FRANK ADLER

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Ogni mattina è sempre la stessa, svegli i bambini, li prepari per la scuola, prepari la colazione, il pranzo e la merenda e poi li porti fino alla fermata dello scuolabus. Quando torni a casa pulisci il più infetta possibile per poi correre a lavoro. Lavori in un negozio di alimentari, per lo più metti i prodotti sugli scaffali, pulisci. Raramente parli con i clienti, se non per alcune informazioni. Dopo una lunga giornata, torni a casa, per fortuna la tua proprietaria di casa ti tiene i bambini. Roberta è eccezionale, è una donna dolce e simpatica. La saluti con un sorriso, mentre i tuoi bambini ti corrono incontro.

"Mamma!"

Esclamano all'unisono. Sono gemelli, Michael e Louis, sono sempre carichi di energie e sono molto dolci. Il loro padre non è presente nella vostra vita, lui non si è preso le sue responsabilità, non ha mai voluto nulla di tutto ciò. Eri solo una ragazza con cui passare un po' di tempo, senza che la mogliettina lo venisse a scoprire è chiaro.

"Com'è andata la giornata?"

Domandi per poi baciargli la testa. Louis ti racconta della scuola, frequentano la terza elementare nell'unica scuola elementare della cittadina dove vanno tutti i bambini. Hai deciso di trasferiti qui proprio per questo, è una piccola cittadina dove tutti si conoscono con grandi spazi aperti.

"Hey!"

Ti giri non appena senti una voce maschile. Uno dei vicini marcia verso di te con rabbia, pensi subito che sia per qualcosa che hanno fatto i bambini, ed in effetti è così. Succede spesso che Michael e Louis  prendono delle cose che non gli appartengono, come i giocattoli. Solo giocattoli. Purtroppo non hai uno stipendio sufficiente per pagare tutto. L'affitto e le bollette ti prendono metà dello stipendio, l'altra metà ti serve per comprare da mangiare, pagare la scuola, e non rimane nulla per i giocattoli.

"Mia figlia ha lasciato una bambola in giardino, un'ora dopo l'ha trovata senza testa!"

"Frank.."

Interviene Roberta, ma lui incrocia le braccia al petto. Non farà un passo finché non gli ridarai i suoi Lego, ed ha ragione. È solo colpa tua se i bambini rubano i giocattoli di altri bambini.

"Mi dispiace immensamente, ricomprerò la bambola a sua figlia, quanto costa?"

Afferri la borsa e tiri fuori il portafoglio, dove ci sono solo venti dollari, gli ultimi. Li tiri fuori e li porgi al tuo vicino, che li afferra con rabbia. Quella sera sgridi i gemelli e li metti in punizione, odi non poter comprargli i giocattoli e le caramelle, ma purtroppo non puoi spendere i tuoi soldi così. Hai molte cose di cui preoccuparti, non hai nemmeno l'assicurazione sanitaria. I bambini sono molto scatenati, e se si dovessero fare male in modo grave non sapresti come pagare il conto. La mattina successiva è Sabato. Il tuo turno non inizia prima del pomeriggio, ma hai alcune signore a cui pulisci la casa. Sempre meglio che morire di fame. Incontri Roberta e Frank, i tuoi vicini. Lui sembra dispiaciuto, afferra qualcosa dalla sua tasca e te lo porge. I venti dollari che gli hai dato ieri sera.

"Mi dispiace, è solo una bambola, Mary non ci gioca mai"

Scrolla le spalle. Tu prendi i soldi senza saper cosa dire, Roberta ti sorride e va dai tuoi bambini che l'aspettano. Non ti piace questa situazione, passare per una morta di fame. Proprio no.

"Roberta mi ha detto che hai un po' di... problemi. Mi sono comportato da stronzo, non ho pensato"

"Non ho nessun problema, ne i miei figli"

Riprendi a camminare, lui però ti segue, mantiene il tuo passo anche se potrebbe benissimo superarti. È decisamente più alto di te, ha due spalle larghe, e braccia lunghe e muscolose. Ti chiedi come faccia ad essere single, uno così dovrebbe avere una moglie altrettanto bella, vivere in una bella casa e fare cene lussuose in ristoranti lussuosi.

"Allora perché i tuoi figli rubano i giocattoli? La settimana scorsa Mary ha detto che li ha visti con la sua palla, e che poi l'hanno rimessa a posto. A scuola prendono sempre in prestito le matite colorate dalla maestra..."

"Ok la smetta, che cosa vuole da me? Vuole chiamare gli assistenti sociali?"

La voce ti trema, e gli occhi ti si annebbiano. Il pensiero di lasciare quei bambini ti fa ribrezzo. Sono la tua ragione di vita, tutto ciò che ti spinge ad andare avanti. Solo per loro. Ti fermi in mezzo al marciapiede e sospiri. Anche lui lo fa, ha uno sguardo di pena nei tuoi confronti, cosa che ti fa arrabbiare ancora di più.

"Io ce la sto mettendo tutta, mi dispiace per la bambola, gliene comprerò una, ma adesso mi lasci in pace"

Riprendi a camminare e lui ancora una volta ti segue. Vorresti solo che ti lasciasse in pace, ai suoi occhi sei una stracciona, o almeno così pensi. Frank invece pensa ad un modo per aiutarti, magari comprando dei giochi ai tuoi bambini, dei vestiti nuovi e non quelle quattro magliette che hanno, e magari del materiale scolastico. Ma non vuole farti sentire in imbarazzo.

"Ho delle cose che Mary non usa mai, potrei.."

"No, grazie, non ne ho bisogno"

"Io penso di sì. Fermati un attimo!"

Esclama afferrandoti per un braccio. Ti fa girare verso di lui ed ora non c'è traccia di compassione nel suo sguardo. C'è determinazione.

"Siete qui da quando sono nati, e prima non facevo caso perché troppo occupato a pensare a me. Ma poi è arrivata Mary, ed ho iniziato a guardarmi attorno. Farei di tutto per lei, e per quanto mi riguarda, i tuoi bambini non sono diversi dalla mia. Perciò ti dirò cosa faremo, io e Mary faremo degli scatoloni con tutto ciò che lei non usa più. Libri, giocattoli, tutto ciò che possiamo. E poi verrete a cena da noi, e vi daremo quelle scatole. È chiaro?"

"Perché mi stai aiutando? I miei figli hanno distrutto la bambola di Mary"

Non capisci. Perché aiutare un estraneo? Lui scrolla le spalle senza sapere cosa rispondere e ti da appuntamento alle nove. Non ti resta che accettare, così vai a lavoro con una strana sensazione nel petto.

Immagina Chris Evans Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora