<No, no!> continuo a provare ad indietreggiare per tornarmene tra la vegetazione, senza però riuscire a contrastare la forza del lupo che non esita invece a spingermi dalla parte opposta, in direzione dei ringhi uditi poco prima.
<Dove si trova Kacchan? Che ci facciamo in questo posto?> piagnucolo, strizzando gli occhi e voltandomi verso il muso dell'animale, premendoci contro la mia fronte non prima di aver stretto tra i pugni due grandi ciocche del suo pelo.
Quello esita un istante, arrestando la sua avanzata e posando il muso umido sulla spalla coperta dal gilet smeraldino.
Posso sentire la lingua della bestia passare più e più volte sulla mia guancia fresca a causa del vento, forse nel tentativo di tranquillizzarmi, data la sua percezione del mio odore, fattosi probabilmente più intenso.
Perché vuole che io vada da quella parte? Non voglio essere mangiato tutto in un boccone! Tuttavia... non c'é motivo per cui non dovrei fidarmi dell'animale.
Lo spero per lo meno.
Mi decido a lasciarmi guidare con un po' meno riluttanza, rimanendo comunque sull'attenti ad ogni più minimo movimento a me possibile da percepire, i che non sono troppi, data la mia inesperienza ai boschi.
Continuo a rimanere con una mano aggrappata alla collottola dell'animale, tenendomi l'altra sul secondo bottone del gilet.
Continuiamo in questo modo per qualche minuto circa, passati in balia della mia curiosità crescente e delle continue attenzioni del lupo.
Tecnicamente parlando, non sono solo; Kacchan non dovrebbe arrabbiarsi...
Arrivati in quella che sembra una piccola conca erbosa, l'animale vuole fermasi, posando le iridi lucide dall'alto della mia figura e rimanendo come in una sorta di attesa.
Non mi azzardo a proferir parola; è... questo posto è strano.
Sembra di trovarsi in un libro delle favole.
Il vento canta scagliandosi tra i nodosi tronchi della foresta, il prato dai lunghi steli corre nella sua stessa direzione, interrotto soltanto dai movimenti di qualche bestiolina selvatica accompagnata dai versi più vari prodotti dai volatili che abitano i dintorni.
Presto si scatenerà il freddo dell'inverno, si staranno preparando per il periodo della migrazione.
Con l'animale steso sereno ai miei piedi, rimango nella contemplazione più profonda, dimenticandomi della preoccupazione avuta prima finché, osservando il terreno, non vedo la luce svanire; che il sole sia stato oscurato? Non è possibile avere un'eclissi in questo periodo dell'anno.
Alzo lo sguardo lentamente, sentendo le vene pulsare, venendo seguito dalla testa del lupo; strabuzzo gli occhi, incollando le iridi a qualcosa di immenso.
Il drago più maestoso su cui io abbia mai posato gli occhi nella mia intera vita, si trova ora ad un'altezza spropositata sulla mia testa, con le scaglie che scintillano colpite dai pochi raggi del sole che il suo gonfio ventre non riesce a coprire.
Sussulto, quando noto una delle sue pupille, nere come la pece e strette come due sottili fessure, scrutarmi per poi cominciare a scendere verso di me a gran velocità, sbattendo le enormi ali tappezzate di vecchie ferite ormai cicatrizzate da tempo, facendo alzare uno spesso stratto di polvere.
Quando atterra a quella che credo essere una ventina di metri dal sottoscritto, mi ritraggo sotto il suo sguardo tagliente, notando con la coda dell'occhio il lupo alzarsi scodinzolante, cominciando ad ululare a gran voce.
Provo a farlo smettere senza successo, fino a quando non si zittisce da solo poco dopo aver concluso la sua performance, ricominciando a spingermi in direzione dell'imponente essere alato.
Venendo il muso ricoperto di scaglie della creatura non riesco assolutamente a reagire, rimanendo come pietrificato man mano che continuiamo ad avvicinarsi.
Il tempo rallenta, non riesco a muovere nemmeno la fibra di un muscolo, sento i timpani stridere; le larghe narici della creatura si arrestano a pochi centimetri dalle mie, investendomi con un respiro lento e caldo, abbastanza forte da mandarmi tutti i capelli all'indietro.
Le sue pupille brillano come gemme dorate sotto al sole, impedendomi di voltare lo sguardo; vengo scosso da un fremito lungo tutta la schiena, all'improvviso contatto tra la mia fronte e le scaglie poste sul suo muso, sorprendentemente tiepido.
<Deku!> l'Alpha che tanto stavo cercando ringhia con ferocia alle mie spalle, facendomi chiudere gli occhi di scatto per lo spavento.
Quando li riapro dell'imponente drago non v'é più nemmeno l'ombra, mentre il lupo si para davanti a me, allontanandosi da una figura che conosco troppo bene.
Ancora intontito, vengo afferrato da dietro e riportato tra la fitta vegetazione.
Non oppongo alcuna resistenza, quasi non muovo le gambe, cadendo inevitabilmente di sedere a terra; per poco non sbatto pure la schiena, cadendo invece tra le gambe del biondo, che mi avvolge il mento con entrambe le solide mani, osservandomi severo.
Non riesco ad elaborare perfettamente tutti i fatti accaduti, susseguitosi fin troppo in fretta.
Cercavo Kacchan e invece...
<Deku.> ringhia il mio nome a denti stretti, senza una particolare espressione in volto.
Lo guardo in silenzio, prendendo in mano una delle sue, ancora serrate sul mio viso.
<Cosa ti avevo detto riguardo ai maledettissimi draghi?>
Mi mordo il labbro inferiore, incollando lo sguardo sul lupacchiotto rimasto un po' in disparte.
<Izuku.> mi chiama ancora, tirandomi più su, verso di se e facendo aderire la mia schiena al suo petto, circondandomi con le braccia in una presa ferrea.
<Che ti avevo detto?> chiede, poggiando il mento sulla mia spalla.
<Lo so, ma- ma stavo cercando te! Poi mi ha portato qui, ed è arrivato il drago e-> comincio a borbottare velocemente, potendo sentire il biondo innervosirsi.
<Ti ha portato?>
Non voglio che si arrabbi con lui! Sembra già così spaventato...
Lancio un'occhiata veloce all'animale, nascosto nel sottobosco, non sembra proprio voler uscire.
<No, cioè... in realtà... non stavo facendo niente di male!> alzo appena la voce, incrociando per quanto possibile le braccia al petto.
Ma che mi viene in mente?
Glielo avevo pure promesso...
Lo sento sospirare, iniziando ad accarezzarmi dolcemente il ventre.
<Kacchan?>
<Dimmi.> chiude gli occhi, strofinando il naso leggermente rosato sulla mia guancia, del medesimo colore.
<Sei tanto arrabbiato?>
Quello aguzza lo sguardo, riducendo le iridi infuocate ad una riga sottile.
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Non senza di te - Bakudeku Omegaverse
FanfictionIN ELABORAZIONE IL CONTINUO : "Non senza di me", potete trovarlo sul mio profilo :) Questa storia è una Fantasy AU. Midoriya, un ragazzino di 17 anni, vive in un istituto per bambini rimasti orfani al confine del bosco. Bakugo, un testardo e irasci...