Capitolo 77

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Entrammo dentro la camera e chiusi la porta alle mie spalle, tolsi la borsa che avevo messo a tracolla e la poggiai sul divanetto. Vidi Stefano guardarsi attorno "Giulia non c'è?" domandò bagnandosi le labbra con la lingua "No" deglutii velocemente

"Sai quando torna?" avanzò lentamente verso di me

"No, non lo so" lo guardai negli occhi e lo vidi sorridere maliziosamente.

Mi cinse i fianchi e cominciò a baciarmi con foga. Mi baciò dal collo fino al seno lasciando una scia di baci umidi. Alzò i lembi della mia maglietta fino a levarmela del tutto e la lasciò cadere per terra, rimasi a petto nudo mentre intrufolò la testa tra il mio seno baciandolo, gemetti piano e gli tirai piano le radici dei suoi capelli.

Con le mani tremanti, goffamente tolsi la sua maglietta, toccai i suoi pettorali fino ad arrivare ad una perfetta tartaruga, sembrava scolpita di quanto era perfetta.

Mi fece avanzare fino a farmi sdraiare sul letto "Ti voglio" disse fremente.

Gli avvicinai la testa e incominciai a baciarlo. Slacciò il mio reggiseno e lo buttò a terra, i nostri petti si toccarono ed erano entrambi caldi. Mi fece stringere le sbarre del letto e lasciò un'altra scia di baci umidi dal braccio fino al mio basso ventre.

Sbottonò gli shorts e fece cadere anch'essi per terra. Poggiò le labbra nel mio fianco e incominciò a succhiare la pelle trattenendola tra i denti e chiusi gli occhi godendomi quel momento. Finì il suo lavoro e vidi una chiazza di un rosso vermiglio.

Si tolse con frenesia i bermuda e mi fece divaricare con forza le gambe. Si sbottonò i bermuda e li fece scivolare via. Si mise mezzo le mie gambe e fece toccare le nostre intimità. Poggiò le labbra calde e umide nei miei capezzoli e incominciò a leccarli. Chiusi gli occhi ed ansimai piano.

Sentii le sue dita toccarmi l'orlo delle mie mutande "Niall" sibilai piano

"Cosa?" disse la voce di Stefano riportandomi alla realtà, aprii gli occhi e invece di trovarmi Niall come mi stavo immaginando mi trovai lo sguardo di Stefano severo che mi osservava.

La mia immaginazione mi aveva giocato un brutto scherzo o era un segno del destino? Ogni volta che cercavo di andare oltre con Stefano mi tornava sempre in mente lui, Niall. Convincevo me stessa dicendo che avevo voltato pagina che Niall era un capitolo passato della mia storia ma sembrava che ad ogni pagina che voltavo Niall era sempre marchiato con l'inchiostro in quelle pagine vuote, bianche, che aspettavano solo di essere scritte.

Non era un brutto scherzo, non potevo negare l'evidenza, io amavo ancora Niall ed anzi dovevo ringraziare la mia coscienza per avermi fermato in tempo prima che avessi fatto una grandissima cazzata di cui non potrei più liberarmene.

"Stefano non posso" dissi con un filo di voce.

Mi fissò sconcertato strizzando gli occhi "Lo ami ancora" sentenziò.

Sospirai tentennante "Non è vero?!" urlò stringendomi la gamba che incominciò a farmi male

"Si Stefano, lo amo ancora, amo ancora Niall" confessai con il cuore a mille e levai la sua mano dalla mia gamba che lasciò e impronte nella mia pelle. Me lo levai di dosso e mi alzai in piedi lasciando Stefano sul letto che mi fissava.

Presi il reggiseno e lo agganciai "Non puoi Carla" mi disse,

Mi abbassai e presi la maglietta e l'infilai da sopra la testa "Mi hai sentito?" urlò

"Non posso Stefano!" urlai esasperata infilandomi gli shorts

"Non puoi lasciarmi così! Io ti amo sul serio, non come quel bastardo" agitò le mani

Two girls in LondonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora