Capitolo 40

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Dopo un'altra mezz'ora di taxi non siamo ancora arrivati. Meno male che le isolette locali si giravano a piedi! Ne approfitto per chiamare Vanessa, che oggi doveva uscire con Mattia.

Io: Ciao! -

Vane: Ehi, come va lì? -

Io: Dovremmo essere quasi arrivati, ma.. Com'è andata?! -

Vane: Bene, siamo andati fuori a a mangiare, abbiamo parlato per tutta la serata e mi ha accompagnato a casa -

Io: Un buon inizio! -

Rimaniamo a parlare del più e del meno, mentre ogni tanto Stephan si inserisce nel discorso anche se sentendo solo le mie risposte ovviamente non capisce nulla. Finalmente raggiungiamo l'hotel e essendo stanchi per il viaggio, ceniamo e andiamo in camera, domani giornata di mare! Stephan il mattino dopo mantiene la promessa dei baci, regalandomi uno dei più bei risvegli di sempre.

Scendiamo in spiaggia e dopo quasi un'ora di sole, decidiamo di entrare in acqua. Prendiamo la maschera e le pinne e ci immergiamo. Il contrasto tra la nostra pelle calda e l'acqua è sempre sconfortante all'inizio, ma la barriera corallina è qualcosa di stupendo: pesci di ogni forma e colore nuotano intorno a noi, il sole illumina il fondale popolato di crostacei attraverso l'acqua cristallina e non si potrebbe chiedere niente di più dalla vita. Quando usciamo ci avvolgiamo nello stesso asciugamano e ci stendiamo al sole per scaldarci. Mentre sorseggiamo un aperitivo che un addetto ci ha premurosamente portato, rivelo a Stephan le mie intenzioni.

Io: Te l'ho detto che voglio tornare a danza? -

Ste: No, perchè questa decisione? -

Io: E' una storia lunga, quando ero piccola mi perdevo a guardare le più grandi allenarsi e fantasticavo sul fatto che forse ci sarei arrivata anch'io a quei livelli. Poi le cose, anche con la mia famiglia, si sono fatte più difficili: saltavo gli allenamenti e di conseguenza non riuscivo più a stare dietro alle altre, così ho smesso. Settimana scorsa però sono tornata nella mia scuola, mi ha accompagnato un'amica. Ho rimesso le mie vecchie scarpe da punta e ho fatto qualche passo, niente di che. Poi è entrata una bambina che probabilmente mi stava osservando da dietro gli specchi e mi ha detto "Voglio diventare anch'io come te": esattamente quello che pensavo io da piccola. Ho capito quanta strada ho fatto facendo fatica e non voglio sprecarla! -

Ste: E' un cosa bellissima.. E sai perchè? -

Io: No -

Ste: Una cosa simile è successa anche a me, nella Primavera del Genoa. C'è stato un mese in cui avrei voluto lasciare tutto: niente andava per il verso giusto, il goal non arrivava e in spogliatoio le cose non andavano a meraviglia, ma poi il mio cuginetto mi ha fatto cambiare idea.. Dicendo le stesse parole, te lo giuro identiche, a quelle che quella bambina ha detto a te! -

Io: Guarda cosa combina il destino! -

Ste: Cose da pazzi! -

Io: A proposito di cose da pazzi, domani c'è la gita alla baia degli squali! -

Ste: Ci andiamo? Ti prego, ti prego, ti prego, sai quanto adoro gli squali -

Io: Volevo chiedertelo io! -

Ste: Come mai volevi andarci? Non avevi paura? -

Io: Infatti al mattino non ho la minima intenzione di toccare l'acqua! Al pomeriggio andiamo dai delfini ed entrerò molto più volentieri in mare! -

Gli faccio una linguaccia spiritosa e sorride. Amo il fatto che quel bellissimo sorriso nasca per opera mia.

Ste: Come vuoi, ragazza con doppi fini. Ti butterò in acqua anche al mattino però, sappilo -

Io: Nel caso preparati a cambiare mestiere, userò lo squalo a mio favore! -

Ste: Come no! -

Stiamo ancora un po' in spiaggia, facciamo una passeggiata in riva al mare, scattiamo qualche foto e poi torniamo in albergo.

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Non sbavate troppo per la foto ahahah

Predestined || Stephan El ShaarawyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora