Capitolo 41

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Il giorno dopo ci svegliamo presto, prepariamo gli zaini da portare in gita e verso le 9 saliamo su una barca a vela che ci porta in un'isoletta più piccola e riparata dalle correnti. Io e Stephan ci mettiamo subito a poppa per goderci il panorama durante il viaggio. Non vedo l'ora di arrivare nella piscina naturale e vedere i delfini. Mi affascinano da sempre come animali, mi sembrano tanto simili agli umani per certi versi e poi li reputo molto intelligenti. Mancano circa 10-15 minuti di navigazione prima di arrivare a destinazione quando mi siedo sul bordo dell'imbarcazione, prendendo per mano Stephan per paura di cadere. Si avvicina a me come per abbracciarmi, ma mi spinge leggermente la spalla facendomi perdere l'equilibrio. Un attimo dopo arriva l'impatto con l'acqua calda ma non troppo del mare. Quando riemergo dall'acqua con la testa trovo Stephan che se la ride di gusto, affiancato dal tizio che guida la barca visibilmente preoccupato.

Okkey, sono caduta in acqua ma perchè si sbraccia così tanto? Adesso risalgo, crede che stia qui tutto il giorno?

X: Come here, come here! Quickly! It's dangerous -

E' pericoloso? Ho il giubbotto salvagente e so nuot.. I delfini sono al pomeriggio piccola idiota, al mattino c'era la visita alla baia degli squali! Non penso di aver mai nuotato veloce come oggi, l'idea delle loro enormi fauci intorno alle mie gambe mi fa accapponare la pelle e sbatto con forza le gambe nell'acqua. Mi aggrappo ai pioli della scala e risalgo sulla barca, tremando. Stephan mi porge l'asciugamano, sorridendo. Ma che cazzo ha nella testa?

Ste: Dovevi vederti! Eri terrorizzata! -

X: What were you doing? It's dangerous! There are white sharks here! -

Ste: Oh cazzo -

Qualcosa mi dice che non se lo ricordava nemmeno lui.

Mi giro verso Stephan, ora cosciente di quello che mi ha fatto rischiare, gli tiro un sonoro schiaffo in piena guancia, che lo coglie un po' di sorpresa.

Io: Non provarci mai più! -


Me ne vado dall'altra parte della barca sbattendo i piedi a terra e lasciandolo solo. Passo 10 minuti a pensare che per fortuna è andato tutto bene, ma se non fosse stato così? E soprattutto perchè mi ha fatto cadere? Si è davvero dimenticato della gita che lui stesso voleva fare? I miei pensieri vengono interrotti da qualcuno che mi abbraccia da dietro, ovviamente lui. Mi sposto dalle sue braccia, sono ancora troppo spaventata per rimanere così vicino a chi mi ha provocato questa paura.


Ste: Scusa! Se mi fossi ricordato non ti avrei neanche fatta avvicinare all'acqua! Io ci tengo a te! -

Io: Avresti potuto pensarci un po' prima.. -

Ste: Non ho collegato! Davvero, scusami.. Se ti fosse successo qualcosa non me lo sarei mai perdonato! -

Io: Sono ancora scossa, lasciami un po' di tempo per riprendermi -

Ste: Sai che non l'avrei fatto intenzionalmente e ancora stai tremando. Non ti lascio qui da sola! -

Io: Ho bisogno di stare da sola, Stephan. Almeno finchè non arriviamo -

Ste: Va bene, sono dentro se mi cerchi -


Annuisco e mi lascia sola. Sto davvero tremando ancora, ho il terrore degli squali. Ricordo che quando ero piccola ho visto per sbaglio un film horror in cui si vedeva chiaramente uno squalo che attaccava una bagnante e la uccideva. Da allora io e il mare aperto siamo acerrimi nemici.

Lui sapeva che avevo paura e l'ha fatto comunque! Ammetto che il dettaglio squali era passato di mente anche a me, ma comunque non è uno scherzo divertente. Siamo quasi arrivati all'isoletta e credo di aver preso una decisione.

Non posso ignorarlo per sempre quindi torno dentro e appena la barca attracca scendiamo. Sono passati 10 minuti e non abbiamo detto una parola.


Ste: Senti, ho.. Disdetto la gita. Non mi sembrava il caso di farla dopo quello che è successo -

Io: Non devi rinunciare perchè a me non piacciono, vai pure. Io rimarrò qui in spiaggia a prendere il sole con un paio di ragazzi che ho conosciuto poco fa -

Ste: Sofia, non ti lascerò da sola. E sinceramente non ho neanche più tanta voglia di vedere quei.. Cosi -

Io: Cosi? Non ti affascinavano? -

Ste: Non più. Mi sento veramente in colpa! Dimmi cosa ti potrebbe far felice e lo farò -

Io: Stephan, davvero. Ho solo bisogno di tempo. L'acqua profonda è una delle mie paure più grandi, sono solo un po' traumatizzata -

Ste: L'acqua profonda? -

Io: Forse non ti avevo parlato di quello, rimanendo sul vago. Mi vergogno, è una cosa stupida -

Ste: Non è una cosa stupida e se sei traumatizzata a maggior ragione non ti lascerò con due sconosciuti, che tra l'altro ti guardano in modo strano. -

Io: Stephan, hanno entrambi una fidanzata! Non iniziare a fare il paranoico! -

Ste: Va bene, va bene. Se vuoi pensare ti lascerò in pace, ma almeno stiamo in spiaggia insieme. Ho bisogno di sapere che stai bene -

Io: Io sto bene, ma se è quello che vuoi va bene. -


Ci distendiamo all'ombra di una palma lasciando solo le gambe esposte al sole per evitare scottature. E' mezzogiorno, siamo vicino all'Equatore e non ci è rimasta molta crema solare.

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Mi sento abbastanza cattiva a lasciarvi così per non so quanto tempo, visto che tra meno di due ore arriverà la mia corrispondente dello scambio e fino a Sabato saremo praticamente sempre in giro. Prometto che appena avrò un momento libero cercherò di aggiornare, ma capitemi! Vi voglio bene ♥

xx -G.

Predestined || Stephan El ShaarawyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora