Capitolo 56

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MATTIA'S POV

Nell'attesa, resa ancor più interminabile dall'ansia di non sapere se la terapia sta andando bene o meno, io e Vanessa andiamo a prendere qualcosa da mangiare alle macchinette come colazione. Siamo seduti sulle poltroncine di plastica della sala d'aspetto, sorseggiando un caffè tutta acqua che ci dovrebbe svegliare e dividendo un brioche alla crema del bar, l'ultima. Mi racconta alcuni episodi del suo rapporto con Nicolò e capisco che adesso la loro vita può sembrare bella e felice, ma per esserlo hanno dovuto attraversare l'inferno.

Nicolò ha 4 anni in più di Vanessa e quindi circa la mia età. E' il figlio naturale del padre di Vanessa, ma non della madre. Quando i genitori della ragazza si sono conosciuti, Nicolò era già nato e la madre biologica era già scomparsa dalla sua vita, lasciando il padre ventenne a crescere un neonato dovendo anche andare al lavoro. Vanessa mi racconta anche che la madre lo ha accettato come un figlio e lei lo considera un fratello a tutti gli effetti, perchè crede che più delle parole e dei legami di sangue, valgano i fatti e lui si è sempre dimostrato protettivo e disponibile con lei.

Nonostante il bel rapporto, i problemi non si sono limitati al fatto di essersi conosciuti con già un bambino di mezzo, perchè una decina di anni fa una denuncia anonima e completamente infondata ha fatto scattare i cavilli giudiziari verso il padre, togliendogli l'affidamento del bambino, finito quindi tra una casa famiglia e l'altra. L'uomo ha passato diverse settimane in stato di fermo preventivo, durante le quali Vanessa e la madre hanno dovuto cavarsela da sole. Per fortuna dopo qualche tempo, le accuse sono cadute e la famiglia si è ricomposta, tornando più unita di prima e rimanendo come è ora: felice.

Mi rendo conto di essere davvero fortunato ad aver avuto un'infanzia felice e spensierata e non posso far altro che ringraziare i miei genitori.

Mentre raccontava dei momenti in cui la famiglia si è dovuta dividere, i suoi occhi si sono coperti di un sottile strato di lacrime, che avrei voluto eliminare con un abbraccio. Ma che ovviamente, visto il mio carattere, non ho saputo dare.

La brioche è finita da un pezzo e il caffè ancor prima, quindi rifacciamo il percorso al contrario e torniamo da Nicolò. Mentre camminiamo per i corridoi, Vanessa mi stupisce di nuovo incrociando le sue dita con le mie. Prima di arrivare in stanza, ci fermiamo nella sala lettura per curiosare tra i libri rimasti.


Io: Mi dispiace per tutto quello che è successo, quando hai bisogno io ci sono -

Vane: Lo so, grazie. Anche quando non fai nulla e mi ascolti soltanto come prima, è un aiuto. Sfogarmi mi aiuta a dimenticare -

Io: Se mai avrai bisogno di un amico, un abbraccio, una spalla su cui piangere o una persona con cui ridere, mi trovi sempre disponibile -

Vane: Grazie Matti, davvero. Non so cosa farei se non ci fossi tu: silenzioso, ma pronto a dare consigli, impacciato ma infinitamente dolce -

Io: Trovi che io sia dolce? -

Vane: Oh sì. Hai due guanciotte così tenere che fai venire voglia a tutti di abbracciarti -

Io: E perchè non lo fai? -


In risposta, lascia cadere il libro che aveva in mano e mi abbraccia stretto incrociando le braccia intorno al mio collo e solleticandomi il viso coi capelli. Il suo profumo mi invade le narici e non mi sono mai sentito meglio. Congiungo le mani intorno alla sua schiena disegnandole sulla camicia delle linee casuali e perdo totalmente la cognizione del tempo. Quando si allontana da me un senso di vuoto mi si espande nel petto, ma sparisce istantaneamente non appena si alza sulle punte dei piedi per lasciarmi un delicato bacio sulla guancia.


Vane: Credo che Nicolò si stia svegliando, dovremmo andare -

Io: Certo, andiamo -


E per la prima volta da quando i miei occhi l'hanno incontrata, prendo l'iniziativa di incrociare le nostre dita.


___


Nicolò doveva svegliarsi circa due ore fa, ma per ora dorme beato tra le coperte della stanza 8. I medici dicono che è normale e di non spaventarsi, ma non ci aiutano entrando ogni 10 minuti in stanza chiedendo se è sveglio e uscendo ogni volta con il viso più preoccupato.

Vanessa sta cercando di dormire, sua madre legge una rivista e io sto rispondendo ai messaggi arrivati su Whatsapp nei due giorni precedenti.


"Vane, mamma.. Dove sono?"


Tutti alziamo la testa di scatto contemporaneamente per ritrovarci un Nicolò confuso, ma tranquillo. La mamma si precipita a chiamare il medico, mentre Vanessa corre a prendergli la mano, rassicurandolo. Mi sento leggermente di troppo, lui neanche mi conosce, e cerco di farmi piccolo ed invisibile ai suoi occhi.

Appena i dottori arrivano ci fanno uscire dalla stanza per effettuare i controlli sanitari e Vanessa insiste perchè io vada a casa a riposarmi, dicendo che sono già stato fin troppo disponibile.


Vane: Non voglio rubarti altro tempo, domani riprendete gli allenamenti e devi riposare. Grazie per essere rimasto comunque, non avrei resistito da sola! -

Io: Gli amici servono a questo, no? -

Vane: Sì.. Adesso vai, i tuoi genitori saranno preoccupati per te! Ti chiamo dopo! -

Io: Sicura che posso andare? -

Vane: Sì, e grazie per ieri sera.. Il film era bellissimo! -

Io: Come t.. Come.. Come tutti i film che scegli tu! Allora ciao, ci sentiamo dopo! -


La saluto velocemente cercando di non arrossire per le parole che mi stavano sfuggendo di bocca e mi volto camminando attraverso il corridoio. Stavo davvero per dirle che il film era bello quanto lei? Che poi, sinceramente, lei era molto più bella di quel remake, l'avete vista?

Devo assolutamente chiamare Stephan: ci vediamo domani a Milanello, ma non posso aspettare. Mentre arrivo alla macchina compongo il numero e lascio squillare qualche volta. Dopo almeno 7 squilli mi risponde con voce parecchio assonnata.


Ste: Pronto -

Io: Ciao -

Ste: Matti, che vuoi? C'è gente che dorme alle 10 del mattino del 27 Dicembre -

Io: Scusa, hai fatto le ore piccole? -

Ste: No, ma che c'è? ... Vanessa, ecco cosa ti è successo! Gliel'hai detto? Come ha reagito? Parla! -

Io: Cambio di programma! -



Gli racconto tutto e alla fine riesce solo a dirmi "Matti, credo che tu piaccia a Vanessa. E pure tanto"

//

Dal prossimo capitolo si torna alla storia di Sofia e Stephan, promesso :)

Domanda di oggi: vorrei conoscere i vostri gusti musicali e qualcuno dei vostri artisti preferiti! Per quanto riguarda me sono abbastanza dipendente da 5 idioti che la gente chiama "One Direction". Mi capiscono e descrivono i miei stati d'animo senza avermi mai conosciuta e lo trovo assolutamente bellissimo. Per il resto ascolto canzoni di quasi ogni tipo e di artisti molto diversi tra loro come Ed Sheeran, Tiziano Ferro, Bruno Mars e tanti altri.

xx -G.

Predestined || Stephan El ShaarawyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora