Capitolo 30: Andiamo

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~~~ANGOLO ME~~~

Non so quanti di voi leggeranno ma ok.

Vi ringrazio infinitamente per la pazienza che avete portato in queste due settimane, non sono morta!

Ho solo dovuto prendere una pausa da ogni cosa, famiglia, lavoro, stress e distrazioni varie, ogni cosa internet compreso.

Ora sono tornata e sto molto meglio di prima! Non vedo l'ora di continuare a sfornare nuove pubblicazioni, ho mille idee e spero di avere più tempo.

Grazie a tutti voi! Buona lettura.❤️


~Midoriya POV~

Quando ieri sono arrivato al villaggio, di sicuro non mi sarei mai aspettato tutta quella accoglienza che invece ho ricevuto; ogni cosa è così... diversa da come ci venne descritto.

I "barbari" così come vengono chiamati dai paesani ed i libri di storia, in realtà non sono nulla del genere; non che mi aspettassi il contrario dopo aver conosciuto Kacchan.

Mi fido di lui, così come del luogo che chiama casa e delle creature che lo popolano.

Per non parlare poi di tutti gli esseri che abitano il bosco; ieri eravamo molto stanchi dopo il lungo viaggio per cui non sono ancora andato in esplorazione dei dintorni, ma da quello che mi è stato raccontato da Shinsou e Sero, a quanto pare i più esperti nel riconoscere ed usare a loro vantaggio le varie proprietà delle erbe, la foresta è piena zeppa di piante particolari ed hanno anche promesso che oggi a mente lucida mi ci avrebbero portato.

In effetti dopo il banchetto sarebbe stato impossibile muoversi, mi hanno fatto assaggiare una densa bevanda dal brillante colore dorato, aveva un sapore fortissimo e mi fece subito sentire accaldato; ne più di un solo calice, non avevo mai provato nulla del genere in vita mia, ma da quello che ho potuto osservare aiuta a sollevare l'umore della gente, ogni viso sorrideva arrossato, a Denki è persino venuto il mal di stomaco per le troppe risate... che sia un qualche intruglio medico?

Forse dovrei chiedere a Shinsou.

Ad ogni modo, il biondo non sembrava esattamente d'accordo a lasciarmi libero di esplorare, ha continuato a raccomandarmi di non superare i confini e di scappare ad ogni suono sospetto... non so di preciso a cosa sia dovuta questa sua preoccupazione, ma io non sono nemmeno così sconsiderato da andare a zonzo completamente solo e alla mercé di qualche strano essere.

Comunque, ho subito trovato la cosa interessantissima, non vedo l'ora di scoprire di più su questo posto e ovviamente di mettermi il prima possibile a disposizione di quelli che, ne sono certo, diventeranno miei grandi amici; voglio, anzi devo, rendermi di una qualche utilità!

Non ricordo esattamente come io ora mi ritrovi in una spaziosa tenda dalle pareti decorate con armoniosi ricami, su un largo e morbidissimo letto pieno di calde e soffici coperte in pesanti pelli di vari animali e lana, pregne del persistente odore dell'Alpha biondo.

Sono... nella sua tenda? Lui dov'è?

Il suo profumo è ovunque qua dentro, non potrei mai capire in che direzione sia andato.

Mi stropiccio gli occhi, ancora stanchi e ricoperti da un leggero velo di sonno, stiracchiandomi sul candido tessuto e posando i piedi sul terreno, tappezzato anch'esso di pellicce e drappeggi rosso fuoco, cuciti con del brillante filo dorato.

Al contatto con un filo di fresca aria mattutina la mia pelle rabbrividisce, venendo poi a contatto con del morbido pelo a me conosciuto.

<Buongiorno! Dormito bene?> sorrido alla vista di quel muso familiare, accarezzando il lupo tra le orecchie.

Gorgoglia contento, salendo sulla branda con le zampe anteriori e sovrastandomi con il suo eccessivo peso, passando freneticamente la lingua ruvida sulle mie gote lentigginose.

<Ehy bello, sai per caso dove si trova Kacchan?>

Quello, come se avesse compreso alla perfezione ogni mia singola parola, si stacca da me compiendo un paio di saltelli in direzione dell'uscita.

Credo voglia essere seguito.

Decido di non farlo aspettare ulteriormente, mi rimetto i miei scarponcini e sciacquo il viso in una tinozza di rame piena fino all'orlo d'acqua pulita, segno che nessuno deve averla usata nelle ore precedenti, posta su un solido tavolino rotondo in legno scuro poco distante dal comodo giaciglio.

Messo un piede all'esterno, non posso fare a meno di risentire dell'aria pungente che mi sferza in volto, nonostante tutti gli strati di stoffa che ho addosso rabbrividisco, tenendomi le spalle in quello che è una sorta di abbraccio.

<Andiamo?> sorrido di nuovo all'enorme animale scondizolante, seguendolo tra le varie tende, non risparmiandomi dal salutare timidamente i pochi passanti.

Che ore sono? Dev'essere molto presto... il sole è ancora basso ed il cielo grigiastro.

Mentre continuo a camminare lungo il sentiero accidentato mi arrivano alle orecchie alcuni sussurri, probabilmente sono ancora una novità per loro...

La bestia si ferma all'improvviso, ruotando il capo verso il sottoscritto e avvicinando il muso umido contro il mio naso, fin quasi a sfiorarlo.

<Eh? Tutto ok?> gli chiedo, allungando una mano verso il suo morbido collo.

Non faccio però in tempo a dargli qualche carezza che l'animale si mette veloce alle mie spalle, chinandosi e infilandosi tra le mie gambe, per poi alzarsi di colpo, facendomi finire a cavalcioni sulla sua groppa compatta.

Perché finisco sempre per essere portato via da qualcuno?

Sospiro, aggrappandomi alla sua gola senza fargli male; che senso ha provare a dissuaderlo dal correre via? So che non mi ascolterebbe.

<Va bene, ho capito. Sono nelle tue... zampe.> sussurro, sentendolo aumentare il passo fino a diventare una corsa, lasciandomi trasportare chissà dove.

Non senza di te - Bakudeku OmegaverseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora