Capitolo 69: La nostra terra

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Il visino paonazzo del neonato affonda tra le mie vesti, urlante e fradicio di lacrime; l'ennesimo boato arriva poco distante da noi, distraendomi finalmente dallo scempio di carne che mi si staglia davanti.

Il terrore mi scuote le viscere, portandomi ad indietreggiare per afferrare il mio compagno, ancora troppo concentrato sulla carcassa della povera bestia, ormai tumefatta e irriconoscibile anche a degli occhi abituate alle sue maestose forme.

<Kacchan!> grido per tentare di sovrastare il caos del momento; la gola mi si stringe nell'udire altre urla, altri pianti, sollevarsi all'unisono per partecipare a quello struggente e unico lamento che impesta l'aria, interrotto a intermittenza dalle esplosioni e dalle grida furenti che arrivano dal di là della palizzata.

<Katsuki!> lo strattono per il tessuto carminio della casacca, dello stesso identico colore del terreno, voltando l'Alpha verso il mio sguardo.

Il suo solido petto si alza e si abbassa con la stessa intensità con cui un coniglietto si agita e si strugge prima che gli esploda il cuore dallo spavento, ma nell'istante in cui i suoi occhi incontrano i miei non esita un momento di più, tirandomi sottobraccio per correre al limitare del villaggio, lontani dall'entrata.

Sento le gambe deboli, tremano, eppure riesco a correre, corro, corro e corro, continuo a farlo nonostante la paura, nonostante la fatica, nonostante la confusione, nonostante la rabbia che si accende come una flebile candela nell'oscurità infinita della morte, che con un'insulsa vocina sussurra di tornare indietro per riprendersi la propria casa.

Perché sta succedendo tutto questo?

Perché dobbiamo soffrire? Perché ancora? Perché noi?

Soltanto arrivati al confine più a nord ci permettiamo di voltarci per guardare alle nostre spalle.

Mi fa male il cuore.

La nostra casa!

Mai avrei voluto provare nuovamente un dolore simile.

Che io non possa appartenere a nessun luogo senza subirne le sventure? Oh dei, chi mi ha gettato questa maledizione addosso?

~Bakugo POV~

Tengo nascosto il mio compagno dalla luce delle fiamme, gettando lo sguardo d'ovunque possa provenire una soluzione.

<Bakugo! Oh miei dei, state bene!> una chioma rossa ci arriva incontro, non appena imboccato il sentiero più rapido.

<È ancora presto per dirlo.> ringhio, folle di rabbia.

Come ho potuto permettere una tragedia del genere?!

<I draghi?> non riesco quasi a pronunciarlo dopo aver assistito ad una deturpazione tale di creature tanto sacre; sono figli della terra! Quei demoni soffriranno per le loro azioni!

<Alcuni stanno combattendo, altri ci stanno aiutando a mettere in salvo la gente, ed altri...> Kirishima abbassa lo sguardo, per la prima volta in anni lo vedo sull'orlo delle lacrime.

Osservo Izuku, silenzioso come non mai, che tenta di calmare i vagiti del piccolo per farci passare inosservati; con gli occhi arrossati, ancora ribollenti di pianto, cerca ti trattenere i singhiozzi, non riuscendoci però completamente.

Faccio scorrere la mano sul suo viso, asciugandolo appena, lasciandogli una carezza a cui abbandonarsi prima di riprendere il cammino; il suo labbro trema con maggiore prepotenza, lasciandogli sfuggire dei tremendi uggiolii, che però cessano nel giro di un paio d'istanti.

Li ucciderò tutti.

Uno ad uno, dovranno soffrire infinitamente di più di quello che hanno fatto passare alla mia gente.

Percepisco uno dei bestioni avvicinarsi alle nostre spalle, giusto in tempo.

Mi avvicino al suo capo basso, raggiungendolo sul fianco e allungando una mano verso il verde per aiutarlo a salire; quando questa non viene accolta, scuoto la testa, pregandolo di ascoltarmi con un uggiolio.

<Izuku? Ti prego, ora non mi sembra il caso di... non possiamo starcene qua.>

<Riconosco quello sguardo. Non ci pensare nemmeno Alpha! Non questa volta! Io non me ne andrò per lasciarti qua da solo a combattere! Quella è anche la mia terra, è ancora sotto attacco, hanno ucciso la nostra gente, e tu vorresti cacciarmi via senza lasciarmi poter fare nulla?>

Torno vicino a lui nel vederlo scoppiare, stringendolo ancora una volta tra le mie braccia.

<Bakugo dobbiamo muoverci... non possiamo rimanercene così nel bosco, siamo scoperti.> Kirishima ci avvisa con impazienza, osservando le torri di fumo alzarsi dalle nostre case.

<Piccolo.> le sue iridi mi risollevano l'anima persino in momenti del genere.

Gli prendo il viso tra le mani, poggiando la fronte sulla sua; ringhio in risposta ai suoi piagnucolii, lasciandogli un bacio lungo e lento in mezzo agli occhi.

<Ti appartengo con tutta la mia essenza, nel corpo e nello spirito, sei la cosa più importante che esista nel mio mondo e tu sai che sarò sempre al tuo fianco.> vengo accarezzato a quelle parole, da una mano tremante ma sicura.

<Si, si che lo so.>

Gli prendo quella stessa mano, baciandogliela un'ultima volta prima di lasciarlo andare.

~Midoriya POV~

<Verrò con te.> scuoto la testa alle sue parole, cullando meglio il piccolo tra le braccia.

<Ma il villaggio? Loro->

<Altri guerrieri se ne stanno occupando, sono sicuro che persino la strega ora stia là in mezzo, ma la nostra gente ha bisogno di essere guidata, dobbiamo andarcene per aiutarli Izuku.>

Stringo le labbra tra i denti, muovendomi titubante per avvicinarmi al drago; lo accarezzo, profondamente contento della sua salute.

Kirishima allunga le braccia per sfilarmi il cucciolo dalle mani, che mi servono libere per arrampicarmi sulla creatura; glielo faccio scivolare nella presa, esitando ancora prima di salire.

Quando mi volto per chiedere un'ultima cosa al mio compagno, capisco di essere stato fregato nuovamente.

<Ti amo con tutto me stesso Izuku.> non riesco nemmeno a scuotere la testa che un colpo secco mi arriva sulla nuca, non permettendomi di percepire più nulla se non il flebile odore di caramello che si affievolisce assieme ai sensi.

Non senza di te - Bakudeku OmegaverseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora