SOFIA'S POV
Dopo cena chiedo a Stephan di chiamare il medico, non riuscirei a dormire con quest'ansia. Non voglio saperlo, ma prima o poi dovremo farlo quindi via il dente, via il dolore. Spero di non pentirmene. Il medico arriva dopo qualche minuto rilassato come un bambino. Mi sto giocando il futuro, questo probabilmente è uno dei momenti più determinanti della mia vita e lui entra rilassato come non mai.
Io: Dottore, o lei mi dice cosa mi sta succedendo oppure per dormire dovrete darmi dei sonniferi -
Dottore: Ancora non abbiamo studiato bene la situazione dalle analisi del sangue, ma se vuole così tanto sapere la verità basta che venga di là con me e le faccio un'ecografia al momento, giusto per mettersi il cuore in pace -
Io: Vengo subito -
Mi alzo dal letto e afferro la mano di Stephan spaventata da quello che potrebbe succedere di lì a poco. Il dottore mi fa sdraiare sul lettino, mi mette un po' di gel sulla pancia e inizia a passare l'attrezzo sulla mia pelle. Per interminabili secondi lo muove sul mio addome, poi sorride.
Come dovrei interpretarlo?
Medico: Per ora nulla di cui preoccuparsi, sembra tutto nella norma. Solo qualche secondo che verifico anche la parte destra.. -
Grazie al cielo, falso allarme anche per me. Espiro e mi accorgo di aver trattenuto il fiato fino ad ora.
Il medico passa di nuovo l'attrezzo sulla mia pancia e nella stanza fa eco un suono strano.
Medico: Quello che avete appena sentito era.. Il cuore -
Io: Il mio spero, devo dire che ha un bel battito -
Medico: Credo proprio di no, signorina, non era il suo -
Io: Come no? -
Medico: Guardi qui, questa dovrebbe essere la testa. Ancora è tutto confuso, è molto piccolo. -
Ste: La testa? -
Medico: Sì, ad occhio dovrebbe avere intorno alle 4 settimane -
Guardo Stephan in cerca di una smentita, se mi state prendendo in giro non è divertente. Lo vedo contare rapidamente sulle dita fino a quattro e annuire completamente nel panico con gli occhi sbarrati.
Oh oh.
Ste: Torna tutto, 4 settimane fa eravamo a Roma, sei venuta con me in trasferta, ricordi? -
Io: Sì, è vero.. -
Medico: Vi lascio soli, se volete tornare di là fate pure. Immagino come vi sentite! -
Io: Non se lo immagina neanche lontanamente -
Cammino verso la mia stanza completamente svuotata dalla notizia appena ricevuta. Ieri ero una bimba, ieri giocavo a mamma e figlia e oggi sono mamma davvero. Dentro di me c'è davvero un bambino e io non riesco a capacitarmene. Un essere umano dentro la mia pancia, deve essere uno scherzo.
Mi siedo sul letto e scoppio a piangere dal nervosismo. Stephan cerca di rassicurarmi, ma alla fine le lacrime rigano anche il suo volto. Sembra più forte, ma in realtà anche lui è fragile, forse più di me.
Mi sembra inutile dire che stanotte non dormiremo.
Dopo esserci ripresi almeno un poco, pensiamo a cosa fare.
Io: Ci cambierà la vita, che facciamo? -
Ste: Non sono pronto a fare il padre, ho 23 anni. Non me la sento.. -
Io: Dovevamo pensarci prima -
Ste: Il nostro bambino, ma ci pensi? Noi due con un bambolotto in braccio? -
Io: Sarai un papà perfetto se sarai dolce con lui come con me -
Ste: Quello che mi spaventa è che crescerà come gli insegneremo noi e non mi sento pronto ad essere un maestro di vita, un punto di riferimento -
Io: Credi che io mi senta pronta? Queste sono cose che capitano, non le puoi programmare. Dobbiamo solo abituarci all'idea, credo. Spero. -
Per la notte, Stephan resta a dormire con me visto che domani mi dimettono e dovrebbe altrimenti tornare a prendermi molto presto. Mentre cammino sul vialetto di Milanello per tornare in camera, mi sento osservata da tutti, come se chiunque mi guardasse leggesse nei miei occhi la situazione in cui mi trovo.
Nessuno però in realtà se ne accorge, tranne ovviamente Mattia che appena ci vede entrambi con lo sguardo perso e fragile, alimentato dai sospetti del giorno precedente, viene ad abbracciarci.
Matti: Non so quale problema abbiate, ma io ci sono. -
Ste: Grazie Matti, oggi non vengo all'allenamento. Puoi dirlo tu al mister? -
Matti: Certo, riprendetevi -
Salite le scale, mi sdraio sul letto e non mi alzo fino a cena. Decine di migliaia di pensieri si susseguono a ritmo frenetico nella mia testa. Cosa diranno i miei genitori? Hanno appena conosciuto Stephan e guarda cosa vado a combinare. Mi sento sporca, con la coscienza irrimediabilmente macchiata. Ero la prima a non vedere di buon occhio le coppie che stavano insieme da poco con un bambino al seguito ed ora ci sono finita in mezzo pure io. A cosa stavo pensando 4 settimane fa? Probabilmente al fatto che queste cose succedono solo nei libri e nei film, non nella vita vera. Evidentemente mi sbagliavo.
Ora come si evolverà il nostro rapporto? Saremo capaci di affrontare una cosa tanto grande, considerate le sue insicurezze legate al passato e la mia inesperienza in tutto quello che riguarda i bambini? Sono sempre stata negata, non sono mai riuscita a far smettere di piangere un bambino, sia esso un neonato o un bambino già grande, mai. Come vorrei aver avuto un fratello più piccolo o un cuginetto da cui imparare...
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Altro colpo di scena... La storia sta quasi giungendo al termine, ci sono delle cose particolari che vorreste far accadere prima della fine?
xx -G.
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Predestined || Stephan El Shaarawy
FanfictionRosso come l'amore, la passione, il sangue, l'energia. Nero come la paura, l'odio, l'aggressività, il pessimismo. Ma rosso e nero possono convivere fino a diventare un unico nuovo colore, che racchiuda le caratteristiche di entrambi? Possono due per...