Capitolo 35: Cuccioli

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Sorreggo il piccolo attentamente, lavandolo con cura all'interno della tinozza piena d'acqua tiepida, adatta alle sue dimensioni.

<Piaciuto il bagnetto?> gli sorrido ai suoi continui versetti, tirandolo fuori dal liquido leggermente saponato per avvolgerlo in un caldo tessuto di lana intrecciata.

Con un panno pulito gli asciugo delicatamente la testina umida, tenendomelo stretto al petto; è così minuscolo... si vede che non ha più di qualche giorno.

<Ritorniamo dalla mamma ora, che dici?>

Dopo poca strada ritorno nell'ampia capanna in cui mi aveva lasciato Mitsuki, dirigendomi con calma al capezzale della madre del cucciolo.

<Ha fatto il bravo?> annuisco sicuro, notando il sorriso sereno seppur stanco della giovane donna.

<Certamente!> le sorrido a mia volta, posandole il fagottino di coperte tra le braccia.

<Ha un buon profumo.>

Li guardo un paio di istanti, venendo rapito dalla calorosità di quella scena.

La ragazza mi osserva di sottecchi, cullando il cucciolo come se lo facesse ormai da anni; a giudicare dal suo colorito, si sta riprendendo molto in fretta, probabilmente già da settimana prossima riuscirà a muoversi normalmente.

<Avevi in programma una cucciolata?> chiede ad un tratto, lasciandomi a bocca aperta.

Scuoto la testa violentemente da una parte all'altra, non turbando nemmeno di un minimo la sua espressione rilassata.

Cuccioli? Dei miei cuccioli? Tra me e... Kacchan?

Questa possibilità non mi aveva nemmeno sfiorato!

<No? Capisco... in fondo va bene anche così. È solo che hai un odore talmente dolce, che mette subito a loro agio i piccoli, ho pensato tu fossi in dolce attesa. A quanto pare, ho supposto male.>

<Il mio odore è davvero tanto dolce?> parlo in un tono strozzato, facendo fatica a credere alle sue parole.

<Si, secondo il mio olfatto. Ma devi scusarmi, non ho mai avuto a che fare con una persona così particolare.>

<Particolare? Io?> la fisso esterrefatto, udendo in sottofondo i placidi guaiti del bebè mezzo addormentato.

<Beh, si.>

<Oh, la prego...>

<Dammi del tu. E poi non amo essere contraddetta; non solo sei un Omega, maschio per giunta, sei pure il compagno del futuro capo e, da come ho potuto constatare da praticamente l'intero pomeriggio, una persona dalla generosità invidiabile.>

Arrossisco appena alla valanga di quelle adulazioni, stringendo le dita tra loro; scuoto ancora il capo, sentendo la risata cristallina della donna.

<Lei- tu sei una Beta.> esclamo, percependo il suo odore in quantità davvero misere.

Annuisce, posando un bacio lento sulla fronte del figlio.

<Abbiamo fatto un bel po' di tentativi, ed ora eccolo qua.>

<Bello e in salute! Come si chiama?>

Il volto del cucciolo viene scoperto lievemente, facendogli storcere il nasino rosato.

<...Kota. È il nome che avevamo deciso io e suo padre.>

<Giusto, suo padre.> ripeto tra me e me, guardandomi attorno; possibile che non si trovi qui per stare con il figlio appena nato?

Riporto la mia attenzione sulla donna; nonostante praticamente impercettibile, riesco a sentire un cambiamento nel suo odore, dapprima fruttato ad uno ora più amaro.

Decido di non osare oltre, posando una mano sul suo polso le sorrido, come per scacciare quella tensione invisibile.

<Kota, eh? È un nome meraviglioso!>

~Kirishima POV~

<Bakugo... ehy, Bakubro!> continuo a chiamare il mio amico che imperterrito preferisce ignorarmi.

Mi si accende un lampadina; potrebbe funzionare per farlo ritornare nel mondo dei vivi, nel peggiore dei casi mi prenderà solo a calci.

Tossicchio per pulirmi la gola, avvicinandomi di qualche passo alla sua figura.

<Che stai facendo, Kacchan?>

Lo vedo bloccarsi istantaneamente, rivolgendomi uno degli sguardi più infuocati che io abbia mai ricevuto; deglutisco rumorosamente, osservandolo voltarsi con innaturale lentezza verso il sottoscritto.

Faccio un passo indietro, sorridendogli nervoso.

<Calma amico, calma! È solo che, ti eri tra le nuvole e non rispondevi più!>

<Magari è perché sto facendo qualcosa di utile, per cui serve concentrazione, al contrario di qualche idiota.> sibila, aguzzando lo sguardo già di per se abbastanza tagliente e riponendo il pugnale sporco nella fodera di cuoio legata alla coscia.

<Non essere così cattivo... senti, che ti prende? Di solito mi salti addosso infuriato quando dico qualcosa che ti sembra stupido, ma non ci hai nemmeno pensato adesso. Sei... troppo calmo e pensieroso per i miei gusti, è innaturale!>

Sbuffa visibilmente innervosito, il che non so più se sia un bene o un male a dire il vero.

<È da quando hai riportato Midoriya indietro che sei strano.> sospiro, rimettendomi distrattamente al lavoro.

Passiamo del tempo in assoluto silenzio, non so di preciso quanto, ma abbastanza per far scurire lievemente la distesa cerulea sopra le nostre teste.

Non parliamo, non udiamo suoni sospetti, l'unica cosa che si riesce a sentire è lo sfregare delle fredde lame sulla carne fresca, interrotto dai nostri respiri spesso impercettibili.

<Ho visto il vecchio drago.>

Smetto di tagliere, elaborando qualche secondo le sue parole.

~~~ANGOLO ME~~~

Ho le idee!

Come state? Piaciuto?

Non senza di te - Bakudeku OmegaverseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora