Capitolo 45

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Finalmente erano le 20:00, non ne potevo più di quella giornata stressante. Uscii dal locale prima che uscisse Stefano, non avevo intenzione di prendere la metropolitana con lui.

L'aria era fredda e le mie guancie diventarono rosse. Arrivai a casa e trovai Giulia spaparanzata sul divano, bello non fare niente, "Ehi com'è andata? Ti ha chiamato Niall?" mi sorrise

"Oh si...bene, certo che mi ha chiamato Niall, invece Harry?"

"Oh si certo"

Stavo per andare nella mia camera per cambiarmi quando mi ricordai dell'invito che aveva proposto Denise anche a Giulia

"Giulia, Denise ci ha invitate alla sua festa, vuoi andarci?" le urlai dalla stanza. Venne saltellante davanti a me battendo le mani e annuendo e corse anche lei a cambiarsi, l'avrei dovuto immaginare che dicesse di si, quella ragazza è piena di energia

Decisi si mettere un top con delle pailette, una giacca nera, uno skinny blu e le adorate vans nere e per completare il tutto indossai gli orecchini che mi aveva regalato Eleanor, Sophia e Perrie per il mio compleanno . Mi misi davanti lo specchio, ripassai la matita nera nella rima inferiore e in più misi una linea di eyeliner e nella piega dell'occhio un ombretto marrone sfumato e un po' di mascara.

Ero apposto, guardai l'orario nel mio telefono ed erano le 8:45, avevo un po' di tempo per sdraiarmi. Nel cuscino c'era ancora il cappello di Niall, me lo strinsi al petto e cercai di non piangere, di restare forte.

Mi sembrava di essere distesa nel letto da ore invece erano passati solo 10 min quando Giulia bussò alla porta dicendomi di essere pronta, mi alzai e posai il cappello di nuovo dov'era prima, questo sarà il tesoro che dovrò custodire con tanta cura.

Arrivammo davanti casa di Denise e già c'erano tizi ubriachi poggiati nel muretto del vialetto che portava all'entrata, cercai di non fissarli, ma continuavano a fischiarci contro "Ehi bellezze venite da noi" dicevano avvicinandosi a noi con un andamento barcollante e bottiglie di vodka in mano, l'odore di alcol nel loro alito era nauseate.

Denise ci accolse con un grande abbraccio, "Oh Stefano ciao!" sentii Giulia dire, mi voltai e trovai i due che si abbracciavano, cosa diavolo ci faceva qui? Mi avvicinai all'orecchio di Denise "Cosa ci fa Stefano qua?" sussurrai in tono duro

"E' diventato molto amico con Riccardo" ammise, ci mancava pure questa.

Si avvicinò a me "Ma da quanto tempo Carla" mi sorrise, lo odiavo, mi limitai a sorridergli.

Mentre tutti ballavano io me ne restai in disparte, come succedeva sempre, tranne quando c'era Niall, con lui era tutto diverso... mi dava un energia che nessun altro poteva darmi, mi coinvolgeva, mi faceva ridere, mi faceva diventare un'altra persona e ne sono lieta. Oltre al fatto di non voler ballare c'era un caldo terribile in quella stanza, così decisi di andare nel giardino, stranamente non era ancora 'infestato' da gente ubriaca.

Mi sedetti sull'altalena e incominciai a fare avanti e indietro con i piedi per creare la spinta necessaria, sentivo il vento freddo accarezzarmi il volto e scompigliarmi i capelli. Ero con lo sguardo basso che fissavo il prato perfettamente tagliato "Ehi" qualcuno si rivolse a me, alzai lo sguardo annoiata, era Stefano, wow

"Che cosa vuoi" dissi tagliente "Dobbiamo parlare" roteai gli occhi, che cosa voleva ancora, c'eravamo già detti tutto e aumentai la velocità dell'altalena

"Senti mi dispiace ok?" fermò la corda provocando una brusca fermata.

Gli dispiaceva oh, cosa me ne faccio delle sue scuse "Non credo che un semplice mi dispiace possa risolvere molto" lo guardai negli occhi

"Lo so, lasciami finire di parlare" disse frustato mettendosi le dita fra i capelli e con la mano gli diedi il permesso come se dicessi 'avanti, fa pure'

"Ok, mi dispiace di essermi comportato da perfetto coglione, soprattutto per quel bacio, non so cosa mi sia preso, ma le cosa che ti ho detto erano vere" Volevo parlare, ma mi zittì

"Mi dispiace di averti fatta soffrire alle superiori, non volevo feriti, ma a mia insaputa l'ho fatto e mi sento malissimo, mi sento una merda, sono felice che Niall ti faccia sentire amata, protetta e importante, io non ci riuscirei e mi dispiace essermi messo tra voi, sono arrivato troppo tardi, ho avuto la mia occasione per amarti e l'ho lasciata andare via" si abbassò al mio livello toccandomi il ginocchio guardandomi negli occhi.

Forse aveva ragione, dovevo dargli un'altra possibilità come amico, sentii le lacrime pizzicare. Mi alzai in piedi insieme a lui e l'abbracciai, dopo quella confessione tutto l'odio svanì, aveva promesso di non mettersi più in mezzo tra me e Niall.

Forse era una di quelle cotte in cui si pensa che lui sia quello giusto, ma poi con il passare del tempo ti rendi conto che non era quel lui, ma poteva essere una splendida amicizia

"Allora?Amici?" mi sussurrò Stefano all'orecchio "Si" risposi convinta e lo abbracciai forte.

"Che ci fate qui fuori, si congela!" urlò Giulia dalla porta scorrevole, entrammo dentro e ci avvicinammo al bancone degli alcolici e Stefano mi porse un bicchiere di Martini "Alla nostra amicizia, cin cin" disse sorridente facendo incontrare i nostri bicchieri che provocarono un tintinnio.

Sentii il suono di What's app che segnalava un nuovo messaggio, era di Niall, era una foto di lui con in mano un bicchiere di qualche alcolico, restai a lungo a fissare quella foto, il suo sorriso, i suoi occhi, era perfetta, lui era perfetto

Giulia mi prese per il polso e mi portò nella pista da ballo, ballai a malavoglia, mi muovevo annoiata "Dai su fatevi fare una foto!" urlò Denise con in mano la macchina fotografica. Mi abbracciai a Giulia "Dai su Stefano anche tu! Mettiti vicino a Carla" me lo ritrovai a mio fianco, ci stringemmo forte per i fianchi e avvicinai la guancia al suo volto e il flash ci illuminò.

Erano le 2 di notte e la casa si incominciò a svuotare e a me faceva male la testa "Che numero di autobus dovete prendere?" si avvicinò Stefano mettendomi una mano sulla spalla "Il 30, abitiamo a Lessar Avenue Clapham Common" intervenne Giulia "Oh anche io prendo il 30, ma scendo molto prima" sorrise.

Arrivammo davanti la fermata e mi appoggiai alla sbarra della fermata e poggiai la testa, c'era contrasto contro la mia testa calda e la sbarra congelata "Ti senti bene?" mi disse Giulia, feci cenno di si con la testa "Ho solo un po' di mal di testa" feci un sorriso sforzato.

Quando arrivammo a casa ebbi soltanto la forza di mettere il pigiama e infilarmi sotto le coperte, avevo paura del mio aspetto al mattino quando mi guarderò allo specchio, mascara tutto sgretolato, palpebra tutta nera a causa dell'eyeliner e sotto gli occhi 2 macchie nere che farebbero invidia anche a un panda, ma in quel momento me ne fregai, strinsi il cappello forte a me e mi addormentai.

Hola peopleee, spero che il capitolo vi piaccia <3 votate e fatemi sapere cosa ne pensante nei commenti, li aspetto con ansia <3. Se volete pubblicizzare la vostra storia mandatemi un messaggio privato <3 al prossimo venerdì

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