Iniziamo a preparare qualcosa per il viaggio e Stephan cammina verso il bagno per recuperare i suoi attrezzi "da cresta", quando si gira e mi guarda negli occhi. Non so per quanto tempo mi guardi con un sorriso, visto che perdo la cognizione della realtà e poi mi sussura l'ennesimo "Grazie" della giornata. Prosegue nel suo intento e mentre lo vedo camminare di spalle sento il bisogno di dirglielo. Devo farlo adesso, non posso aspettare.
Io: Ste? -
Si gira aspettando che io parli e mi si mozza il fiato. E' così dannatamente bello.
Io: Io.. Credo di.. -
Ste: Che c'è? -
Le gambe tremano e i suoi occhi verdi mi scrutano. E' il momento giusto, lo sento.
Io: Ti amo -
Dimenticandosi quello che stava facendo, viene verso di me in secondi che paiono interminabili e mi prende il viso tra le mani, costringendomi ad alzarmi e spiengendomi verso il muro. Sono leggermente schiacciata dal peso del suo corpo, ma la scintilla dei suoi occhi annulla tutto. Mi guarda e io non mi sono mai sentita meglio. Gli ho rivelato tutto di me, fidandomi completamente ed eliminando tutte le barriere che mi permettono di difendermi dalla cattiveria della gente. Ha il mio cuore in mano e può decidere come usarlo. Un po' mi spaventa, perchè potrebbe decidere di farlo cadere e calpestarlo, ma so che non lo farebbe da come mi guarda in questo momento, posso giurarlo.
Ste: Aspettavo questo momento da settimane, speravo lo facessi oggi ed eccoti qui che mi fai il regalo migliore di tutti. Ti amo Sofia, come non ho mai amato nessuna -
Avete presente il mio cuore, quello che a furia di capriole e salti mortali è diventato un ginnasta? Bhè, oggi è il giorno delle Olimpiadi a quanto pare. Le parole stanno iniziando a diventare troppe in un momento in cui bramo soltanto le sue labbra. Mi alzo sulle punte per quanto mi è consentito muovermi tra le sue braccia che mi costringono al muro e lo bacio. Lui immediatamente risponde al bacio e mi tira leggermente i capelli prima di lasciarmi una scia di baci bagnati sulla mascella e sul collo. Le sue labbra ritrovano le mie e mi sento per la prima volta nella mia vita al posto giusto nel momento giusto. Noi siamo giusti. Dopo quelli che potrebbero essere secondi quanto minuti o ore, porta le sue braccia ai lati della mia testa, si stacca per riprendere fiato e mi sorride.
Ste: Hai capito la piccola Sofia che aggressiva! -
Io: Aggressiva io? Parla quello che mi ha costretto al muro? -
Ste: Sembrava ti piacesse -
Io: Non ho detto che non mi è piaciuto, solo che ecco.. Il mio letto sembra più comodo -
Ste: Uuuh, ma qui diventi aggressiva sul serio! -
Io: Ti piace? -
Ste: Parecchio -
Io: Bene -
Lo spingo scherzando sul mio letto su cui si lascia cadere con facilità tirandomi con lui e finisco al suo fianco. In un attimo le sue labbra sono di nuovo sulle mie e riprende da dove si è interrotto poco fa provocandomi incessanti brividi lungo la schiena e le braccia. E' qualcosa di totalmente nuovo per me e mi lascio guidare da lui che con il pollice mi sfiora la guancia prima di mordermi leggermente il labbro inferiore e poi sdraiarsi con la mia testa sul suo petto. Stiamo svegli a parlare di tutto e di niente dimenticandoci totalmente del viaggio di domani e delle valigie. Tutto quello che ci importa al momento sono le nostre mani intrecciate e i nostri discorsi stupidi.
H 5.10 della mattina dopo.
Suona la sveglia e Stephan la spegne con un lamento, come al solito.
Ste: Ho sonno, non voglio alzarmi! -
Bofonchia qualcosa che non capisco e si mette il cuscino sulla testa.
Io: Devi fare la valigia, muoviti! Altri 10 minuti e poi ti tolgo le coperte! -
Ste: Cattiva! -
Mi alzo, inizio a mettere qualcosa in valigia e mi vesto mentre immagini della sera precedente si susseguono nella mia mente provocandomi un inevitabile sorriso. Sono le 5.30 e Stephan non si è ancora alzato. Quanto non lo sopporto quando fa il pigro! Per stare 10 minuti in più nel letto deve fare tutto di corsa e molto spesso litighiamo perchè è in ritardo.
Io: Quando hai intenzione di alzarti? -
Ste: 5 minuti -
Io: Fai come ti pare! -
Scommetto che finiamo per litigare anche stamattina. Continuo a prepararmi e scendo a fare colazione senza fare rumore per non svegliare gli altri che ovviamente dormono ancora. Quando torno su Stephan sta buttando delle cose a caso in valigia, è ancora in pigiama e con la cresta disordinata. Sarebbe un dettaglio passabile alle 5 di mattina, ma per lui ovviamente no. Va in bagno e curioso dentro la valigia, so che non avrà pensato minimamente a cosa ci stava ficcando dentro.
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Vi avevo promesso un bel capitolo e a mio parere questo lo è eccome. Ma non andrà sempre tutto bene, io inizio a dirvelo! :)
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Predestined || Stephan El Shaarawy
FanfictionRosso come l'amore, la passione, il sangue, l'energia. Nero come la paura, l'odio, l'aggressività, il pessimismo. Ma rosso e nero possono convivere fino a diventare un unico nuovo colore, che racchiuda le caratteristiche di entrambi? Possono due per...