Capitolo 54

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Era passata già più di un'ora da quando i ragazzi se n'erano andati. Ero seduta sul divano di fronte alla tv che mi pizzicavo le unghie e guardavo attentamente la forma che avessero se erano della stessa lunghezza e se fossero lucide. Giulia si alzò dal letto di scatto "Accendi la TV! Veloce!" mi urlò "Ci sono i ragazzi!"

Accesi la televisione di corsa e con il telecomando cambiai canale e vidi Giulia buttarsi sul divano.

Erano seduti su un divanetto e la presentatrice difronte a loro. Io e Giulia stemmo tutto il tempo abbracciate, intente a capire cosa dicessero. Harry alzò la mano timido e la presentatrice gli rivolse uno sguardo "I would say something" disse rauco e intimorito e la donna gli passò subito il microfono.

"Crazie sopra-tut-tutto alle nostre fan, senza di loro no sare... sa...saremo qui... Crazie Ittalia" Disse Harry cercando di parlare in italiano con un misto di accento italiano e inglese e io come al solito quando i ragazzi cercavano di parlare italiano mi scompisciavo dalle risate era più forte di me.

L'intervista durò circa 30 min "Voglio anche io un'intervista" sbuffò Giulia. La guardai in modo strano "Che c'è!" mi disse stizzita, scossi la testa ridendo

"Ma se... usciamo e andiamo in giro per qualche negozio!" esultò

Mi spiaccicai la mano in fronte "Perché pensi solo allo shopping" dissi esasperata.

Non si stanca mai di comprare vestiti? La domanda mi sorse spontanea

"Andiamo alla Galleria!" mi tirò per il braccio, ma feci resistenza "Ti prego" mi fece la sua faccia da cucciola "Va bene" sospirai" sconfitta, non avevo altra scelta, se aveva deciso così era inutile obbiettare, tanto in un modo o nell'altro ti avrebbe convinta lo stesso. Batté le mani e saltò per tutta la stanza, certe volte sembrava veramente una bambina.

Giulia era già in corridoio che mi diceva di sbrigarmi "Tranquilla non chiudono" le dissi "E tu che ne sai!" ribatté ecco qua un'altra che diventa irascibile per la sua ossessione. Spensi le luci e chiusi la porta.

Prendemmo l'ascensore e Giulia schiacciò il pulsante 'T'. L'ascensore fece un piccolo sobbalzo e le ante si aprirono.

Ci dirigemmo alla reception per lasciare le chiavi, ma non c'era nessuno, voltai gli occhi e a fianco a una pila di fogli c'era un campanello. Feci 2 rintocchi, sognavo sempre di poterlo fare "Ehi anche io" si prese di invidia Giulia e fece 3 rintocchi, spalancai la bocca e ne feci 4 "Arrivo un attimo di pazienza!" urlò l'addetto, Giulia ed io ci guardammo negli occhi e scoppiammo a ridere sotto i baffi.

"Ditemi" sospirò il receptionist "Dobbiamo uscire e stiamo lasciando le chiavi" parlò Giulia "D'accordo, arrivederci e buona passeggiata" ci sorrise l'addetto "Arrivederci" salutammo all'unisono.

Uscimmo fuori e il portiere ci chiamò un taxi, dopo circa 5 min il taxi arrivò ed entrammo dentro. "Dove vi porto signorine?" ci chiuse l'autista "A Piazza Duomo" esultò Giulia.

Il viaggio non fu molto lungo "Arrivati" ci avvisò l'autista, scendemmo dall'auto e pagammo il conto. Ci voltammo ed ammirammo l'entrata della Galleria "Shopping!" disse Giulia con voce acuta "Non so se lo sai, ma non ci possiamo permettere molto qui" dissi calma "E chi se ne frega!" urlò Giulia lanciando le mani all'aria.

Quella ragazza mi sconvolgeva ogni giorno di più.

"Chanel!" urlò di colpo, per poco non mi faceva saltare all'aria dalla paura "Entriamo!", sospirai senza altra scelta.

Entrammo dentro il negozio e la commessa piombò subito da noi "Salve avete bisogno d'aiuto?" ci disse con le mani dietro la schiena "Stiamo guardando" disse Giulia, guardavo ogni cosa ammaliata, sopratutto le borse.

Two girls in LondonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora