Capitolo 65

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Uscimmo dalla grande struttura ed entrammo nuovamente nell'auto con cui eravamo venuti. Finalmente, i miei poveri piedi non ne potevano più di sopportare quei tacchi vertiginosi.

L'auto incominciò a dirigersi verso l'hotel e sentii gli occhi pesanti. Poggiai la testa nel petto di Niall e mi strinsi forte a lui lasciando che mi accarezzasse i capelli.

"Ehi dormigliona, siamo arrivati" rise Niall toccandomi il naso. Lo arricciai e aprii gli occhi lievemente. Io ero quella che ancora poteva scalare una montagna, si come no, la potevo scalare dormendo.

Mi aiutò a scendere dall'auto ed entrammo dentro l'hotel fermandoci alla reception per prendere la chiave "Salve, la chiave della stanza N330" chiese gentilmente Niall poggiando il braccio nel bancone di legno. L'addetto cercò tra le varie chiavi messe in alto "Ecco a lei" diede la chiave a Niall "Grazie" dicemmo in coro.

Aspettammo l'ascensore e quando le porte si aprirono entrammo dentro.

Dentro quell'ascensore l'aria era elettrica. Niall si mise davanti a me e mi guardò negli occhi. Avvicinò le sue labbra alle mie e incominciò a baciami, poggiò la mano destra dietro la mia testa per farmi avvicinare di più. Socchiusi le labbra e fece entrare la sua lingua nella mia bocca. Toccai i suoi capelli tirandoli leggermente. Prendemmo un attimo fiato, i nostri petti si alzavano e abbassavano irregolarmente.

Lasciò una scia di baci umidi nella mia mascella fino a quando l'ascensore fece un piccolo sobbalzo e dopo un tintinnio le porte si aprirono ed uscimmo fuori.

Percorremmo il lungo corridoio, non stavo nella pelle, l'attesa era snervante "Calma piccola" ansimò vicino al mio orecchio.

Infilò la chiave dentro la serratura della stanza facendo 3 giri di chiave. Entrammo dentro e Niall chiuse la porta. Finalmente.

Mi prese per il polso e mi fece girare verso di lui e incominciò a baciarmi con foga. Presi i due lembi della giacca e incominciai a toglierla via e se ne liberò in fretta non curandosi di buttarla a terra.

Togliemmo le scarpe e le lasciamo là. Indietreggiammo e fremente abbassò la cerniera del mio abito. Fece scendere il pezzo di stoffa lungo il mio corpo e con un passo in avanti me ne liberarsi.

Indietreggiai fino a cadere nel letto. Si mise a cavalcioni su die e lasciò una scia di baci umidi lungo il mio collo fino ad arrivare al seno "Cazzo ti voglio" gemette dal piacere. Portò le mani dietro la mia schiena e con qualche difficoltà levò il reggiseno buttandolo a terra.

Mise le mani a coppa sul mio seno e lo premette, lanciai ansimi di piacere e il cuore batteva incessantemente "Sei così eccitante" sorrise beffardo "Shh" sussurrai godendomi quel momento.

Con l'aiuto di Niall gli tolsi la cravatta e dopo passai alla camiciai buttandola anch'essa a terra. Toccai il suo torace segnando ogni linea dei suoi addominali scolpiti. Strinse leggermente i miei capezzoli per poi tirarli, lanciai un urlo soffocante "N-Niall ti prego" ansimai "Si scusa, hai ragione" rise.

Tolse la cintura per poi passare ai pantaloni, ormai a terra c'era un disastro "Lo vuoi?" domandò "Si" ansimai chiudendo gli occhi mentre mi accarezzava la mia fronte spostando quale ciuffo "Allora queste dobbiamo toglierle" disse seducente accarezzandomi tutto il corpo fino ad arrivare all'orlo delle mie mutande, annuii in accordo.

Abbassò le mie mutande fino alle mie cosce dove con dei movimenti le levai. Massaggiò la mia intimità provocandomi pulsazioni. Abbassai le mani dal suo torace fino all'orlo dei suoi boxer abbassandoli

"Vedo che sei impaziente" rise, bofonchiai qualcosa di incomprensibile "Posso?" sussurrò "C'è qualcosa che devi dirmi?" feci segno di no con la testa.

Two girls in LondonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora