Dopo essermi ripresa un po', inizio a tornare nel mondo reale e a chiedermi dove siano tutti, dato che ancora non ho visto nessun parente o amico.
Io: Dove sono tutti? -
Ste: Stanno arrivando, l'orario delle visite inizia tra poco -
Io: Bene, hai già dato la notizia? -
Ste: Stavo per farlo quando ti sei svegliata, ora rimedio. Ho fatto una foto ai due cuoricini azzurro e rosa fuori dalla porta, appena arriviamo in stanza la pubblico -
Stephan mi aiuta a risalire sul letto e giusto il tempo di finire il thè e arrivano tutti. Mamma e papà nonostante le discussioni, Mattia con Vanessa, i genitori di Stephan che ci riempiono di cioccolatini, biscotti e ogni genere di regali.
Ste: I ragazzi vengono quando saremo a casa. Hanno detto che essendo in 24 non volevano invadere l'ospedale, ma ci tengono a farti gli auguri -
Io: Che carini, ringraziali da parte mia -
Dopo 3 giorni di ospedale, io e Stephan torniamo a casa. Di nuovo soli.
Io: Quando siamo venuti qui, pensavo saremmo tornati tutti insieme, sai, come una famiglia normale -
Ste: Ma lo siamo, solamente che loro hanno bisogno di stare ancora un po' in ospedale. Tra 4 giorni, cascasse il mondo, ti prometto che torneremo tutti insieme! -
Io: Tu ci metterai due ore a montare i seggiolini e io aspetterò fuori dalla macchina per secoli? -
Ste: Mi fai così incapace? -
Io: Perchè, non lo sei? -
Riceviamo auguri da parte di chiunque incontriamo e dopo aver scavalcato i centinaia di tifosi nel parcheggio del centro commerciale, riusciamo a finire di allestire le camerette dei bambini.
Ci siamo concessi un regalo di Natale in anticipo, comprando una casetta più grande della camera singola che condividevamo al Centro Sportivo. Ancora non ho ben realizzato il fatto che io non sia più la figlia, ma la mamma.
Domani Stephan torna ad allenarsi e io ne approfietterò per riposarmi prima del ritorno dei bimbi.
Appena possiamo corriamo in ospedale, anche solo per vederli attraverso un vetro. Pensare che sono nostri ancora ci riesce abbastanza difficile.
____
Uscire dall'ospedale con una carrozzina a testa è un cambiamento improvviso: sembra di tornare a giocare a mamma e figlia come alle elementari, ma con un promesso sposo vero e due bambini che non sono i Cicciobello.
Come previsto per caricarli in macchina il papà incontra delle difficoltà su cui scherzo per tutto il tragitto di ritorno. Per ora sono calmissimi: dormono sempre, soprattutto di notte. Per la prima mattina da sola ho preparato lo schieramento di guerra: biberon già pronti sul tavolo da scaldare, coperte sul divano e ciucciotti sparsi in punti tattici della casa. Non posso non farcela.
Come non detto: dopo sole 4 ore sto praticamente sclerando, altro che dormiglioni, oggi non c'è verso di farli riposare 5 minuti. I biberon sono finiti dopo 2 ore e i ciucci a quanto pare non gli piacciono.
Ottimo.
Sto camminando per casa da decine di minuti con entrambi i gemelli in braccio e le mie braccia gridano pietà. Appena sento la chiave girare nella toppa cammino velocemente verso l'entrata.
La prima impressione di Stephan è proprio quella giusta....
Ste: Che cazzo è successo qui, è passato un uragano e non me ne sono accorto? -
Io: Niente di tutto ciò, solo due carinissimi bambini che non hanno intenzione di dormire da ore. Quindi prendi Faraone Uno e Faraoncina Due per un po', ho bisogno di una doccia -
Ste: Tolgo la giacca e arrivo, siediti sul divano.. -
Io: Ti piacerebbe stare seduto? Bhè, se lo fai piangono, quindi te lo sconsiglio -
Ste: Dammi qua, fai con calma.. -
Appena gli passo i bambini si calmano.
Ehi, non è così che funziona!
Io: La fortuna dei principianti -
Ste: Si chiama "Noi adoriamo il papà" -
Io: Vedremo.. -
Cammino verso la porta del bagno con in mano degli indumenti puliti, quando Martina inizia a piangere.
Io: Dicevi? -
Ste: Solidarietà femminile, mica per altro -
Io: Grazie Martina, la mamma ti comprerà una bambola per questo quando diventerai più grande! -
Le preoccupazioni di Stephan sembravano scomparse da settimane, i suoi cattivi ricordi archiviati. Le incomprensioni con i miei genitori si erano dissolte con l'arrivo dei bimbi e la data delle nozze si avvicinava sempre più.
Nonostante fossi stanca, questa era la quotidianità che sognavo da quando ero piccola, ed era finalmente mia.
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I problemi sembrano finalmente finiti a casa El Shaarawy! Ma non pensiate sia questa la situazione finale e preparatevi al prossimo capitolo.
E' solo un avvertimento, eh.
xx -G.
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Predestined || Stephan El Shaarawy
FanfictionRosso come l'amore, la passione, il sangue, l'energia. Nero come la paura, l'odio, l'aggressività, il pessimismo. Ma rosso e nero possono convivere fino a diventare un unico nuovo colore, che racchiuda le caratteristiche di entrambi? Possono due per...