Capitolo 60: Ti va?

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~Midoriya POV~

<Cosa?!> grido incredulo, scrutando basito l'Alpha dai capelli color grano.

Madre e figlio tacciono all'istante; la prima si porta una mano alle labbra, analizzando confusa la situazione, il secondo invece, dopo aver lanciando uno sguardo a dir poco furioso alla donna, mi guarda un attimo negli occhi, prima di posarli altrove con un grugnito.

<Vi spiacerebbe spiegarmi?> chiedo, percependo il nervoso crescere sempre di più.

Sposto l'attenzione dall'uno all'altra, in religioso silenzio, perdendo definitivamente la pazienza quando l'unica ad aprir bocca è Mitsuki.

<Izu... Katsuki credo volesse dirtelo, é-> la fermo alzando il palmo nella sua direzione, tenendo le iridi puntate sul mio compagno.

La vedo sospirare con la coda dell'occhio, prima che si avvii all'esterno della capanna per lasciarci soli.

<Kacchan.> lo chiamo, ostentando un tono tranquillo, non suscitando l'effetto sperato.

Mi avvicino a lui di pochi passi, lasciando che un ringhio mi risalga la gola.

<Alpha!>

Si volta di scatto, ringhiando in risposta; prendo un profondo respiro, sforzando un sorriso fugace.

Stringo con due dita la radice del naso, potendo sentire arrivare il mal di testa.

<Per una volta... potrei ricevere da te le informazioni?> gli prendo lentamente il viso con una mano, costringendolo a guardarmi.

Ringhio nuovamente quando tenta di sfiorarmi.

<Deku. Abbiamo preso questa decisione soltanto l'altro giorno, tu non c'eri, avrei voluto parlartene ieri, quando sei tornato, ma... eri talmente stanco, non mi sembrava il momento.> le sue palpebre lasciano intravedere appena l'iride carminia, profonda e attenta ad ogni mio minimo movimento.

Lo lascio andare, provando ad indietreggiare di qualche passo, prima di venir afferrato per il polso e tirato bruscamente al suo petto; mugugno per l'impatto, ritrovandomi impossibilitato a muovermi.

Non provo nemmeno a divincolarmi, sarebbe inutili in queste condizioni, soprattutto contro di lui.

<Ehy Deku. Omega.> sussurra abbassando la voce, facendomi venire i brividi sotto la pelle chiamandomi in quel modo.

<Guardami.> uggiolo senza volerlo, sentendo la sua mano passarmi dolcemente tra le ciocche dei capelli, non preoccupandosi di evitare gli ornamenti prestatomi poco prima da Mitsuki.

Incrocio i nostri sguardi, scivolando sempre più nella beatitudine portata dall'odore e dalle carezze del mio compagno.

<Credimi quando ti dico che avrei voluto parlartene ieri... ma volevo passare una notte tranquilla con te.> sospiro, definitivamente sconfitto, lasciando che le sue labbra vaghino sul mio collo, sul legame che ci ha uniti a vita, sentendo le braccia andare a stringermi energicamente la vita e uggiolando in apprezzamento.

<Non essere arrabbiato con me Omega.> ghigna prima di bramare avidamente le mie labbra.

È davvero antipatico quando si comporta in questo modo; lo spingo via con uno sbuffo, sentendolo ridacchiare.

<Quel coso ti sta ancora appiccicato?> chiede, indicando con un cenno il vivace draghetto, posizionato dove lo avevo lasciato sul tavolino in legno.

<Non è un coso.> lo rimprovero, sorridendo quando la bestiolina mi salta tra le braccia, agitandosi al mio petto.

Il biondo fa aderire il torace alla mia schiena, accarezzandomi i fianchi; i suoi muscoli si tendono e rilassano sui miei, soffiando il caldo respiro sulla mia nuca.

<Non stai male vestito in questo modo.> ringhia, dandomi un morso sulla guancia.

<Kacchan!> sbuffo, dandogli un leggero colpetto.

<Tua madre era così contenta di farmi provare alcune delle sue vecchie cose... che maleducato! L'ho mandata via senza pensarci!> sobbalzo, voltandomi verso l'entrata.

<Mm... l'avrei fatto anche io...> borbotta, posando il volto nell'incavo del mio collo e facendo scivolare la mano dal fianco al mio fondoschiena.

<Kacchan.> lo richiamo, cercando di trattenere i miei istinti e lasciando andare il lucertolino, che plana a terra con uno sbuffo.

<Deku.> risponde facendo il finto tonto, soffiando contro il lobo del mio orecchio.

<Non- mph... non mi sembra il momento.> sento il viso andare a fuoco nel mentre che una mano vaga sul mio petto, stringendo la carne tra le dita fino a pizzicarmi; gemo in un misto di dolore e sorpresa, avvicinando il viso al suo, lasciando che i nostri respiri si confondano in uno, unico e solo.

Le sue labbra stanno per sfiorare nuovamente le mie, quando mi riscuoto, posando una mano sulla bocca del biondo e scostandomi da lui.

<Quindi... queste palizzate? Quando si sono fatti vedere gli aristocratici? C'è stato un incontro?> comincio a straparlare, sentendo Kacchan sospirare alle mie spalle.

<I rinforzi alle mura sono soltanto una precauzione. Quei vigliacchi li ha avvistati una vedetta nei pressi del fiume e no, oltre all'infausto incontro avuto con te non ce ne sono stati altri.> parla con tono estremamente tranquillo, osservandomi attentamente quando il musetto a squame dell'animale si struscia addosso a me.

<Per fortuna...> sussurro, non ancora convinto delle misure adottate dal villaggio; continuo a pensare che si possa risolvere tutto in modo pacifico.

<Oi. So a cosa stai pensando, si capisce dalla tua espressione corrucciata, ma ti supplico Izuku...> si avvicina di nuovo, a passo leggero, posandomi entrambe le mani sulle spalle e costringendomi a voltarmi verso di lui; mi solleva il mento con la punta delle dita, lasciandomi ammirare le sue iridi perfette.

<Non comportarti in modo sconsiderato come al solito.> arriccio il naso quando il suo palmo, ora ruvido probabilmente a causa del troppo lavoro, prende ad accarezzarmi teneramente.

<Io sconsiderato? Parla per te piuttosto.> borbotto, voltandomi di lato e premendo una mano sulle labbra.

Lo sento sbuffare con un'evidente nota di divertimento, prima di lasciarmi un bacio tra i capelli.

Se gli altri ragazzi potessero vederlo! Si farebbero tante di quelle risate nell'osservarlo in atteggiamenti talmente affettuosi.

Continuo ad essere arrabbiato con lui e a reputarlo un vero idiota quando pensa di dover fare tutto da solo, però... mi era mancato sul serio, ed è vero che ieri sera sono crollato subito, quindi non abbiamo neanche avuto il tempo per parlare.

<Kacchan?> riporto l'attenzione sul biondo, ridacchiando pensando a quello che io voglia dire.

<Cosa vuoi.> in tutta risposta quello si mette a sbuffare, infastidendo il draghetto con dei colpetti sul capo.

Lo guardo dritto negli occhi, sorridendo pacato.

<Ti va di fare l'amore con me?>

Non l'avessi mai detto. Se Kacchan fosse stato un cane gli si sarebbero sicuramente drizzate le orecchie.

Si ferma di colpo, spalancando gli occhi per la sorpresa.

Grido nell'istante stesso in cui vengo afferrato all'improvviso e sollevato da terra, ritrovandomi faccia a faccia con il mio compagno; ghigna soddisfatto, leccandosi le zanne con impazienza, avviandosi a grande falcate verso il nostro nido.

<E c'era bisogno di chiederlo!? Ti costringerò a quel cazzo di letto fin quando non tramonterà il sole!>

Rido nuovamente ai suoi modi bruschi, ignorando definitivamente lo sguardo attonito dei passanti.

Non senza di te - Bakudeku OmegaverseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora