Capitolo 65

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Ora siamo veramente spaventati. Cos'ha Vanessa di tanto grave da dover tornare a casa con il primo volo disponibile?

Io: Che cavolo sta succendendo? -

Ste: Cosa vuol dire questa frase? Lo chiamo -

Io: Metti il vivavoce, per favore -

Ste: Che ansia! -

Compone il numero, mi guarda e avvia la chiamata.

Matti: Pronto, Ste! -

Ste: Perchè ve ne andate? -

Matti: Perchè Vanessa non sta bene e preferiamo tornare a casa -

Ste: Ma non si può curare qui? -

Matti: No Ste. -

Ste: Perchè? -

Matti: Perchè abbiamo bisogno di medici che parlino la nostra lingua per non capire male -

Ste: Mattia dimmi cosa succede. Siamo molto preoccupati -

In sottofondo si sente la voce tremante di Vanessa che dice un debole "Diglielo, tanto prima o poi cosa cambia?"

Matti: Probabilmente Vanessa aspetta un bambino -

Ste: ... -

Io: Co-come? -

Matti: Il medico dell'albergo ci ha detto questo, ma ripeto: vogliamo un medico che parli italiano e ci spieghi cosa sta succedendo -

Ste: Ma è sicuro? -

Matti: Non è sicuro, ma dice che è probabile -

Ste: Torniamo anche noi con voi, non possiamo divertirci sapendo che voi state passando un momento del genere -

Matti: Non è necessario, davvero -

Io: Mattia non fare storie, noi veniamo con voi -

24 ore dopo il nostro arrivo, si parte verso casa. In volo chiedo a Vanessa come sia possibile, visto che non mi ha mai raccontato niente che nemmeno si avvicinasse ad una cosa del genere.

Vane: Non lo so Sofia, non me lo so spiegare. Sto così dalla festa e io di quella sera non mi ricordo niente, lo sai. Mattia ha detto che anche lui non si ricorda molto e sappiamo solo che il mattino dopo ci siamo svegliati nella stessa camera -

Io: Lo avete già detto a qualcuno? -

Vane: No, prima vogliamo capire se è vero. Io sono spaventata a morte, era la prima volta che bevevo e guarda cosa ho combinato -

Io: Stai tranquilla, magari si è sbagliato quel medico -

Vane: Ho come la sensazione che non è così, perchè se una cosa può andar male nella mia vita, andrà male. E stupida io a pensare che Mattia potesse essere una questione diversa -

Io: Vanessa, smettila. Mattia non ha nessuna intenzione di scappare, è al tuo fianco ora e ci resterà -

Si addormenta dopo poco sulla mia spalla, bagnandola di lacrime amare. Non si merita anche questo.

Appena scesi dall'aereo ci precipitiamo tutti in ospedale. Vanessa è nella saletta con il medico, noi 3 siamo fuori ad aspettare da circa mezz'ora. Non ho mai visto Mattia così agitato: cammina avanti e indietro per il corridoio, torturandosi le mani che tremano già per conto loro.

Matti: Non sono pronto, non posso.. -

Ste: Stai tranquillo! -

Io: Magari ha qualcos'altro e il medico egiziano si è semplicemente sbagliato, può capitare -

Matti: Gliel'ho chiesto più volte, ha detto che i sintomi sono quelli -

Ste: Magari con la tua fantastica conoscenza della lingua hai capito male! -

Matti: Speriamo! Mi ci vedete con una creatura in braccio?! Io no. -

Ste: Con la tua delicatezza da elefante in una cristalleria direi di no -

I minuti sembrano non finire mai e Mattia trema sempre di più, nonostante l'abbia fatto sedere vicino a me e gli stia stringendo la mano da cinque minuti buoni.

Finalmente la porta si apre ed esce il dottore, sorridente.

Ste: Cosa vuol dire se sorride? -

X: Chi è che doveva diventare papà? -

//

Ehilà! Dato che non mancano moltissimi capitoli a finire la storia, stavo pensando di tradurne una quando finisco questa, che ne pensate?

xx -G.

Predestined || Stephan El ShaarawyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora