questo stato sarebbe un problema, dovrei spiegare il perché sono ferito e si capirebbe subito che non si tratta di un morso animale; inoltre, nel mio gruppo è presente un Alpha... non posso rischiare.

Con fatica riesco a mettermi in piedi reggendomi ad un masso, le gambe non vogliono proprio collaborare e nemmeno i miei maledetti feromoni, stanno diventando troppo forti!

Devo andarmene.

Mi asciugo ancora le guance arrossate dal pianto, girando intorno per orientarmi meglio.

Se usando il sentiero torno dagli altri... vuol dire che da quella parte si trova l'istituto.

Non posso andare in infermeria, non è nemmeno una cosa tanto grave, ma forse...

Ok, ho deciso.

Cercando di barcollare il meno possibile, comincio a camminare con una mano stretta sul ventre dolorante e fremente di eccitazione, mentre con l'altra sposto meglio il gilet, per nascondere la macchia carminia.

Il mio corpo sta facendo di tutto per farmi accoppiare con qualche Alpha, mi permette a stento di muovermi.

Non so con quale forza divina riesco a tornare nella casetta di Recovery Girl, che grazie al cielo è altrove.

Cado sulle ginocchia, sfinito e con la vista annebbiata, inspiro rumorosamente per permettere all'aria di entrarmi nei polmoni.

Sono sicuro che anche Kacchan abbia sofferto cercando di controllarsi.

Sbottono il gilet, passando poi alla camicia, lasciando il petto nudo all'aria ci passo delicatamente sopra i polpastrelli.

I segni del morso si sono già rimarginati, fortunatamente non è andato troppo in profondità nella mia carne ma non è stato comunque il punto adatto per mordermi.

Faccio guizzare lo sguardo da una parte all'altra della sala, cercando ogni cosa che mi potesse tornare utile; disinfettante, qualcosa di pulito da mettermi addosso... è una strega medica di queste cose dovrebbe esserne piena!

Ansimante, costringo le mie gambe a reggermi ancora una volta, dirigendomi verso quello che dovrebbe essere lo studio.

Che sia lodato...

Trovo in fretta ciò che mi serviva, disinfetto i segni sul torace usando un batuffolo di cotone, prendendo poi una garza.

E un problema è andato.

In un armadietto di legno scuro trovo varie boccette di pillole, tra cui proprio quelle che cercavo.

Ingurgito un paio di soppressori, ho la testa in fiamme e la salivazione a mille, vi prego fate effetto alla svelta!

Manca solo una cosa.

Nascondo gli indumenti sporchi nella mia borsa, mettendomi per l'ennesima volta alla ricerca di qualcosa che potrei usare.

Con la coda dell'occhio, proprio mentre stavo per arrendermi e farmi tutto il campo a torso nudo (non esattamente la migliore delle idee), scorgo all'angolo dell'ingresso un attaccapanni con poggiati sopra alcuni mantelli.

Non succederà niente se ne prendo uno, no? Tanto lo restituirò appena ne avrò l'occasione.

Dato che appartengono all'anziana sono molto piccoli, ma funzioneranno bene come maglietta arrangiata.

Prendo una lunga boccata d'aria, strizzando gli occhi, e constatando che grazie alle medicine non mi sento più uno straccio come qualche minuto fa.

Va bene.

Metto la mano sulla maniglia della porta d'ingresso, girandola e andando nell'ampio cortile.

Alzo lo sguardo dal terreno, verso la zona in cui devo andare e, dopo un istante di incertezza, mi dirigo a passo più o meno veloce verso la mia camera.

~Bakugo POV~

Quando ho spinto via Deku, ho sofferto come un cane.

Ero fuori di me.

La vista del sangue che fuoriusciva dal suo petto mi ha fatto impazzire, ma la cosa che mi ha scosso di più è che non sono riuscito a capire se in modo negativo o positivo.

Mi sono odiato a morte per non aver fatto una cosa talmente semplice come controllare il mio corpo... ma il suo odore... era fin troppo per i miei sensi.

E poi, alla vista delle sue lacrime non ci ho visto più.

Stava tremando dalla paura, aveva paura di me... come biasimarlo, in fin dei conti è stato aggredito da un Alpha, una creatura biologicamente pensata per dominare.

Sono certo di aver sentito qualcosa spezzarsi in me quando l'ho visto piangere; era il mio ultimo barlume di autocontrollo.

Mentre correva lontano da me è come se stessi soffocando.

Ho continuato a ringhiare come un forsennato mentre mi tenevo con ogni mia forza stretto al terreno, conficcai le unghie nella terra scura, sperando che il nerd andasse il più lontano possibile.

Ma anche fuori da quella caverna continuavo a sentirlo.

Il suo odore si è intensificato a dismisura, finchè grazie agli dei non è sparito.

Ci sarà voluta un'ora per calmarmi.

Non posso perdonarmelo.

Io, un Alpha, che non riesco nemmeno in un'impresa così fottutamente semplice.

Patetico.

Tuttavia, se un giorno dovessi mai rivedere quei maledetti occhi smeraldo, lo prenderò a calci in culo per essere stato un tale deficente!

E se ci fosse stato un altro Alpha al mio posto? Uno con ancora meno autocontrollo di me?

Cazzo.

Non voglio nemmeno pensarci.

Non senza di te - Bakudeku OmegaverseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora