Capitolo 54: Trasferire

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~Midoriya POV~

<M-Midoriya! Ci serve il tuo aiuto... Kami è- lui- vieni!> ansima l'Alpha dai capelli color orchidea, piegato lievemente sulle ginocchia e con lo sguardo alzato verso il sottoscritto.

È evidente che si sia appena fatto una bella corsa.

Nel sentire il nome del mio più caro amico non posso fare assolutamente a meno di preoccuparmi, percependo il cuore palpitare a un ritmo maggiore del solito.

Lo guardo stranito, impaziente di voler udire un seguito.

<A quanto pare è tipico dei giovani, intromettersi in situazioni che non li riguardano!> i vecchi cominciano a borbottare, ma non mi volto, avvicinandomi rapidamente a Shinsou.

<Che problema ha il fulminato?> gli chiede il mio compagno, dopo aver rivolto un'occhiataccia degna di questo nome a tutte le persone presenti.

<È entrato in Calore. Dobbiamo allontanarlo in fretta, prima di attirare l'attenzione di ogni Alpha non legato del villaggio.> mi prende gentilmente per l'avambraccio, tirandomi leggermente verso l'uscita.

<Cosa?!> tento di controllare il tono della mia voce, dando un'occhiata alle persone presenti prima di mordermi il labbro e annuire al viola.

Per quanto mi prema il voler mantenere una situazione pacifica, non posso assolutamente abbandonare Denki in un momento come questo.

<Avrei chiamato anche altra gente, ma... è difficile far spostare un Omega in quelle condizioni.> si spiega quello, uscendo di nuovo all'esterno della capanna.

Si, lo capisco; i deliri che gli Omega possono avere durante il Calore non sono esattamente facili da controllare, sopratutto se si parla di un tipo esuberante come Denki.

Ho passato diversi periodi di Calore con lui, sia miei che suoi, ricordo vagamente i miei pensieri ma le sue parole sono difficili da scordare; per lo più si trattavano di richiami a un qualche Alpha inesistente o altre suppliche assolutamente poco caste.

Un po' mi imbarazzo al pensiero di quello che avrei potuto dire io al suo posto.

<Scricciolo è meglio che vai.> sussurra Mitsuki, posandomi una mano sulla spalla.

Senza ulteriori chiacchiere corro dietro al viola, dopo aver lanciando un'ultimo sguardo verso il mio compagno, che mi rivolge un lieve cenno con il capo.

Appena fuori vengo preso per il polso e obbligato ad accelerare il passo fino a trasformarlo in una corsa.

<Scusa ancora Mido! Ma io di certo ora non posso fare assolutamente nulla se voglio rimanere lucido e tu mi sembravi la persona più adatta-> alza la voce Shinsou tra un respiro e l'altro, senza preoccuparsi di guardarmi.

<Tranquillo!>

Mi innervosisce e non poco il fatto di non aver avuto la possibilità di far valere il mio pensiero di fronte a quella gente, ma la cosa passa in secondo piano nell'istante in cui qualcuno che amo ha bisogno del mio aiuto.

Sorpassiamo la folla che si aggira per l'accampamento, iniziando pian piano a percepire un profumo dolciastro impregnare l'aria; da un sentore leggero diventa sempre più prepotente, mettendo l'Alpha al mio fianco in evidente difficoltà.

<È meglio che vai avanti tu. I Beta hanno già allontano chi avrebbe potuto darvi problemi, sono certo che qualcuno vi farà strada.> gli tremano le spalle e gli occhi cominciano a farsi lucidi; è già difficile per lui a questa distanza, non immagino se dovesse avvicinarsi oltre.

<Certo, non ti preoccupare.> gli lascio un colpetto sulla spalla, avanzando di qualche altro passo.

<Ah, Shin! Puoi farmi un favore?> mi volto, incontrando il suo sguardo confuso.

<Partecipa per me a quella noiosa discussione, voglio sapere l'esito.>

Quello annuisce, dandomi poi le spalle.

<Grazie mille!> gli urlo dietro, raggiungendo dopo alcuni secondi la fonte di quei feromoni impazziti.

Entro senza farmi problemi, trovandomi davanti ad una scena alquanto caotica; il mio amico è raggomitolato al centro della capanna in un nido di coperte e pellicce, piangente e intento a disperarsi nel mentre che due ragazze Omega cercano di tenerlo buono e di evitare che gironzoli chissà dove per i sentieri affollati.

Quando mi vedono tirano un sospiro di sollievo, lasciando un po' di spazio attorno al biondo.

<Ehy, Den.> lo chiamo dolcemente, inginocchiandomi al suo fianco e aiutandolo a sollevare la schiena per sedersi.

<Izu!> inspira furiosamente, col viso arrossato immerso nelle lacrime, aggrappandosi con entrambi i pugni alla mia camicia.

<Calma, calma.> gli passo la mano sulla schiena, portandomi il suo viso al petto con uno sbuffo.

<I-Izu! Alpha... l- lui!> uggiola con le lacrime agli angoli degli occhi, alzando lo sguardo dorato sul mio volto.

<D-dov'è il mio Al-pha?! Perché... n-non mi vuole?!> continua a venir scosso dal pianto, rilasciando una nuova e violenta ondata di feromoni.

Cerco di trattenere un sorrisetto divertito, mordendomi il labbro e accarezzandolo in viso.

<Ma Denki, tesoro, ascolta...> gli alzo il mento, pulendogli la fronte da tutti i capelli che gli si sono incollati sopra.

<Tu non hai nessun Alpha.> sussurro, vedendo i suoi occhioni rossi riempirsi nuovamente di una coltre d'acqua salata.

Oh no.

I suoi singhiozzi raddoppiano e diventano sempre più rumorosi, scuotendogli il petto con una tale violenza da farlo risultare quasi doloroso.

<Tesoro...> sospiro, lasciandogli un bacio tra i capelli completamente in disordine.

<No, no! I-Izu menti!> scuote la testa, sbattendo la fronte al centro del mio torace.

A questo punto, forse è meglio provare ad assecondarlo; in ogni caso, devo farlo muovere.

<Den... scherzavo su, che ne dici se adesso andiamo da lui, ti va? Però non piangere.> gli asciugo gli occhi con il pollice, alzandomi lentamente in piedi.

Quello annuisce animatamente nel mentre che lo aiuto a mettersi dritto, coprendolo con una delle pellicce e tenendolo stretto per il fianco.

Non riesco a non provare un certo divertimento nei suoi continui piagnucolii per richiamare un Alpha, interrotti ogni tanto dal suono del mio nome.

Le Omega mi danno le indicazioni necessarie per raggiungere un luogo sicuro solitamente utilizzato dagli Omega durante i periodi di Calore, assicurandosi delle nostre condizioni.

Quando quelle se ne vanno ci metto ancora un po' prima di convincerlo ad uscire dalla capanna, sorreggendolo per bene dati i suoi continui tremori.

Sobbalzo nell'istante in cui un ringhio mi coglie impreparato.

Mi volto di scatto, rassicurandomi enormemente nel vedere la bestia a quattro zampe che mi scruta scodinzolando; allungo un braccio verso il muso del lupo, notando solo ora il bigliettino accartocciato che tiene tra le fauci.

<Questo è per me?> chiedo, prendendolo tra le mani.

Lo apro, ignorando il bagnato della carta, non mettendoci molto prima di capire chi lo abbia mandato.

"State attenti cazzo"

Le mie labbra si curvano involontariamente all'insù, prima di scuotere la testa e invitare l'animale ad abbassarsi.

Stupido Alpha.

<Andiamo Den.> lo esorto, aiutandolo a salire in groppa alla creatura.

Non senza di te - Bakudeku OmegaverseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora