~Bakugo POV~
Mi sento ancora strano dopo quello che è successo stanotte; o meglio, di come io mi sia sentito.
Non mi è mai capitato prima d'ora, e forse non mi sono mai sentito talmente bene come in quel momento... tuttavia, riacquisita la mia lucidità, mi sono preoccupato e non poco per le condizioni del mio compagno; non che stesse male o altro, o almeno così non mi è sembrato, però anche per il fatto che al mio risveglio non ricordassi esattamente ogni cosa mi sono sentito poco sereno.
Per di più Deku ha continuato a guardarmi in un certo modo per tutta la mattinata.
Nel mentre che sto iniziando ad innervosirmi, preso da questa corrente di pensieri, smetto praticamente senza accorgermene di camminare, riconoscendo un odore in particolare.
Strizzo gli occhi, avviandomi verso quel sentore di... come definirlo? Pioggia? Terra bagnata?
Mi infilo dentro la capanna, ignorando gli sguardi che si alzano al mio passaggio; attraverso un lungo corridoio creato tra le varie cuccette, fino ad oltrepassare un'altro paio di porte prima di arrivare finalmente davanti alla fonte del profumo, che non appena nota la mia presenza comincia ad agitarsi sul tappeto di pelliccia, ignorando i richiami delle balie.
Rimango diritto sulla soglia a scrutare le sue reazioni; allunga le manine verso il sottoscritto, cominciando a lagnarsi e ad agitarsi per terra quando le sue richieste non vengono accolte.
Nell'istante in cui una ragazza tenta di allungarsi per tirarlo su, mi abbasso davanti al cucciolo, lasciando che attorcigli le manine paffute attorno alle mie dita; i piagnucolii cessano, lasciando il posto a qualche guaito confusionario.
<Mi spiace ma non sono Deku.> sbuffo nel notare il suo sguardo vagare in giro.
Quello si spinge ancora verso di me, rischiando nuovamente di cadere come un frutto maturo.
Lo prendo tra le mani con una smorfia, rilassandomi quando i sentori di un dolce profumo cominciano a farsi sentire; riuscirei a fiutarlo in mezzo a una distesa di carcasse.
Soltanto tenendo il cucciolo in braccio mi sovviene un ricordo della notte passata; ho cominciato a sentirmi in modo diverso subito dopo averlo visto insieme ad Izuku.
Tiro un profondo sospiro, tornando in piedi con quella pallina di bava attaccata al petto.
<Kacchan!> il suo sorriso fa capolino dall'ingresso, avvicinandosi rapidamente nel mentre che distribuisce saluti da ogni parte.
Il bambino diventa improvvisamente intrattabile, avrebbe rischiato di rompersi qualcosa se non lo avessi trattenuto saldamente prima di posarlo tra le braccia dell'Omega.
Si salutano come se si conoscessero da anni, con una strana intesa che mi pare impossibile; sopratutto considerando che il moccioso ha solo pochi mesi.
<Non... mi aspettavo di trovarti qua.> ignoro la sua sorpresa, incrociando le braccia e osservando il repentino cambiamento nell'umore del moretto.
<Sicuro che lui abbia capito chi è la madre?> chiedo scettico, indicando il bambino, ora intento a succhiarsi un dito.
<Certo che lo sa!> ricevo una sfuggevole occhiataccia, che muta immediatamente nel rivolgersi al piccolo.
Vederli insieme... non è male.
E la cosa mi fa strano.
Lui non è il cucciolo di Izuku.
Cucciolo...
Mi sporgo verso il mio compagno, sfregando il naso contro il suo collo pallido; inspiro il suo profumo, sfiorando con le labbra la zona del marchio.
Allontano il volto pochissimi istanti dopo, volendo lasciare quel posto troppo trafficato.
<Allora... ti lascio alle tue cose?>
Il verde, preso alla sprovvista dalla mia indecisione, scuote la testa, accompagnandomi sin fuori all'immensa capanna.
<Non te la stai prendendo troppo a cuore questa faccenda?> gli chiedo con un accenno di esitazione, una volta sentita l'aria fredda sferzarmi in viso.
<Mh? Non credo. È vero che c'è molta gente che può prendersene cura, d'altronde è un figlio del villaggio, ma la madre lo ha affidato a me.> risponde con sicurezza, sistemandosi meglio il bambino tra le braccia.
<Non ti piace?> aggiunge poi quasi subito.
<Non ha niente a che fare col piacermi o meno... non voglio che ti sforzi troppo per qualcosa che non ti compete, ecco tutto. So che saresti in grado di ammazzarti di lavoro, se solo non ti girassi attorno.>
Quello risponde con una dolce risata, grattandosi piano la guancia con un accenno di imbarazzo.
<Oh mio signore, sarei perso senza di lei.>
<Ah, ma taci! Piuttosto, hai già mangiato oggi?>
<Kacchan!> il verde comincia a protestare in preda alle risate quando cerco di spingerlo al falò centrale per trafugare qualche pezzo di carne, sollecitando i guaiti allegri del neonato.
Suscitiamo l'interesse di qualcuno dei passanti, fino a quando l'attenzione di questi non viene totalmente rubata da un avvenimento più grande.
Non riusciamo nemmeno a sentire l'urlo di avvertimento delle vedette prima che un assordante boato non tagli l'aria, stordendo e allarmando ognuno dei presenti.
~Midoriya POV~
Le orecchie pulsano dolorosamente, non permettendomi di ascoltare il pianto disperato di Kota, stretto saldamente al petto anche quando vengo spinto contro a una parete dal mio compagno.
Vedo le sue labbra muoversi, ma non riesco ad udire una singola parola.
<...u!>
<...eku!...>
<Deku!> alzo lo sguardo verso la sua mano tesa, alzandomi velocemente da terra; per un attimo sul suo volto è dipinta un'espressione terrorizzata, fin quando non si accerta delle mie condizioni.
Senza esitare un secondo di più, mi prende con forza, trascinandomi ai lati del sentiero per evitare di finire travolti dalla folla.
Solo in quel momento me ne rendo conto.
Un'infinita colonna di fumo nero e denso si innalza dalle porte del villaggio, lasciando intravedere le fiamme che con inarrestabile violenza hanno già iniziato a divorare ogni cosa che incappi nel loro passaggio.
Ed è allora che mi si staglia davanti un'immagine orripilante.
Un drago è precipitato sopra la palizzata, rimanendo infilzato tra i pilastri acuminati; ancora cosciente spalanca le fauci, emettendo il grido più straziante che abbia mai raggiunto le mie orecchie.
Il cuore mi rimbalza dolorosamente nel petto, lasciandomi immobilizzato davanti al corpo tumefatto dell'imponente bestia; un grande odore di legno e carne bruciata impregna l'aria, assieme a quello ferroso del sangue, sgorgante dalle ferite della bestia.
Le ossa delle ali sono oramai visibili, spezzate attraverso la carne, sembrano insostenibili persino alla mera vista quando l'animale tenta un'ultimo gesto, dettato dalla inesauribile speranza.
Cosa che non può avvenire, dato l'ultimo e violento colpo diretto alla testa del rettile, che dopo esser uscito dal nulla va a segno con impeto, riducendo il dapprima maestoso muso della bestia ad un nauseante ammasso di carne da macello e una miriade di pezzi scomposti di cranio che vengono sbalzati a metri e metri di distanza, proprio davanti ai miei occhi, ora traboccanti di lacrime.
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Non senza di te - Bakudeku Omegaverse
FanfictionIN ELABORAZIONE IL CONTINUO : "Non senza di me", potete trovarlo sul mio profilo :) Questa storia è una Fantasy AU. Midoriya, un ragazzino di 17 anni, vive in un istituto per bambini rimasti orfani al confine del bosco. Bakugo, un testardo e irasci...