Capitolo 61

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Il suono della sveglia non fu mai così piacevole. Levai via la coperta con grinta e mi alzai in piedi. Ovviamente ancora la bella addormentata non si era svegliata.

Dal ripiano dove tenevamo tutte le stoviglie presi una pentola e una mestolo. Andai in camera di Giulia "Sveglia" urlai incominciando a suonare i 2 oggetti.

Giulia fece un grugnito e si portò il cuscino sopra la testa. Incominciai a suonare più forte "Eh che cazzo! Carla!" urlò esasperata "Buongiorno!" esultai

"Che cosa vuoi?" sbuffò"Come che cosa voglio, Los Angeles!!" esultai nuovamente.

Si alzò dal letto come un razzo e incominciò a saltellare agitando le mani "Che ore sono?" chiese con il fiatone "le 8:00" guardai l'ora sul quadrante dell'orologio a muro "A che ora è il volo?" domandò "Alle 10:15" affermai.

Incominciò a sclerare di nuovo "Io vado a fare una doccia" dissi terrorizzata da Giulia. Visto il tempo limitato feci una doccia veloce, mi diedi pacche sulla spalla per aver fatto lo shampoo ieri sera. Mi vestii e andai di nuovo in camera, staccai il telefono dal caricabatterie e li tenni entrambi in mano. Presi il manico della valigia e la portai in salotto. Misi il caricabatterie in borsa e mi sedetti sul divano, non avevo voglia di mangiare, era l'ultimo dei miei pensieri.

Il telefono vibrò, era un messaggio di Niall

Messaggio di Niall a Carla: Buon giorno principessa!

Scrisse con infiniti cuori e punti esclamativi

Messaggio di Carla a Niall: IrishBoss, tra poco ore sarò lì con te che ti romperò.

Ovviamente la risposta non tardò ad arrivare

Messaggio di Niall a Carla: Mi piace quando me le rompi tu

Ma quanto poteva essere adorabile, la mia voglia di prendere quell'aereo e andare a Los Angeles aumentò a dismisura.

"Giulia sei pronta?" urlai. Dopo 10 min venne in salotto con un grande cappello nero, molto probabilmente era di Harry, occhiali da sole, borsa Prada al braccio e la sua enorme valigia simile alla Louis Vuitton.

La squadrai dalla testa ai piedi "La borsa Prada?" indicai scettica "Ovvio! Se non la metto a Los Angeles dove la dovrei mettere?" disse con tono acuto e da saputella. Non dissi una parola

"Andiamo?" mi sgridò "Keep calm, relax my darling" sospirai

"Relax un cazzo! Andiamo!" urlò. Mi alzai in piedi come un soldato, andai vicino a lei per prendere la valigia e la guardai intimorita.

Chiudemmo la porta a chiave e misi le chiavi dentro la borsa. Dopo cambi di linea, arrivammo all'amato aeroporto. Dopo le odiose e interminabili file salimmo nell'aereo, più che un aereo sembrava una casa.

L'aereo era diviso in piccole cuccette, ognuna delle quali aveva una poltrona di pelle chiara dall'aspetto molto confortante, un piccolo angolino con delle bibite e uno schermo tv, inoltre i sentieri erano tutti tappezzati da tappeti, era una cosa magnifica, mai vista prima 'Ovvio stupida sei in prima classe' mi derise la mia vocina. Prima classe, come suonava bene quel nome.

"Signori e signore è il comandante che vi parla, benvenuti sul volo Londra Heathrow- Los Angeles International Airport".

Incominciai a tremare dall'eccitazione, non vedevo l'ora di arrivare

"L'atterraggio è previsto circa le 22 ore inglese che sarebbero le 11 a Los Angeles, speriamo di arrivare una mezz'ora prima, buon viaggio" aggiunse il comandante.

Tredici ore di volo, penso che saranno le ore più lunghe della mia vita, come dovrò passere 13 ore su questo aereo. Mi guardai attorno, era pieno di gente colta in giacca e cravatta con quotidiani tra le mani. Mi sentivo una fuori luogo la dentro.

Two girls in LondonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora