COLIN SHEA

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Sei felice di tornare a casa dopo un appuntamento disastroso. Hai deciso di rimetterti in gioco, nonostante tu sia follemente cotta di Colin. Sei innamorata di lui dalla prima liceo, quanto i vostri corpi hanno iniziato a cambiare. Ma non è solo un aspetto fisico, Colin è sempre stato protettivo e dolce con te. Quando entra in una stanza dove ci sei tu, spesso seduta sul divano o sdraiata sul letto, ti si butta addosso con tutto il suo peso. Finge che tu sia parte del arredamento, e dirgli di togliersi è inutile perché lui ti ignora. L'unica soluzione è tirargli una sberla nelle parti basse.
Entri in casa con due giri di chiave, Colin è sul divano con la chitarra e sembra in mutande. Ti sorride ed aspetta che tu gli dica qualcosa sul tuo appuntamento.

"Il convento è l'unica soluzione"

Borbotti demoralizzata. Prendi una bottiglietta d'acqua dal frugo per poi sederti accanto a lui.

"Non dire così.. sei una donna bellissima, hai un lavoro ottimo, vedrai che troverai quello giusto"

Colin ti lascia un buffetto sulla guancia, torna a suonare la chitarra e segnare le note sul suo quadernino. Prendi il quaderno per leggere la canzone, ma lui te lo strappa.

"Perché? Me le fai leggere sempre!"

"Questa è diversa, e non è finita"

Si alza dal divano, ed i tuoi occhi non possono evitare le sue chiappette sode. Ti porti subito le mani in faccia e ti lasci scappare un urletto.

"Non hai i boxer?!"

"E allora? Credevo fossi abituata"

Colin pensa che sia una mossa intelligente abbassare la chitarra e rimanere con il gingillo in bella vista.

"Dicevi che la chitarra te lo faceva diventare freddo! Mettiti qualcosa addosso, non posso parlare con il verme solitario che mi guarda!"

Colin cerca di non ridere per non darti soddisfazione, ma fallisce miseramente. Cammina verso camera sua silenzioso, torna con i boxer più stretti che ha, oppure è il verme solitario a prendere tutto lo spazio.

"Allora? Cos'è che non ti è piaciuto di questo ragazzo?"

"Da dove iniziare? Si chiama Ron.."

"Come il ragazzino sfigato di Harry Potter?"

Annuisci divertita. Racconti della cena disastrosa, iniziando con il dire che non ti ha lasciata parlare un istante, e che ha criticato il tuo lavoro, il modo in cui sei vestita.

"Non chiedo tanto.. vorrei un uomo che scherza e gioca con me, con cui ho una chimica fortissima, che mi prende in giro facendomi ridere. Ho bisogno di questo nella vita"

Colin si ritrova in questa descrizione, il vostro rapporto è fatto di questo. Ti prende in giro, ti fa il solletico, ti tira i cuscini in faccia e si siede su di te. Tutte cose che ti fanno ridere invece che incazzare. Ma tu non sei da meno, riservi lo stesso trattamento a lui.

"Uno come me"

Scrolla le spalle Colin. Tu non rispondi, speri solo che si dimentichi di quell'idea. Perdere la sua amicizia non è un opzione, per lui vale lo stesso. Così smette di parlare e riprende a suonare. Provate la stessa cosa l'una per l'altro ma nessuno dei due ha il coraggio di farne parola.

"Me ne vado a dormire, è stata una giornata orribile"

Ti alzi dal divano e fai qualche passo verso la tua camera. Colin è dispiaciuto, ha rovinato questo momento con una frase stupida. Potevate passare il resto della serata ridendo e scherzando, ed invece ora vi allontanate. È proprio quello che entrambi temete.

"Possiamo guardare un film, poi me ne vado a dormire in camera mia"

Propone Colin sperando in una risposta positiva, che però non arriva. È troppo strano, lui è mezzo nudo e tu hai un letto ad una piazza e mezza, sarebbe un posto difficile non toccarsi.

"Non mi va, magari domani"

"Va bene... allora buonanotte"

Ti chiudi nella tua camera, il cuore ti batte a mille e ti senti una totale stronza. Ma è meglio così, non vuoi complicare le cose ulteriormente. Entrambi dimenticherete tutto domani mattina.

"Che coglione!"

Sussulti quando senti Colin imprecare. Ti senti il cuore in gola, non è mai stato così arrabbiato per qualcosa. Apri la porta e torni in salotto, lui è seduto sul suo letto, dall'altra parte della casa con la chitarra. Il quaderno però è sul bancone della cucina. Ti avvicini e leggi qualche riga. La canzone parla di te, ti descrive con parole dolci. Descrive il tuo sorriso luminoso, il profumo che usi di solito. Ti senti il respiro mancare, anche lui prova ciò che provi tu. Cammino verso la sua stanza senza pensarci troppo, hai in mano il suo quadernino, lui lo nota e per un attimo si sente morire.

"Non andavi a dormire?"

"Che cosa provi per me?"

Lui si passa le mani sul viso agitato. Non sa che cosa rispondere, ma ormai la frittata è fatta e non si può tornare indietro.

"Non ne sono sicuro... forse ho perso la testa in seconda media? Potrei provare una forte gelosia per chiunque passi del tempo con te. Vorrei essere l'unico che vuoi e vorrei che facessi conoscenza con il verme solitario, per farlo sentire meno solitario"

Ti scappa da ridere, perché nonostante la situazione sia assurda lui trova sempre il modo per farti ridere. Ti porti le mani sul viso per poi prendere tutto il coraggio che hai.

"Io odio gli appuntamenti al buio perché nessuno è alla tua altezza.. ci ho provato, ma è te che voglio"

Colin ti fissa attentamente per qualche secondo, dopodiché si alza e ti carica sulla sua spalla. Ti sbatte sul suo letto mentre tu ridacchi e arrossisci come una ragazzina.

"Ma perché non me l'hai detto?"

"Nemmeno tu me l'hai detto!"

Iniziate un battibecco su chi avrebbe dovuto fare il primo passo, Colin si difende dicendo che non siete più nel medioevo e che la donna può corteggiare un uomo. Tu lo zittisci unendo le vostre labbra in un bacio decisamente da Colin. Porti le dita tra i suoi capelli e lo spingi più verso di te. Hai sognato questo momento per così tanto tempo, gemi nella sua bocca ed il verme solitario emerge dai suoi boxer.

"Ora non mi scappi!"

Ringhia Colin per poi strapparti i vestiti di dosso. È tutto come avevi sempre immaginato, il tuo migliore amico è sempre stato l'uomo perfetto per te, e finalmente il sogno si avvera.

Immagina Chris Evans Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora