Capitolo 66: Studio

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~Deku POV~

La notte precedente l'ho trovata strana.

Kacchan è stato strano.

Era irruente, scomposto, impaziente... e strano; non saprei in quale altro modo definire quella sensazione.

La sua smania di contatto non riusciva minimamente a placare il suo bisogno, senza nascondere una dolcezza nei gesti spropositata, nonostante tutta la foga.

All'inizio non mi ero fatto scrupoli a trattenere una smorfia di dolore, dettata forse anche dalla sorpresa di quel gesto improvviso, sta di fatto che l'Alpha aveva una voce diversa dal solito, più di petto e quasi soffiata, mentre le mani calde si arpionavano alle mie, andando a stringermi e tirarmi i capelli per giostrarmi meglio sotto al suo peso.

Per non menzionare il suo odore.

Avevo le lacrime da quanto mi mandasse in estasi, probabilmente mi sarei disperato se non avessi avuto il viso costantemente in balia delle sue labbra ustionanti; nonostante il calore troppo alto dei suo muscoli tesi e tonici, ogni più piccolo e lieve tocco era come un pezzetto di ghiaccio che mi scivolava sulla pelle, tanto era il sollievo.

Continuava a sussurrare, a sospirare, a volere di più.

Non l'avevo mai visto così.

Ciò non significa assolutamente che non sia mai stato dolce durante i nostri momenti intimi, affatto, tuttavia questa volta sembrava quasi più... vulnerabile, se così si può dire.

É intrinseco nella natura dell'Alpha fare di tutto per proteggere il proprio Omega, perciò forse questa sua "sensibilità" viene fuori durante il Rut per ovviare alla rudezza del gesto in se.

Non lo so.

Le informazioni che posseggo su questo argomento si fermano alle nozioni base fornite dall'istituto in cui sono cresciuto.

Nonostante tutti questi pensieri però non é stato un brutto momento, affatto; anche se a dirla tutta avrei voluto colpire in pieno quel suo ghigno soddisfatto, da quanto mi tremassero le gambe e i muscoli si facessero sentire talmente indolenziti.

Non mi ha voluto dire niente quando gli ho chiesto del perché si sia sentito in quel modo così all'improvviso, tuttavia una cosa l'ho imparata, se soddisfatto, il Rut dura solo per poche ore e non giorni, come nel caso del calore per gli Omega.

Verso le prime ore del pomeriggio sono riuscito a svegliarmi come si deve, aspettandomi come spesso accade di non trovare Kacchan a scaldare le coperte, dato che in quanto figlio dei capi é sempre impegnato in qualche disputa, ma ho dovuto ricredermi.

Lui era lì, inginocchiato su un decorato cuscino posto sul pavimento, consultando delle carte sparpagliate sul basso tavolino accanto al nostro giaciglio.

Il suo sguardo si alzò immediatamente sul sottoscritto, mostrandomi un sorriso di riflesso che scemò quasi subito quando allungò gli occhi sulla mia figura distesa.

<Ciao.> rantolai, sorridendo pieno di affetto e non riuscendo più a smettere; allungai una mano per passarla fra i suoi capelli scompigliati, quando questa venne subito stretta e baciata delicatamente sulle nocche.

<Sei stanco.> non era una domanda la sua.

<Si, ma sto bene.>

<Hai fame?> chiese poi energico dopo una piccola pausa, passata solamente a controllare me.

Afferrò un vassoietto rettangolare argentato, poggiandomelo sulle cosce quando mi misi seduto tra le coperte.

<Immaginavo ti saresti svegliato tardi, quindi questo é il pranzo.>

Non senza di te - Bakudeku OmegaverseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora