Capitolo 87

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Fui svegliata da un rumore assordante. Mi stropicciai gli occhi e spostai le coperte di lato. Scesi dal letto e alzai la serranda della finestra. Fantastico! Stava piovendo a dirotto... e quel rumore assordante era un tuono. Mi ricordai che eravamo a Londra, non più a Los Angeles e che era ottobre quindi non potevo aspettarmi sole, temperature calde e cielo limpido. Che tristezza.

Guardai l'ora sullo schermo del telefono che segnava le 6:12, wow. Decisi di andarmi a fare una doccia, così almeno ero già pulita.

Chiusi la porta del bagno e mi spogliai. Entrai dentro il box doccia e aprii l'acqua portandola alla massima temperatura, tanto non sarà mai caldissima e ci starà un'eternità per riscaldare.

Insaponai per bene capelli e corpo e dopo risciacquai. Starei dentro la doccia per ore.

Ritornai nella mia stanza con indosso l'accappatoio e dai cassetti tirai dell'intimo e un nuovo pigiama. Mi vestii e attaccai i capelli bagnati in una crocchia. Perché mi ero legata i capelli se dovevo asciugarli? Misteri della vita.

Ritornai in bagno, sciolsi i capelli e incominciai a pettinarli, per poco non me li tiravo tutti. Li asciugai per bene con il phon ed ora si che potevo legarli. Riposai il phon al suo posto e ritornai in camera e mi rimisi a dormire.

Sentii suonare la sveglia e stirai le braccia ruotando leggermente i fianchi e mi sentii bagnata, oh no!

Aprii di colpo gli occhi e spostai via le coperte, mi alzai in piedi e vidi il cavallo dei pantaloncini del pigiama con una macchina scura "Cazzo!" imprecai ed andai in bagno.

Come previsto mi era venuto il ciclo, grande. Ancora il mal di pancia non c'era ma verrà molto presto e a quel punto mi contorcevo dal dolore e imprecavo tutti i santi e tutte le troie.

Andai in bagno e mi cambiai e misi l'assorbente, fanculo al ciclo. Andai in cucina e mi preparai un toast alla nutella. Santa nutella. Finii di mangiarlo e mi sedetti sul divano a guardare la TV, feci zapping tra i canali, non c'era niente di interessante, ovviamente.

Guardai il telefono e ancora non c'erano messaggi di Niall. Chiusi leggermente gli occhi ma fui svegliata da un improvviso bruciore allo stomaco, ma ciao mal di pancia, mancavi sai. Sarcasticai.

Ritornai in camera e mi misi a letto accovacciandomi tutta. Strinsi i pugni e serrai gli occhi, perché solo noi ragazze dovevamo soffrire? Queste sono ingiustizie.

Nel mentre ancora fuori tuonava e sentii l'acqua sbattere sulla finestra. Giulia bussò alla porta "Entra" piagnucolai. Appena mi vide in quello stato socchiuse leggermente la porta "Ah non sei incinta, okay ciao" si affrettò a dire chiudendo la porta. Stronza. Non avevo manco la forza di alzarmi.

Mi rotolai più volte sul fianco e strinsi il cuscino. Sentii la porta principale chiudersi e delle voci

"Carla?" sentii la voce di Niall bussare alla porta

"Niall" sibilai alzandomi sui gomiti ma dovetti abbassarmi di nuovo

"Principessa" mi sorrise dolcemente avanzando verso di me "Che hai?" si sedette vicino a me accarezzandomi i capelli

"Non lo vedi?" urlai.

Non volevo alzare la voce ma purtroppo l'avevo fatto

"Oh hai il ciclo!" esultò.

Se lo uccidevo non era colpa mia, era sua che se l'era andata a cercare

"Niall!" lo sgridai

"Oh ma dai che sei esagerata per un po' di mal di pancia" roteò gli occhi.

Voleva morire.

"Un po' di mal di pancia!" urlai "Vuoi per caso fare a cambio? Non resisteresti neanche 2 minuti!" aggiunsi su tutte le furie.

Two girls in LondonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora