Capitolo 64

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Eravamo entrambi all'inizio della scalinata "Vado io?" domandò Giulia, annuii nervosa agitando la gamba. Giulia iniziò la sua discesa sicura di se accarezzando la ringhiera in acciaio bianco in tinta con gli scalini.

Incominciai a fare avanti e indietro portandomi le mani a capelli facendo attenzione a non rovinarli "Carla scendi" sentii la voce di Giulia chiamarmi. Tirai un sospiro ' Ce la posso fare' ripetevo nella mia testa. Scesi gli scalini ad uno ad uno con molta calma accarezzando la ringhiera.

Arrivai all'ultima rampa di scale che dava difronte ai ragazzi. Giulia mi sorrise e richiamò l'attenzione di tutti puntando il dito verso di me. Si voltarono tutti a guardarmi per ultimo Niall, sembrava che qualcuno avesse messo il rallentatore. Mi mancò per un attimo il respiro era bello, bello da morire con i capelli perfettamente tirati all'indietro e con lo smoking.

Levò subito le mani dalle tasche dei pantaloni e rimase a bocca aperta per fissarmi. Mi presi di coraggio e scesi anche l'ultima rampa di scale. Niall si precipitò subito all'ultimo gradino e mi porse la mano, gli sorrisi lievemente e misi la mano sulla sua e scesi anche l'ultimo gradino

"Wow...non ho parole, sei stupenda" gli tremò la voce guardandomi negli occhi "Anche tu... molto elegante" sorrisi timidamente "Sembri veramente una principessa" affermò accarezzandomi la guancia.

Avvampai subito "Ti prego" abbassai lo sguardo imbarazzata. Accarezzò la mia guancia bollente e accarezzai la sua mano inclinando di poco la testa. Alzai lo sguardo e lo vidi sorridere.

"Andiamo!" esultò Giulia. Uscimmo dall'hotel e 2 grandi macchine blu ci aspettavano. Sembrava di essere in un sogno.

Alcuni non credono ai sogni, ritengono che i sogni siano l'opposto della realtà, solo schiochezze, scherzi della nostra mente. Mentre alcuni passano tutto il loro tempo a sognare cose che sperano un giorno si passano avverare.

L'interno dell'auto era spaziosissima, si poteva perfino fare una conga. Appoggia la schiena nei morbidi sedili di pelle nera. Guardavo gli edifici, alberi, persone passarmi davanti gli occhi attraverso il vetro oscurato dell'auto. Sentii il tocco della mano di Niall toccarmi la gamba, guardai la sua mano e poi il suo volto "Andrà tutto bene" mi sorrise.

Respirai profondamente "Ti fidi di me?" domandò "Si" sibilai "Allora stai tranquilla" annuii cercando di convincere sia me che Niall.

L'auto si fermò davanti il lungo tappeto rosso. L'autista ci aprì lo sportello e aspettai che Niall scendesse. Afferrai la sua mano e con un passo in avanti scesi lo scalino dell'auto. Difronte a me ebbi lo spettacolo più bello che si possa avere: il lungo tappeto rosso, flash dei fotografi e le urla dei fan che acclamavano.

Niall alzò il braccio e mi misi a braccetto, mi sentivo più sicura. Incominciammo la nostra sfilata lungo il tappeto rosso, l'andamento era lento, per dare l'opportunità ai fotografi di scattarci qualche foto, era una cosa indescrivibile avere tutti quei fotografi lì per te che ti chiamavano per accaparrarsi la foto migliore.

Mi voltavo spesso per fare cenno di saluto con la mano verso i fan. Il sogno di una vita, sfilare in un RedCarpet si stava compiendo. Era un traguardo personale, lo ritenevo come uno schiaffo a tutte quelle persone che non credevano in me, che dicevano che non sarei andata lontano, che non ero in grado di fare nulla.

Sorrisi al pensiero di aver dato uno schiaffo a tutte quelle persone inutili, si inutili, non c'era altro aggettivo per descriverli. Non contavano niente nella mia vita. Entrammo dentro la sala e tirai un sospiro di sollievo, avevo affrontato il RedCarpet in compagnia di Niall a ottimi voti, pensavo che le mie care amiche figure di merda mi avessero fatto un regalo per stasera.

"Che ti avevo detto?" mi sorrise Niall con aria da saputello"Ok mi arrendo, avevi ragione tu" sospirai sconfitta portando gli occhi al cielo "Mi piace quando ammetti che ho ragione" gli diedi una gomitata ed emise un verso di lamento.

Two girls in LondonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora