Capitolo 47: Ricerche

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Vediamo...

Dopo essermi consultato con Shinsou, ho finalmente capito quali tipi di erbe cercare e sono certo che il mio amico a quattro zampe mi aiuterà a trovarle con maggiore facilità.

Vago sul sentiero, camminando parallelamente al lungo torrente, l'unico ostacolo che mi divide dalle alte colline che dominano la valle, verdi e rigogliose come non mai.

È un'ottima stagione per lasciar prosperare la  vegetazione.

Lo scrosciare dell'acqua sul letto composto di pietre ha un non so che di rilassante; per un attimo mi distraggo, distogliendo l'attenzione dai teneri germogli che mi circondano.

Devo rimanere concentrato, lo ben so, eppure è da un po' ormai che non passo del tempo da solo o quasi, perciò tendo a distrarmi più del dovuto.

Il lupo che mi precede si volta a guardarmi, spazzando il pelo della coda sui ciottolini immersi nella polvere del sentiero.

<Hai trovato qualcosa?> gli chiedo, chinandomi lievemente sulle ginocchia.

Seguo la direzione in cui punta col suo muso, accovacciandomi tra la boscaglia per individuare ciò di cui ho bisogno; quando trovo le foglie giuste non perdo altro tempo, raccogliendole con cautela.

Ho una sensazione di deja-vu.

Ora che ci penso, è proprio così che io e Kacchan ci siamo incontrati.

Sorrido tra me e me, lanciando una veloce occhiata all'animale che fiuta la terra umida con un vivido interesse.

Scommetto che testardo come è lui riuscirebbe ancora a negare di aver avuto bisogno di una mano per tirarsi fuori da quella situazione.

La bestia preme il naso bagnato contro la mia spalla, spostandomi appena di lato.

<Mmh?>

Allungo una mano verso la sua nuca, quando questo si sposta all'improvviso; le sue orecchie si drizzano nel mentre che volge la propria attenzione ai cespugli tutti attorno a noi.

Comincia a ringhiare di sottecchi, provocando un movimento fugace tra le foglie scure.

Irrigidisco la postura, tenendo controllato perfino il respiro se può mantenermi silenzioso.

Quando lo vedo scattare verso uno dei cespugli con un singolo balzo mi chino in avanti, quasi per tentare di fermarlo, sapendo ovviamente di non poterlo fare.

L'animale saltella da un punto all'altro prima di fermarsi tra un rumore di artigli e squittii impazziti; poco dopo ritorna da me, scodinzolante come se nulla fosse successo, trasportando nelle fauci serrate un batuffolo color sabbia.

Non vi è sangue.

Posa la pallina di pelo sulle mie ginocchia, dandomi poi una veloce occhiata prima di mettersi a gironzolare nel prato.

<Cavolo... mi hai spaventato, sai?> sussurro, sfiorando il musetto roseo di quel coniglietto.

<Ti ringrazio per non avergli fatto del male.> sussurro rivolgendomi questa volta al canide.

Circondo con le mani quel piccolo e tremante esserino, accorgendomi di quanto sia piccolo rispetto ad esse; lo accarezzo, non voglio spaventarlo più di quanto non lo sia già.

Sono ben conscio del fatto che un lupo di quelle dimensioni debba cacciare molto per sopravvivere, anche se certamente aiutato in parte dagli abitanti del villaggio, tuttavia il fatto che non l'abbia commesso davanti ai miei occhi in qualche modo mi rassicura.

Che sia perché senta la mia natura?

Potrebbe darsi di si come di no.

<Hai smesso di tremolare in fretta, eh?> sorrido agli occhi scuri del roditore, lasciandolo fare nel momento in cui cerca di entrarmi nel gilet per ripararsi.

<Dovresti tornare dalla tua famiglia.> dico cominciando a ridacchiare un po' per il solletico, sbottonando un paio di bottoni per dare maggior agio alle sue zampette.

La sua tana sarà qua attorno... i piccoletti come questo non vivono mai da soli, è troppo pericoloso per loro.

Adagio il coniglio sull'erba fresca tra le mie gambe, riprendendo il mio lavoro iniziale; strano che non se ne voglia ancora andare.

<E anche con questa abbiamo fatto... ora manca solo...> borbotto tra me e me, dando un ultimo leggero buffetto all'animaletto prima di alzarmi di nuovo in piedi; l'ultima pianta cresce vicino all'acqua, devo spostarmi più verso la sponda del torrente.

Mi guardo attorno, man mano che i passi accorciano maggiormente le distanza tra l'acqua che scorre imperturbabile ed il sottoscritto; ovviamente non vengo lasciato solo un istante, sono buffi quei due.

Continuo a camminare poco lontano dalla sponda, seguendo il corso naturale di quel flusso cristallino e scrosciante, mantenendo in ogni caso lo sguardo ben piazzato sul terreno.

<Ma dove sono-> sbuffo dopo qualche minuto, alzando il capo nel notare come un qualcosa di fuori posto con la coda dell'occhio.

Eh?

Il lupo alle mie spalle torna ancora una volta a ringhiare, in modo più prepotente rispetto a prima, agitandosi e guaendo verso il fiumiciattolo.

Volto la testa di scatto, correndo poi in quella direzione.

Arrivo persino ad inzuppare gli stivali nell'acqua fredda, fin sopra la caviglia, provando a mettere a fuoco quello che la corrente si sta trascinando dietro.

Un misto di colori brillanti scivola adagio e immobile trasportato dalle piccole onde dai mille riflessi.

Quello...

Quella è una persona!

Non senza di te - Bakudeku OmegaverseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora