Capitolo 36: Profumo

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Smetto di tagliare, prendendomi qualche secondo per elaborare le sue parole.

<Ok, e? È solo questo che ti preoccupa?>

Il biondo ringhia nervoso, grattandosi i capelli sparati sulla nuca.

<Era con Deku. Prima che lo riportassi a casa.>

<Cosa? Che significa che era con lui? Se ne sta sempre sul fondo della grotta nella radura dei draghi, non esce mai.> dico, voltandomi verso di lui.

<Lo so pure io questo, idiota! Gli si stava avvicinando.>

<Capisco...>

<Cosa!? Capisci cosa!? Avrebbe potuto anche ucciderlo, cazzo! Non si vede mai quel bestione, mai!>

<Bakugo, calmati! Midoriya è un Omega maschio, probabilmente avrà percepito la sua insolita presenza e si sarà avvicinato per scoprirlo-> provo a dare una spiegazione con tono tranquillo, venendo interrotto dall'urlo frustrato del mio amico.

La calma non è proprio il suo forte...

<Abbiamo due Omega maschi, due! Perché proprio Izuku!>

<Perché era solo.> parla la voce atona di Shinsou, onorandoci della sua presenza accompagnato da un viso curioso dalle iridi dorate.

<Ha senso se ci pensi... Shinsou c'eri tu con Kami?> chiedo, vedendo il viola annuire.

<Forse non voleva avvicinarsi ad un qualche Alpha.> continuo, guardando il mio migliore amico negli occhi.

<Izu è in pericolo?>

Rimaniamo qualche istante in silenzio alla domanda dell'Omega, rimuginando alle varie possibilità.

<No.> conclude infine Shinsou, dandogli una veloce occhiata.

<Sicuramente no, finché rimarrà con noi.>

Sospiro, alzandomi da terra e pulendomi alla buona i palmi sul tessuto dei pantaloni.

<Bakugo, forse... forse dovresti stargli vicino; non solo sei un Alpha, ma il tuo odore è anche piuttosto forte, magari potresti riuscire a nascondere il suo anche solo in minima parte.>

<Kiri ha ragione...> il viola si blocca pensieroso, avendo l'aria però di chi deve ancora dire qualcosa.

<Sputa il rospo zombie.>

Quello sposta il peso da una gamba all'altra circa un paio di volte, decidendosi a parlare solo dopo avendo fatto una smorfia.

<Senti, non possiamo realmente sapere se quel drago voglia qualcosa da Midoriya o se sia stato tutto un caso, ma voi due non vi siete ancora reclamati a vicenda come partner, non... se i vostri odori fossero mischiati->

<Shin!> lo interrompe il biondino al suo fianco, tirandogli una pacca sul braccio col dorso della mano.

<Sono affari loro.>

<Lo so perfettamente, è per questo che volevo starmene zitto.>

Un ringhio si libera dalla gola di Bakugo, nel mentre che si avvicina di qualche passo nella nostra direzione.

<Bakugo non lo devi stare a sentire, le cose vanno male se affrettate prima del tempo.> si avvicina a lui Kaminari, tenendo lo sguardo incollato al suo e stringendogli lievemente entrambi i polsi.

Quello alza le iridi incendiate sul ragazzo più basso, non facendo però nulla per allontanarlo.

Restano in un silenzio spaccato soltanto dai pesanti respiri dei due, mentre il viola sospira, passandosi le dita tra gli insoliti capelli spettinati.

<Non costringerei mai Izuku a legarsi a me. Deve essere lui a decidere.> apre finalmente bocca, venendo rilasciato dall'altro con un sorriso.

<Lo ben so. Vai dal tuo amato ora, su, su!> alza la voce, dando un paio di spinte a Bakugo nella direzione del villaggio.

L'Alpha ringhia ancora innervosito, sparendo pian piano nella fitta vegetazione con cui ci benedice madre natura.

<Shinsou, davvero volevi consigliargli di marchiarsi a vicenda?!> chiede l'Omega indispettito.

<È una delle possibili soluzioni. È logica. Quando due persone formano un legame marchiandosi, i loro odori si mischiano, divenendo prova della relazione. Se Midoriya avesse sempre addosso il profumo di Bakugo, sarebbe di certo più al sicuro; certo, potrebbe portarsi dietro qualcosa pregno dell'odore del suo compagno, come un vestito, ma dopo un po' svanirebbe. Non volevo intromettermi, assolutamente, non sono affari miei, ho solo pensato ad un modo per tranquillizzare Bakugo.>

Il biondo sospira, riavvicinandosi a noi.

<Quindi anche il ragazzo di ghiaccio ci tiene ai suoi amici.> dice ridendo.

<Ragazzo di ghiaccio?> ripete quello, guardandolo dall'alto in basso.

<Che ci facevate voi due nel bosco?> mi viene improvvisamente da fare questa domanda.

Gli faccio un mezzo sorrisetto, ignorando l'occhiata color orchidea che mi viene lanciata.

<Idromele!> grida Kaminari, facendomi sobbalzare.

<Shinsou ha detto che era vicino al ruscello.>

<Ed ho anche detto di non esagerare.>

<Si, si, ho capito.>

<... Non ne sarei così sicuro.>

<Ehy!>

~Midoriya POV~

<Kota non sei stanco? È tutto il giorno che tieni sveglia la tua mamma, lasciala riposare un po'.> sussurro con un filo di voce, prendendo con me il piccolo, dalle braccia della donna addormentata.

Sto per posarlo nella culletta posta di fianco al letto della madre, ma dati i suoi versi di negazione, preferisco non rischiare di disturbare le altre persone.

<Che caratterino.> gli sorrido, tenendolo in braccio e camminando con lui avanti e indietro all'interno della capanna.

Non riesce proprio a calmarsi, quindi decido di portarlo all'aria aperta; credo potrebbe fargli bene.

Ormai è pomeriggio inoltrato, il cielo si sta scurendo e la temperatura comincia ad abbassarsi lentamente; prendo una copertina extra per precauzione e ci avvolgo con cura il neonato.

Si mette ad uggiolare allegro, notando le persone passare e battendo con la poca forza di cui è disposto le manine paffute sul mio torace.

Lo cullo appena, andando a sistemarmi ai piedi di un grosso albero in disparte dalla frenesia dei sentieri trafficati; appoggio la schiena alla corteccia scura, lasciando giocherellare il cucciolo con le dita della mia mano.

<Che ne dici di un riposino? Sei minuscolo ma ne hai di energia...>

Ad un tratto, finalmente riesco a percepire quel meraviglioso profumo dolce leggermente bruciacchiato, rilassandomi istantaneamente.

È lontano ancora, ma riesco a sentirlo.

Rimango ad aspettarlo, mano a mano sempre più vicino, più vicino... sta venendo direttamente verso di me? Non sarà complicato per lui rintracciarmi.

Sistemo meglio il fagottino tra le mie braccia, sentendo dei passi avvicinarmisi lenti e marciati.

L'Alpha piega le ginocchia, ritrovandosi col volto di fronte al mio, lasciandomi una carezza col pollice sulle labbra socchiuse.

<Tutto ok Kacchan?> gli chiedo, alzando finalmente lo sguardo nel suo color rubino, bloccandogli la mano sul mio volto intrecciandovi le dita.

<Si... volevo vederti.>

<Oh? Ti sono mancato?>

Come risposta ricevo il morbido contatto delle sue labbra sulle mie, brucianti e calorose come ogni volta; me lo godo, lasciandogli una carezza scorrere lungo il collo.

<Lo prenderò come un si.>

Le sue iridi infuocate si abbassano sul mio grembo, nel mentre che si sistema al mio fianco, stringendomi per la vita.

<E questo chi è?>

Non senza di te - Bakudeku OmegaverseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora