Capitolo 49

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27 giugno 2014

La sveglia suonò. Oggi era il grande giorno, il giorno in cui rivedrò e potrò abbracciare il mio Irish Boss. Ci eravamo sentiti ogni giorno e ogni giorno parlavamo di quando finalmente ci potevamo abbracciare e passare del tempo assieme.

Saltai nel letto di Giulia che lanciava lamenti "Mh...che ore sono" si girava e rigirava nel letto "Le 8:30 del... 27 giugno!" urlai.

Spalancò gli occhi e saltammo tutte e 2 nel letto, tra 4 ore avevamo il volo, la mia valigia era già pronta.

Mi andai a fare una doccia, mi arricciai i capelli e mi truccai leggermente. Decisi di indossare l'abbigliamento che avevo comprato da Forever 21, amavo quella gonna, e come scarpe misi le solite vans nere, non volevo una cosa troppo elegante.

Ricevetti una chiama di Niall, ero al settimo cielo "IrishBoss" urlai "Ehi principessa non vedo l'ora di arrivare a Milano per poterti riabbracciare e baciarti, che stai facendo?" mi fece venire le farfalle allo stomaco "Oh niente, sono già pronta, sto aspettando a Giulia e poi andiamo all'aeroporto" sorrisi anche se non poteva vedermi.

"Oh se vuoi posso mandare un auto che vi lascia davanti l'aeroporto" era così dolce, e in fondo non mi andava di prendere mezzi pubblici quella mattina."Grazie Irish Boss" ringraziai

"Bene, tra 1 ora vi verrà a prendere qualcuno dello staff"

"Grazie IrishBoss" ringraziai mille volte

"Tutto per la mia principessa".

Nel mentre che aspettavamo l'auto io e Giulia stavamo guardando la tv, nessuno delle 2 parlava, eravamo troppo ansiose.

Dopo 1 ora qualcuno suonò alla porta, spegnemmo la tv e aprimmo la porta, era un uomo di mezza età "Salve sono l'autista" ci sorrise "Salve, prendiamo le valigie e saliamo in macchina" sorrise Giulia

"Oh lasciate faccio io" ci mettemmo di lato e con una grande forza sollevò le 2 valigie tenendole per il manico, ci accertammo che avevamo preso tutto e chiusi la porta a chiave ed entrammo nell'enorme auto.

"Aeroporto di Heathrow, vero?" chiese conferma dallo specchietto "Sisi" confermai io, sporgendomi di poco.

Durante tutto il tragitto guardai il paesaggio che scorreva veloce davanti ai miei occhi e chiusi gli chiusi leggermente.

"Carla siamo arrivati" mi sussurrò Giulia muovendomi il braccio. Aprii lentamente gli occhi e sorrisi istintivamente, amavo l'aeroporto era il luogo dove potevi sconfiggere quella maledetta distanza.

Aspettammo che aprissero l'imbarco in quelle snervanti sedie "Aperto il gate per il volo Londra Heathrow direzione Milano Malpensa all'uscita 10" annunciò la voce robotica.

Come al solito girammo mezzo aeroporto per trovare il gate "La c'è il gate 8, quindi più avanti c'è il 10" Urlai a Giulia, incominciammo a correre.

Finalmente avevo il posto accanto al finestrino. Le hostess continuavano a passare in continuazione per assicurarsi che gli scompartimenti fossero perfettamente chiusi.

Incominciarono ad illustrare uscite di emergenza, come allacciare e slacciare le cinture, insomma cosa che si sapevano già "E dai muovete il culo" si lamentava Giulia a bassa voce e feci una piccola risata sotto i baffi.

Misero in funzione i motori e partì un gran boato, ci tenemmo forte per mano e fummo spinte all'indietro.

Ore 13:30 l'aereo atterrò sulla pista facendo un piccolo sobbalzo. Eravamo arrivate, tra poche ore rivedrò finalmente Niall.

All'uscita dell'aeroporto già c'erano migliaia di fan con cartelloni e lacrime agli occhi, appena ci videro uscire ci fermammo a fare foto con loro con quante più possibile, ma lo staff ci fece allontanare e ci portò fino alla macchina.

Two girls in LondonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora