Dopo aver salutato Marco e avergli augurato la buonanotte, torno a casa con Martina. Stephan non è arrivato in tempo per vederlo, in quanto l'orario delle visite è terminato quando ce ne siamo andate e di lui nemmeno l'ombra. Non posso dargli colpe su questo, è sempre stato un ottimo padre e se non è arrivato in tempo, un motivo c'è. Arrivate a casa, ho lasciato il necessario per la notte a Stephan sul divano e sono tornata in camera, pronta per tentare nuovamente di dormire. Ma neanche stavolta sembra essere la volta buona, dato che Martina apre leggermente la porta sporgendo la testa all'interno della stanza.
Martina: Mamma, è successo qualcosa? -
Io: Cosa? No, è solo che mi sono preoccupata troppo per Marco.. Tranquilla -
Martina: E perchè allora il pigiama di papà è sul divano insieme al suo cuscino? -
Sapevo che avrei dovuto aspettare finchè non si fosse addormentata e che sarebbe tornata a guardare la TV dopo aver lavato i denti.
Io: Bhè.. Abbiamo litigato, capita. Una stupidata comunque, penso gli farà bene una punizione, no? -
Martina: Se si presenta a casa con le brioches domani mattina sì, una punizione non può che fargli bene! Buonanotte mamma -
Io: Buonanotte tesoro, non preoccuparti -
Magari si presentasse domani con le brioches, cara Martina.
Ho preferito comunque metterla sul ridere, ne parleremo seriamente a tempo debito.
Dopo quelle che sembrano ore a fissare il lampadario sul soffitto, finalmente mi addormento.
____
Mi sveglio con un mal di testa mai sentito prima, giusto per iniziare bene la giornata.
Oggi voglio delle risposte ed è giunto il momento di scoprire la verità.
Un "Ehi, come va?" di una voce molto familiare mi trasporta velocemente alla realtà.
Io: Cosa ci fai qui? Quanto ho dormito? -
Ste: Ti sei addormentata a mezzogiorno e sono le 11 di sera -
Io: Potevi svegliarmi, devo andare da Marco -
Ste: Stai tranquilla, è a posto! -
Io: A posto? Essere in ospedale con un ginocchio da operare lo chiami a posto? Chissà come si sarà sentito quando non mi ha visto lì ad aspettarlo -
Ste: Cosa? -
Io: Oh, non te l'hanno detto che tuo figlio è stato operato oggi? -
Ste: Ma che dici? -
Io: E per quale motivo hai la cresta? Devi fare conquiste, darti alla pazza gioia ora? -
Ste: Ti senti bene? -
Io: E l'esame di Martina è domani, le avevo promesso che saremmo uscite a cena stasera, mi sono dimenticata! -
Ste: Ti ho provato la febbre due ore fa, devi essere peggiorata... -
Io: Martina è di la? -
Ste: Certo che è di là, dove deve essere? -
Io: Allora portami da Marco, fai qualcosa di utile! -
Ste: Sofia io non ti capisco. Anche Marco è di là, dormono nella stessa culla e no, non l'hanno operato oggi anche perchè l'ho tenuto in braccio tutto il tempo. Martina non ha nessun esame domani e tu hai anche le allucinazioni adesso? -
Io: Culla? -
Ste: Sì, culla. Oh mio Dio, non dirmi che l'hai sognato! -
Io: ... Ecco perchè hai la cresta, l'hai sempre avuta! -
Ste: Esatto -
Io: E quindi la storia della donna con il figlio scomparso... Non esiste? -
Ste: Quale donna? -
Il suo sguardo è confuso. Confuso sul serio.
Io: Stephan, io ti amo, lo sai? -
Come ho potuto immaginare una cosa del genere? Mi metto a sedere sul letto e lui si avvicina accarezzandomi la guancia.
Ste: Anche io -
Io: I bimbi sono di là? -
Ste: Certo -
Mi sorride e si alza aiutandomi nonostante non ne abbia bisogno. Quasi corro nella cameretta piena di peluches per assicurarmi che sia tutto vero. Appena mi vede, Martina alza le braccia verso l'alto e la prendo in braccio. Stephan arriva con Marco dal salone.
Ste: Buongiorno principessina, ci siamo svegliate! E mamma, sei mancata a questo piccolo disastro, sai? -
Io: Questo è in assoluto il miglior risveglio della mia vita -
Ste: Potresti essere mancata anche al sottoscritto -
Io: Uhm.. Sì? E perchè? -
Ste: Probabilmente perchè ormai senza voi non mi sento più me -
Avevo passato la vita a chiedermi cosa fosse la vera felicità e se l'avessi mai potuta provare davvero prima di morire, senza fermarmi a pensare che l'avevo trovata un pomeriggio di molti anni fa, quando conobbi un insolente ragazzino con la cresta che correva dietro ad un pallone. Non l'avevo capito allora, ma adesso ho solo un concetto stampato nella mente: eravamo predestinati.
FINE.
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Finalmente ce l'ho fatta a concludere la storia!
Non mi sono dilungata a spiegare il resto perchè 1) Dovevo chiudere al capitolo 92 per ovvie ragioni 2) Il finale aperto ma non troppo è quello che preferisco, quindi ecco a voi.
Spero di non aver deluso le aspettative di nessuno e di non essere stata troppo cattiva per avervi fatto venire un infarto nei capitoli finali.
Ringrazio Vanessa, che esiste davvero ed è stata lei a darmi l'idea di iniziare questa storia, ormai 3 anni fa.
Ringrazio Valeria che ha aspettato tutto questo tempo per leggere la storia tutta di fila. Sappi che ora aspetto una tua opinione.
Ringrazio Jessica, Marika, Deborah e Chiara che si sono sorbite i miei ritardi di pubblicazione delle bozze l'anno scorso.
Ringrazio Giulia, che mi ha pregato di inserire il personaggio di Ricardo ed eccolo qui, solo per noi.
Ringrazio Rebecca, che pur non tifando Milan si è letta la mia storia. Ora io leggerò la tua :)
Ringrazio tutti voi che vi siete letti tutti i miei 92 capitoli portando pazienza quando non aggiornavo e incoraggiandomi a continuare. Siete stati il motivo per cui ho continuato a pubblicare, sappiatelo.
Ringrazio anche chi ha letto solo una parola di questa storia per poi abbandonarla, perchè mi ha fatto capire che non si può piacere a tutti.
E ringrazio Stephan, che mi ha ispirato sin dall'inizio e senza cui non avrei neanche iniziato a mettere due parole in fila.
Grazie, davvero ♥
Giorgia.
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Predestined || Stephan El Shaarawy
FanfictionRosso come l'amore, la passione, il sangue, l'energia. Nero come la paura, l'odio, l'aggressività, il pessimismo. Ma rosso e nero possono convivere fino a diventare un unico nuovo colore, che racchiuda le caratteristiche di entrambi? Possono due per...