~Bakugo POV~
<Posateli da quella parte!> indico ai ragazzi incaricati di trasportare il legname.
È da tutta la mattina che io ed altre persone, chi volontario e chi chiamato al dovere, ci stiamo occupando soltanto alla fortificazione del nostro villaggio.
Spero che Izu non se la prenda troppo con me nel risvegliarsi nuovamente da solo sotto le coperte.
Passo il braccio sulla fronte per asciugarla quanto posso dal sudore, muovendomi all' indietro di qualche passo per controllare il mio operato.
Emetto un rantolo, pulendomi le mani alla meglio.
<Dobbiamo aumentare il ritmo! Di questo passo ci vorranno settimane!> ringhio a pieni polmoni, percependo i passi attorno a me farsi sempre più frettolosi.
Non abbiamo tutto quel tempo.
<Amico tutto ok?>
Alzo svogliatamente lo sguardo sul moro che mi si para davanti, col capo leggermente inclinato e la pelle imperlata di sudore a causa dello sforzo.
Arriccio il naso con fastidio, osservando le iridi scure e tranquille di Sero.
<Ovviamente.>
Quello assottiglia le palpebre visibilmente poco convinto, sospirando di fronte al mio sguardo.
<È la prima volta che ti vedo così preso dalle condizioni del villaggio... sei più curante, ecco, tutto qua.> mi mostra un mezzo sorriso, abbassandosi di poco verso di me.
Un basso ringhio vibra dal profondo della mia gola quando al corvino sfugge una risata.
<Questa volta hai qualcosa da tenere al sicuro. Qualcosa per cui lottare, mmh?> continua a ridere anche quando decido di mandarlo via a calci.
Stupido idiota.
<Muovete il culo!>
~Midoriya POV~
<Ah! Sapevo che saresti stato troppo carino!> sorride radiosa Mitsuki, sistemandomi le vesti pulite che ho appena indossato.
Questa mattina non ho potuto nemmeno finire la colazione che sono stato subito placcato dalla madre del mio compagno e trascinato nella sua capanna personale; all'inizio ero al limite del nervosismo, pensavo di aver combinato qualcosa e la presenza della donna mi metteva ancora un poco in soggezione.
Tuttavia, mi sono dovuto ricredere praticamente subito; ho passato le ultime ore a vestirmi, svestirmi, provare abiti di terre sconosciute e accessori dall'aria a dir poco sublime, oggetti di una vera regina, ero dubbioso persino di toccarli.
Non è esattamente il mio passatempo preferito, non sono una donna e a dire il vero sono un po' stanco, ma ogni volta che cerco di aprir bocca il suo sorriso estasiato mi congela all'istante; Mitsuki non è assolutamente il tipo sfarzoso di donna, però possiede una gran collezione, ed è visibilmente al settimo cielo per averle condivise con me.
<Questa come ti sta? Beh, è certamente un po' larga sul tuo petto, ma per il resto... sei stupendo.> sorride tra se e se, non notando probabilmente il rossore accentuarsi sulle mie guance.
Ah, non sono abituato a questi trattamenti.
Per non parlare del piccolo cucciolo di drago, non fa altro che stare appollaiato sulla mia spalla e quando questo non è possibile, non si allontana mai più di qualche metro; persino ora mi sta osservando curioso.
<M-Mitsuki... come mai così contenta?> mi azzardo a chiederle con una nota d'imbarazzo, quando una collana di pietre brillanti, mai viste prima, viene allacciata attorno al mio collo con una dolce carezza.
<Mmm? Tu non lo sei?> posa da dietro entrambe le mani sulle mie spalle.
<N-no! Cioè i-io...> vado in panico per un istante, ritornando coi piedi per terra quando la sua risata trilla nell'aria.
Il mio viso scotta da impazzire, non riesco nemmeno a tenere alto lo sguardo.
<Tranquillo, volevo solo stare con te oggi.> sospira, avvolgendomi in un delicatissimo abbraccio, quasi in contrasto con la sua forte figura.
<Si, ma... vivo qua da tempo ormai, e non ti ho mai vista una singola volta indossare una di queste cose. Perché ora le stai mostrando a me?>
Sembra perdersi tra i suoi pensieri nel mentre che mi accompagna al catino pieno d'acqua, per osservare il mio riflesso.
<Nel tempo abbiamo combattuto, ci siamo alleati con grandi popoli che necessitavano la nostra forza, abbiamo odiato, abbiamo amato e ci siamo uccisi a vicenda, carne che fa sanguinare altra carne... questi sono soltanto oggetti accumulati in anni di avvenimenti, richieste di pace, risarcimenti; come se l'oro valesse una vita.>
Si ferma per un attimo, perdendosi con la mente e lo sguardo in ricordi che non posso immaginare.
<Non sono cose che fanno per me, non hanno alcun valore, sono macchiate di sangue; ma tu non sei me, questi pensieri per te non significano nulla, non eri nemmeno al mondo quando tutto questo accadde. Per te sono puri.> comincia a pettinarmi i capelli fino a farmi rilassare completamente, andando poi a prendere un piccolo scrigno di legno.
Credo di aver compreso le sue parole.
Le esperienze dolorose non le puoi lavare via con un po' d'acqua.
<E di questi cosa ne pensi? Ho notato che le tue orecchie non sono bucate, ma se vuoi... ne ho molti che potresti portare.> chiede, avvicinandomi ai lobi i più bei smeraldi su cui io abbia mai posato lo sguardo, sfavillanti e ricamati di sottilissimo oro.
<Per me? Oh, no... n- non che non apprezzi! Ma sarebbe uno spreco, se->
Ricevo un colpetto sulla punta del naso, tacendo all'istante.
<Che sciocco. Se non ti meritassi queste attenzioni, credo che avrei perso tempo? Ora fai parte della mia famiglia, non ufficialmente certo, ma non conta assolutamente nulla e che tu te ne renda conto o no, ti vogliamo tutti bene .>
Sarei già svenuto se non mi fossi ritrovato tra le braccia della donna.
<Grazie.> non riesco a trattenere un enorme sorriso, percependo gli occhi inumidirsi.
<Oh, non mi ringraziare, voglio farti provare ancora molte cose!> inizio a ridere, vedendola allontanarsi per cercare freneticamente qualcosa; non riesco a trattenere un uggiolio di contentezza nel riconoscere un particolarissimo odore farsi sempre più vicino.
<Oi vecc-> l'Alpha dai capelli dorati irrompe nella capanna, fermandosi sulla soglia; Mitsuki ride sotto i baffi nel mentre che mi posa un'altra veste addosso per controllare come mi stia.
<Credo che tu l'abbia stregato.> sussurra la donna al mio orecchio, ben lontana dall'udito del figlio.
<Kacchan! Dove sei stato?> chiedo senza nemmeno guardarlo; da lui non arriva alcun suono.
<Ah? Il moccioso non te l'ha detto? Era andato a rafforzare la palizzata, dobbiamo aumentare le difese ora che quei nobili senza onore hanno superato armati i nostri confi-.> lo dice chiaramente arrabbiata, ma con quella pacatezza di chi conosce le cose già da tempo.
<Vecchia!> il mio compagno ringhia prepotentemente mentre mi volto senza parole.
<Cosa?!>
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Non senza di te - Bakudeku Omegaverse
FanfictionIN ELABORAZIONE IL CONTINUO : "Non senza di me", potete trovarlo sul mio profilo :) Questa storia è una Fantasy AU. Midoriya, un ragazzino di 17 anni, vive in un istituto per bambini rimasti orfani al confine del bosco. Bakugo, un testardo e irasci...