Capitolo 89

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L'odioso suono della sveglia mi svegliò dal mio dolce sonno, sbuffai e aprii leggermente gli occhi e quando mi venne in mente che oggi dovevo andare al lavoro mi sbattei una mano sulla fronte. Non ci volevo andare a lavorare, non ero mentalmente pronta per riprendere la solita routine. Era un po' come il ritorno a scuola dopo delle vacanze prolungate, come natale o estate.

Grugnii e svogliatamente spostai le coperte di lato e mi alzai in piedi. Con passo da zombie e con occhio mezzo chiuso andai in bagno. Vista l'ora avevo il tempo di farmi una doccia, così mi spogliai ed entrai dentro. Il getto freddo mi fece sussultare leggermente e aspettai che si riscaldasse. Quando mi assicurai che l'acqua aveva raggiunto la temperatura desiderata incominciai a bagnare il mio corpo e insaponai corpo e capelli. Mi risciacquai, chiusi l'acqua e avvolsi il mio corpo nell'asciugamano.

Ritornai in camera e misi l'intimo. Aprii l'armadio e cercai la divisa senza riuscirla a trovare. Mi allontanai e sopra il primo ripiano intravidi la divisa, perché cavolo l'avevo messa così alta. Mi alzai in punta di piedi e riuscii ad afferrarla. L'indossai in fretta e incominciai a pettinare i capelli togliendo i nodi. Andai di nuovo in bagno di fronte allo specchio e incominciai ad asciugarli.

Il calore si stava facendo insopportabile e visto che i capelli erano quasi asciutti lasciai perdere. Ritornai in camera e infilai le scarpe, staccai il telefono dalla carica e lo schermo segnava le 8:15, merda, non potevo far tardi il primo giorno di lavoro dopo quasi 2 mesi.

Corsi per casa, presi la borsa ed uscii fuori. Con passo molto veloce mi diressi verso la stazione metropolitana e dopo 5 min entrai dentro, feci il biglietto e passai le sbarre. Scesi le scale correndo e menomale che non ero l'unica che era in ritardo, davanti a me c'era un altro ragazzo che correva.

Arrivai alla piattaforma con il fiatone e vidi il mio vagone partire, l'ho detto che era fatto apposta.

Cercai di rimanere calma e alzai lo sguardo verso il tabellone degli arrivi previsti, la mia metro sarebbe arrivata tra 3 min. Estrassi il telefono dalla tasca e vidi un messaggio di Niall

Messaggio di Niall a Carla: Buon giorno principessa

Messaggio di Carla a Niall: Buon giorno IrishBoss

Scrissi con un sorriso stampato sul volto

Messaggio di Niall a Carla: Sei già arrivata?

Scrisse. Si certo come no, ancora dovevo partire

Messaggio di Carla a Niall: Si alla prossima fermata scendo

Mentii. Se gli avessi detto la verità mi avrebbe scritto che me l'ero meritato perché poteva accompagnarmi lui.

Entrai dentro la metro e aspettai la mia fermata. Nell'attesa dalla borsa estrassi lo specchietto e la matita per gli occhi. Mi feci piccola piccola e senza dare troppo all'occhio misi la matita nella rima interna dell'occhio. Riposai tutto e quando l'altoparlante disse la mia fermata scesi.

Erano già le 8:40, peggio di così non poteva andare. Camminai a passo veloce e dopo altri 5 min entrai finalmente da Nando's.

Denise appena mi vide entrare scosse la testa. Avevo il fiatone e tutti i capelli scompigliati. Vidi il capo uscire dal suo ufficio, sgranai gli occhi e presi un paio di tovaglioli da un tavolo vicino e incominciai a far finta di star pulendo la vetrina dell'espositore di dolci

"Carla ancora non è venuta?!" sentii tuonare la sua voce e mi concentrai a recitare bene la mia parte

"No, è lì che sta pulendo" sentii dire Denise.

Mi voltai e feci cenno di saluto. Il capo rimase senza parole e se ne andò sconfitto, sapevo che gli sarebbe piaciuto farmi la ramanzina sulla puntualità.

Two girls in LondonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora