Capitolo 81

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SOFIA'S POV

Il giorno delle convocazioni ufficiali io e Vanessa ci troviamo per seguire la conferenza stampa insieme. Dopo almeno un'ora di chiacchiere e domande da parte dei giornalisti, è ora dell'annuncio.

C.Prandelli: Allora, i convocati ufficiali per i Campionati Mondiali di Brasile 2014 sono: [...], tra i difensori Mattia De Sciglio.. -

Vane: Brasil, arrivo! Cacaaao meravigliaaao! -

C.Prandelli: Per quanto riguarda l'attacco le scelte sono state più difficili, ma confrontandomi con lo staff tecnico ho deciso di convocare: [...] e Stephan El Shaarawy -

Io: Maracana, aspettaci che arriviamo! -

Raggiungiamo i ragazzi a Coverciano e dopo soli due giorni, si parte! Stephan ha deciso di non dire ancora quello che succederà tra sole 26 settimane ormai e io condivido la scelta.

Arriviamo a Rio de Janeiro alle 17 locali di Martedì 10 Giugno.

Io e Vanessa siamo in camera insieme, visto che i ragazzi si sposteranno molto e rimarranno qui solo pochi giorni e comunque sotto forma di ritiro. I gironi passano abbastanza facilmente, agli ottavi incontriamo il Messico e vinciamo facile come alla Confederations dell'anno precedente.

Ai quarti la sfida è contro la Francia. Ci uniamo alla delegazione italiana e seguiamo la partita a Belo Horizonte, poco lontano dall'hotel dove alloggiamo. Partita sudatissima anche per le condizioni climatiche sfavorevoli, tipiche di questi luoghi. Fortunatamente riusciamo ad andare in vantaggio nel primo dei due tempi supplementari con una punizione trasformata del solito Pirlo.

In semifinale ci aspetta l'Argentina di Messi ed Higuain, che solo a nominarli fanno paura. Le altre mogli e fidanzate della compagnia, con cui ormai abbiamo fatto amicizia vanno a vedere la partita, mentre io e Vanessa rimaniamo a casa, colpa del bambino che inizia a farsi sentire. Per nessun motivo al mondo però ci perdiamo la diretta in TV.

Partita a suon di goal, finisce 3-3 ai tempi regolamentari e nei successivi 30 la situazione non cambia.

Eccola per la prima volta, l'ansia da rigori.

E' sempre la stessa, la sensazione è identica in tutto e per tutto a quella della finale di Champions. Siamo ad un solo passo dalla finale, non possiamo sprecare tutto così.

Ma Stephan e Mattia non fanno neanche in tempo a calciare dal dischetto, gli italiani mettono a segno i primi 3 e con molta fortuna il subentrato Sirigu riesce a pararne (anche con l'aiuto di parecchia fortuna) 2 degli avversari, oltre al terzo che colpisce in pieno la traversa, finendo poi tra il pubblico.

Ogni tanto, la fortuna serve.

E si va in finale, contro il Brasile favorito per la vittoria finale.

La sera della finale è tensione generale: gli addetti ai lavori sgobbano come non mai, le mogli fremono da giorni. Tutte sappiamo quanto questo momento può essere decisivo per la carriera dei nostri amati.

E i calciatori? Ah, bhè loro non li vediamo da giorni. Rapiti dai tecnici per mantenere alta la concentrazione in vista di una sfida quasi impossibile nello stadio più famoso del mondo, casa proprio dei nostri avversari.

Per le 18 siamo tutte allo stadio, prendiamo posto nella tribuna riservata e iniziamo a contare i minuti.

La musica diffusa dalla FIFA diventa sempre più incalzante e non fa che peggiorare la situazione. We Are One ci esce fin dalle orecchie e stiamo iniziando ad odiarla.

Finalmente le squadre entrano in campo, cantano i rispettivi inni e la partita inizia.

Qualche brivido per parte, con le occasioni più pericolose messe in atto dai verdeoro, che hanno appena sfiorato il palo alla destra di Buffon.

Al settimo della ripresa arriva il goal firmato Neymar.

Prandelli, dalla panchina davanti a noi, sbraita verso chiunque dando indicazioni a tutti i giocatori.

Un rimpallo fortunato innesca l'azione personale di Ciro Immobile, che arriva a grandi passi fino all'area piccola avversaria. Un inaspettato passaggio all'indietro verso Stephan che tira una bomba di sinistro. La palla va togliere la ragnatela all'incrocio dei pali e gonfia la rete.

Non ci credo, proprio lui che era il più in bilico tra chi partiva e chi rimaneva a casa.

La prima reazione di Stephan è ovviamente il ringraziamento ad Immobile, che passaggio geniale! Poi corre sotto i migliaia di tifosi azzurri giunti per l'occasione, battendosi la mano sul cuore. Mi cerca con lo sguardo, poi alza la maglia azzurra numero 14 e svela un messaggio scritto a pennarello sulla maglia bianca sotto: "I love you, baby ♥"

E' un pazzo, ma è un pazzo che mi sta facendo cadere sulle guance decine di lacrime.

La partita riprende e fino al 90° calma piatta. Nel recupero un goal praticamente fatto per i Brasiliani è stato deviato dalle unghie di Buffon o più probabilmente dallo Spirito Santo. Impossibile parare un tiro del genere.

Ancora una volta ai supplementari, con un cambio bruciato per uno stiramento di Ranocchia nel primo tempo. Ottimo.

Ancora una volta ci salva la situazione il solito calcio piazzato da fuoriclasse di Pirlo, che spiazza completamente Julio Cesar.

Rimonta in finale, quasi un'impresa storica considerato il fatto che stiamo giocando in casa degli avversari. Tutta la parte azzurra dello stadio fa il conto alla rovescia per il fischio finale, urlando a gran voce.

10 minuti.

9 minuti.

8 minuti.

7 minuti.

6 minuti.

5 minuti.

4 minuti.

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Scusatemi per ieri, ma la settimana prima dello scambio è qualcosa di ingestibile, non so se qualcuno di voi mi può capire. Anche per domani non assicuro nulla! Come finiranno questi benedetti Mondiali? Fallimento Italia come in realtà o fallimento Brasile più o meno come nella realtà? (quando ho scritto la bozza non sapevo ancora chi avesse vinto, dato che la scaletta è stata scritta circa un anno fa). Cosa avrò immaginato?

xx -G.

Predestined || Stephan El ShaarawyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora