Dopo aver chiuso il cancelletto di casa, io e Stephan camminiamo verso la sua auto.
Ste: E' un inizio. Secondo me è una reazione che ci sta quella di tuo padre. Non lo vedevi da tanto, gli hai dato una notizia non da tutti i giorni, ci vorrà tempo ma andrà bene! -
Io: Speriamo! Comunque a mia madre piaci, gliel'ho letto in faccia -
Ste: E' tua madre, avete gli stessi gusti evidentemente -
Il suo sorriso svanisce quando unisce le labbra alle mie e mi abbraccia approfondendo il bacio. Deve essersi sentito parecchio sotto pressione con i miei genitori, questo non è il suo solito bacio.
Ste: Penso che per averti accompagnato nella grande impresa meriti una piccola ricompensa, non credi? -
Per la prima volta, leggo malizia nei suoi occhi e sono praticamente certa di arrossire.
Ste: Ma guarda come arrossisce! -
Io: Non credi sia un tuo dovere da fidanzato? -
Ste: Avere una ricompensa? Bhè, in effetti si -
Ma fa sul serio? Mi sta chiedendo una cosa del genere con i miei genitori dietro l'angolo della strada?
Io: Torniamo a casa? Mi mette in soggezione restare qui fuori, mi sento osservata -
Ora sono davvero in ansia. Da questo incontro mi aspettavo tutto, meno che finisse in questo modo.
Agitazione e panico non descrivono il mio stato d'animo. Magari hai capito male Sofia, sei famosa per le tue figure di merda.
Io: Sai, magari potresti provare a chiedere in modo più carino quando arriviamo -
Gli sorrido ed entro in macchina.
Che cosa ho appena fatto?
_____
Siamo arrivati a casa da quasi 20 minuti e Stephan mi ha abbandonata per andare a giocare a biliardo con Mattia, ha detto che ci doveva parlare urgentemente. Evidentemente avevo capito male, ma che cosa sono andata a pensare?
La cena con i miei genitori mi ha stancato psicologicamente molto più di un intero pomeriggio di palestra, ma alla fine è andata abbastanza bene.
Cambio qualche canale in TV e mi accorgo che la programmazione del Giovedì sera è veramente misera, quindi vado a lavarmi i denti e metto il pigiama. Da quando è tornato da Manchester, Stephan mi ha chiesto di usare i suoi vestiti per dormire: a me sembra una cosa esageratamente sdolcinata, ma mi è sembrato ci tenesse quindi ho dovuto accontentarlo, alla fine a me non cambia nulla. Dopo aver infilato i suoi pantaloni grigi della tuta e la sua maglia bianca e azzurra, mi metto sotto le coperte, sperando che sia iniziato un programma migliore alla TV, ma nulla.
Allora buonanotte mondo, è stata una giornata faticosa.
Sto sognando di incontrare chissà quale famoso cantante al supermercato, quando una voce soffusa mi chiama. Stephan, ma cosa vuoi? Emetto un verso di lamento, forse capirà che sto già dormendo. Dopo qualche secondo di silenzio che mi ha fatto sperare potessi continuare il mio sogno, una mano calda mi sfiora la guancia, costringendomi ad aprire un occhio. Addio, cantante del sogno.
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Predestined || Stephan El Shaarawy
FanfictionRosso come l'amore, la passione, il sangue, l'energia. Nero come la paura, l'odio, l'aggressività, il pessimismo. Ma rosso e nero possono convivere fino a diventare un unico nuovo colore, che racchiuda le caratteristiche di entrambi? Possono due per...