Immagina Chris Evans

STEVE ROGERS

New York, 1940

Cammini con aria distratta, hai passato tutta la mattina a scuola, non vedi l'ora di tornare a casa e passare del tempo con la tua famiglia. Mangi una mela mentre cammini verso casa, non è molto distante. D'improvviso un ragazzo ti viene addosso, spinto da un altro ragazzo. Entrambi cadete per terra, e la gonna ti si solleva. Non ti sei mai sentita così in imbarazzo in tutta la tua vita. Riconosci subito il ragazzo, è Steve Rogers. Nel quartiere tutti lo conoscono per il suo aspetto fisico. Alcuno lo chiamano l'imbranato Rogers, altri invece Scheletro Rogers. Per te è solo Steve.

"Scusami... scusami tanto, ti sei fatta male?"

Ti chiede preoccupato. Tu non sai cosa rispondere, sei solo stupita. È strano, ma non hai mai avuto il coraggio per dirgli qualcosa. Nemmeno un saluto. Mentre tutti lo prendono in giro, tu vorresti solo conoscerlo. Parlare di mille cose, preparargli dei pasticcini anche se non sei una brava cuoca.

"Ti ho fatto cadere la mela... ora è tutta sporca"

Borbotta cercando di pulirla. Sorridi, invece di arrabbiarti, lui rimane confuso ma ti sorride a sua volta e si aggiusta il ciuffo. È così impacciato, ti porge la mano e ti aiuta a rimetterti in piedi. Noti che il tuo vestito ha un enorme macchina di terra, e subito ti prende il panico.

"Oh no, mia madre mi ucciderà!"

Esclami cercando di pulirti, ma peggiori solo la situazione. Steve si scusa ancora ed ancora, ma non è stata colpa sua. Trovi molto carino il suo modo di arrossire, e come cerca di aiutarti.

"Smettila di scusarti... non è stata colpa tua. Quei ragazzi ti hanno spinto"

Lui si pulisce le mani sui pantaloni, dopodiché prende i libri dal terreno impolverato, e indica la direzione dove stavi andando.

"Ti accompagno a casa, spiegherò a tua madre che è stata colpa mia e non tua"

Sorridi grata per quel gesto. Ma se tua madre ti vedesse con un ragazzo, per giunta più grande di te, darebbe di matto. Perciò riprendi i libri e la mela sporca, che laverai una volta a casa.

"Credimi, sarebbe meglio di no. Ma ti ringrazio. Sei molto gentile Steve"

"Sai... sai come mi chiamo?"

Cammina affianco a te, anche se tu gli hai detto di non farlo. Non lo trovi insistente o strano, solo molto dolce.

"Sì, è strano?"

"No. Solo che le ragazze mi evitano... beh in realtà tutti mi evitano. Posso sembrare abbastanza goffo e un po' imbarazzante"

Lo tranquillizzi dicendogli che tu lo trovi simpatico e gentile. Lui apprezza i complimenti ed arrossisce. Scappi a casa prima che tua madre mandi tuo fratello a cercarti e speri che lui ti pensi almeno un po'.

Steve ti pensa eccome. Non ci sa fare con le donne, finisce sempre per dire una stupidaggine e fare la figura del cretino. Non si aspettava che una come te parlasse con lui. Pensa che tu sia un angelo caduto dal cielo, con il tuo bel viso, così perfetto. Il tuo fisico è nella media, ma Steve ha notato le forme giuste al posto giusto. Sicuramente non riesce a smettere di pensarti, ed alla fine finisce per sbattere contro qualcuno, alza lo sguardo trovando quello del suo amico. Gli parla di te, Bucky ridacchia guardandolo, gli offre una birra e lui accetta.

"Quella ragazza è cotta di te"

"Ma che dici?"

"Conosco suo fratello, la sua famiglia ha una pasticceria. Lei ci passa la metà del tempo dopo scuola e aiuta i suoi genitori"

Steve è sorpreso, pensava fossi la classica ragazzina che si dedica allo shopping, e alle riviste di moda. Si sente un po' in colpa per averti giudicata male, e si ripromette di conoscerti a fondo, non può certo fingere che non sia successo nulla.

La mattina dopo ti svegli con un sorriso. È Sabato, niente scuola. Fai colazione per poi correre alla pasticceria dei tuoi genitori. Ti piace molto stare qui, si incontrano persone strane alle volte, ma hanno delle storie davvero incredibili. Ti sorprende quando Steve, in compagnia di un ragazzo, entrano e si siedono. Prendi un respiro profondo e vai al loro tavolo.

"Benvenuti da Oliver,cosa posso portarvi?"

Steve ti sorride, ti senti molto in soggezione sotto lo sguardo di quei due bei ragazzi. Non sei circondata dalle attenzioni maschili, non perché non sei bella, ma semplicemente non frequenti abbastanza il popolo maschile. Non esci mai la sera, stai sempre con i tuoi genitori, non hai molte amiche a causa della tua timidezza. Hai sempre paura di fare una brutta figura, o di dire qualcosa di sbagliato.

"Ciao... io prendo un pasticcino al frutto della passione, o magari lo vuoi tu Steve? Potresti condividerlo con questa bella fanciulla"

Ridacchia il ragazzo, è più un ghigno che ti mette a disagio. È piuttosto inappropriato, ed anche Steve se ne accorge, tant'è che sgrida il suo amico.

"Ma cosa dici? Vuoi farci cacciare anche da qui?!"

Steve è rosso come un pomodoro, si passa le mani sul viso per poi afferrare il menù e scegliere un dolce alla panna. Bucky, invece, sceglie la torta di mele ed un caffe. Porti l'ordine a tua madre, che ti prepara il vassoio. È nuova come cosa, prima avevate solo il banco ed i clienti sceglievano cosa prendere da portare via. Ma tuo padre ha pensato di cambiare, di mettere i tavolini e preparare qualcosa di nuovo, il caffè ed il tè prevalentemente, ma d'estate prepara la limonata fresca.

"Mi dispiace per quello che ha detto Bucky... lui è sempre così diretto"

Borbotta Steve al bancone. Tira fuori una cosa dalla sua tasca, la mela più rossa che tu abbia mai visto. Te la porge timido, e dopo un respiro profondo dice quello che pensa.

"Ti dovevo una mela, l'altra è caduta"

"L'ho lavata, con l'acqua. Ma grazie, lo apprezzo molto"

Prendi la mela dalle sue mani, vi sfiorate, la sua mano è incredibilmente calda. Ha delle mani grandi, il che è abbastanza strano, è così magro ed esile. Lui ti sorride ancora, vorresti solo che ti invitasse ad un appuntamento, una passeggiata al parco. Invece fa un passo indietro. Rimani un po' delusa quando torna al tavolo senza dire nulla. Porti il vassoio con i dolci, trovi il coraggio per invitarlo a fare una passeggiata, ma quando lui ti guarda ti senti insicura, e decidi di non dire nulla.