Matti: Venite dentro! Noi tra poco ci dobbiamo allenare... Potete sedervi sull'erba e guardare! Davvero, non restate qui da sole, non sempre circola gente raccomandabile -
Vane: Volentieri... Se non è un problema, ovviamente! -
Ste: Basta dire alla sicurezza che siete nostre amiche! -
Superiamo lo stuolo di guardie ed entriamo nella hall, dove siamo state la mattina con Massimiliano. Per fortuna non c'è più l'addetto alla sicurezza di stamattina, non avrebbe creduto alla bugia raccontata da Stephan.
Ste: Ci andiamo a cambiare, aspettateci qui. Ci fidiamo ormai... -
Mentre loro vanno a cambiarsi, noi ci sdraiamo su un divanetto a caso.
Vane: Dammi un pizzicotto! -
Io: Dallo tu a me! Ma cosa stiamo facendo? -
Vane: Non lo so, ma mi piace... -
Io: Forse stiamo approfittando della loro gentilezza! -
Vane: Ma non possiamo rimanere là fuori, da sole, in un posto che non conosciamo, per ore e soprattutto dopo quello che ci ha detto delle gente che passa di qui! Hanno ragione loro! -
Dopo qualche minuto escono dallo spogliatoio con la divisa ed il pallone in mano. Ci accompagnano al lato del campo e piano piano arrivano anche gli altri giocatori e Massimiliano.
Massi: Ragazze! Come avete fatto ad arrivare qui? -
Ste: Colpa nostra! Vi conoscete? -
Massi: Sempre voi due quando succede qualcosa! Le ho conosciute stamattina -
Ste: Anche noi: stavano aspettando il papà, ma non arriverà a breve e le ho invitate dentro, erano da sole! E poi guardare l'allenamento da qui o da oltre la rete non cambia niente! -
Matti: E dai mister, non faccia il vecchio! -
Massi: Cominciate a correre! E De Sciglio fa 2 giri in più per avermi dato del vecchio! -
Matti: E' una cosa moralmente ingiusta -
L'allenamento va avanti per quasi due ore, poi Massimiliano congeda tutti e gli altri giocatori se ne vanno.
Matti: Vanessa, vuoi provare a richiamare tuo papà? -
Vane: Sì, ma qui non prende! -
Matti: Proviamo a spostarci, al massimo rientriamo e chiami col fisso.. -
Vane: Sofi aspettami qui! -
Io: Certo -
Mattia e Vanessa si allontanano e comincio a pensare che questo è uno dei modi in cui non avevo assolutamente previsto andasse questa giornata. Neanche nel migliore dei miei sogni sarei stata così ottimista. Mi perdo nei miei pensieri per qualche secondo e quasi mi dimentico che Stephan è ancora qui. La sua voce mi riporta alla realtà.
Ste: Ti va di fare due tiri? -
Allunga le sue mani verso di me e mi aiuta ad alzarmi dall'erba.
Io: Ehm.. Sì, però i rigori: solo quelli so tirare! E poi mi piacciono! -
Ste: Coraggiosa! Di solito è il contrario, troppe responsabilità... -
Per un secondo il suo sguardo si incupisce, come se stesse ricordando qualcosa a proposito. Poi torna a guardarmi e gli occhi tornano verde brillante.
Io: E' quello il bello, è tutto in mano tua! -
Ste: Io faccio il portiere.. Tira! -
Preparo la palla sul dischetto bianco al centro dell'area, guardo i due pali e mi soffermo un po' di più sul destro, scrutandolo attentamente. Prendo la rincorsa e tiro... A sinistra! Goal! Stephan si è ovviamente buttato a destra!
Ste: Ma.. -
Io: Se non si ha una buona tecnica ci si affida all'astuzia. Corso di sopravvivenza, livello base! -
Ste: Vuoi davvero giocare a questo gioco? Tocca a me.. -
Io: Credi davvero che io possa e voglia parare un rigore a te? -
Non dice nulla, sistema la palla, prende una brevissima rincorsa e tira debolmente tra le mie braccia.
Io: Sembra quasi che tu l'abbia fatto apposta.. -
Ste: Forse -
Le sue labbra si aprono in un sorriso, quello che ho tanto sperato mi mostrasse oggi. E' qui davanti a me che sorride, il sole sta tramontando ed io credo di essere la diciassettenne più felice del mondo. Dopo qualche chiacchiera mi squilla il cellulare, Vanessa.
Vane: Ciao Sofi, mio papà è arrivato.. Dobbiamo andare! -
Io: Arrivo! - Attacco - Devo andare! -
Ste: Ti accompagno.. Se vuoi un giorno puoi tornare! -
Io: Sarebbe bello, ma i miei non mi porteranno mai. Aspetto questo giorno da anni e penso dovrò aspettarne altrettanti per tornare -
Ste: Sono sicuro che ti rivedrò, invece. -
Io: Non li conosci! -
In qualche minuto raggiungiamo l'ingresso dove il papà di Vanessa ci guarda sbigottito.
Vane: Grazie della bellissima giornata! -
Matti: Grazie a voi per aver portato un po' di femminilità.. Qui siamo tutti maschi, dopo un po' scoccia -
Ste: Non fate caso a quello che dice.. La sera sfasa! -
Io: A presto! -
Usciamo dal cancello ed entriamo in macchina.
Papà Vane: Mi dovete spiegare un po' di cose.. -
Spieghiamo tutto per filo e per segno. Il papà di Vanessa è abbastanza giovane per capirci e si vede che è davvero felice per noi.
Quando arrivo a casa carico alcune foto su Facebook e vengono invase dai mi piace di amici milanisti. Per una settimana non faccio altro che pensare ad un modo per tornare a Milanello, sono sicura che ci riconoscerebbero se riuscissimo a tornare in poco tempo.
Purtroppo non c'è verso, i miei genitori sono completamente inamovibili e i turni del papà di Vanessa non combaciano con gli orari di allenamento.
Pullman e treni non ne parliamo.
E' stata una bella giornata, quasi un sogno, e resterà nel cassettino dei ricordi migliori per molto molto tempo come tale.
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Ciao! Scusate se non ho aggiornato ieri, ma avevo il pomeriggio a scuola. Per quanto mi è possibile cercherò di aggiornare tutti i giorni. Vi piace come sta evolvendo la storia?
xx -G.
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Predestined || Stephan El Shaarawy
FanfictionRosso come l'amore, la passione, il sangue, l'energia. Nero come la paura, l'odio, l'aggressività, il pessimismo. Ma rosso e nero possono convivere fino a diventare un unico nuovo colore, che racchiuda le caratteristiche di entrambi? Possono due per...