Capitolo 71

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Entrai nella stanza mia e di Giulia e notai che Giulia non era ancora tornata, meglio, almeno avevo un po' di tempo per riposarmi in santa pace. Sentivo ancora la testa martellarmi dal dolore, levai le scarpe lasciandole in disordine e mi distesi sul letto nella speranza che con un po' di riposo passasse.

Chiusi gli occhi e mi lasciai abbandonare da quel silenzio così perfetto.

Il mio riposo fu interrotto da qualcuno che si mise vicino  me e incominciò ad accarezzarmi i capelli "Dormi bambina, mia piccina" riconobbi la voce canticchiarmi la ninna nanna ma non aveva fatto altro che interrompere il mio beato riposino

"Giulia" grugnii

"Ops scusa, non volevo svegliarti"

"Tranquilla" dissi con voce roca alzandomi sui gomiti

"Tutto apposto con Stefano?" domandò

"Si si mi ha riaccompagnata qui in hotel verso le 2 perché mi girava la testa" spiegai "Approposito, che ore sono?" domandai

Giulia diede un'occhiata veloce al telefono "Le 17:18" affermò. Tra un'ora avrebbe dovuto chiamarmi Stefano per metterci d'accordo sull'uscita di stasera ed io non avevo la più pallida idea di cosa fare.

Mi alzai dal letto, andai in bagno e mi tolsi tutto il trucco colato. Mi asciugai la faccia nella tovaglia e mi guardai allo specchio, una merda come al solito. Ritornai di là e notai Giulia a gambe incrociate sul letto

"Che si fa?" esultò "Alle 18:00 mi dovrebbe chiamare Stefano perché forse dovremmo stasera dovremmo uscire" dissi mentre sistemavo le scarpe lasciate alla testa di cane.

"Come dovremmo?" domandò

"Dipende da me, se gli dico si allora usciamo, se dico di no niente"

"E tu gli dirai di si vero? Vero!?" urlò

"Non lo so Giulia, se mi sento meglio si"

"Ovvio che ti senti meglio perché sennò ti prendo a calci in culo e vedrai come ti sentirai subito bene" urlò per poi addolcire i lineamenti e fare un sorrisino.

Ormai non avevo scelta non potevo tirarmi indietro e inventare una scusa perché non mi sentivo bene.

Ero seduta assieme a Giulia con i piedi sul divano che guardavamo annoiate la televisione, non c'era niente di interessante da vedere. Avevo le palpebre mezze chiuse e sbadigliavo in continuazione.

La vibrazione del telefono mi svegliò dal mio stato di trans e corsi verso il comodino per prendere il telefono. Giulia si tirò su dal divano e su mise a cavalcioni "E' Stefano" annunciai

"Vai, rispondi, metti il viva voce" mi incitò con la mano e accettai la chiamata

"Ehi Stefano!" sorrisi mettendomi una ciocca su capelli dietro l'orecchio

"Oh dal tuo tono di voce vedo che stai meglio"

"Si si molto meglio"

"Quindi stasera...si?" disse speranzoso.

Tentennai un po' sulla risposta, alzai lo sguardo e vidi Giulia che mandava bestemmie a bassa voce incitandomi a dire di si

"Si" sospirai alla fine e vidi Giulia alzarsi dal divano e incominciare a saltellare e a fare come una bambina scatenata

"Perfetto perché mentre ritornavo al mio hotel ho visto una locandina di un party vicino alla spiaggia, potremmo andare là se ti va" disse.

Un party con molta gente... il che significava svagarsi e non pensare a niente solo che a divertirsi. Bhè, dopo tutte quelle cose orribili che mi erano accadute nelle ultime settimane e sopratutto la discussione stamattina con Niall, un festa era propio quello che ci voleva. Anche se non era propio il mio concetto di divertimento

Two girls in LondonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora