N/A: vi svelo una delle mie ossessioni: Diego luna, signore mie.
Lui nella storia per adesso sarà un flashback ma presto sarà presente. Fabrizio, nonché Diego Luna, sarà l'ex di Elena, molto importante per il seguito della storia. Volevo solo farvelo sapere ahaha, grazie per l'attenzione e buon capitolo
- Eli🦋
Flashback Elena
La fa girare su sè stessa, poi la attira a sé con forza, attaccando le loro fronti, guardandola dritta negli occhi.
Elena allaccia le braccia attorno al suo collo, completamente sudato, come il resto del suo corpo.
Il vestito rosso che le ha prestato Dolores, le si è attaccato completamente.
Cuba d'estate sembra prendere a fuoco, ma lei dentro quel fuoco, aveva imparato a danzarci con Fabrizio. Da quando l'aveva conosciuto, le sue mani erano come lava quando la stringeva a sé e iniziavano a ballare sotto il ritmo delle canzoni cubane. Si lasciava completamente dominare dalle sue mani, abbandonando ogni parte ragionevole che la rendeva ciò che era. Fabrizio tirava fuori da lei il lato che qualsiasi donna o ragazza, teme, nonché si aspetta di essere giudicata. Lei aveva sempre avuto paura del giudizio degli altri, dei suoi genitori e del resto del mondo; ma con lui quei giudizi le risuonano inutili, privi di peso.
La musica improvvisamente finisce, dando spazio a un'altra danza, ma Fabrizio afferra la sua mano, allontanandoli dalla folla. Si avvicinano al bancone e quest'ultimo la attira a sé, stringendole il collo.
- che ti prendi?- le domanda con l'accento cubano.
- non hai bevuto già troppo?- provvede a dargli un limite, notando già il suo sguardo da ubriaco.
- dai, ci stiamo divertendo - sposta gli occhi, oltre il bancone cercando il barista e Elena rimane in silenzio mentre lui ordina un'altra birra, anzi due.
Il ragazzo poggia le bottiglie sul bancone, cercando fra i suoi arnesi l'apri bottiglie. quando lo trova fa leva sul tappo, puntando per un attimo lo sguardo di Elena, che guardava i suoi movimenti.
Fabrizio assume un'espressione seria, guardando il ragazzo dalla testa ai piedi, mentre squadra la sua ragazza.
È un attimo, prima che Elena se ne possa accorgere: Fabrizio scavalca il bancone con un gesto veloce, afferrando la bottiglia di vetro.
- Fabrizio!- urla Elena, facendo subito il giro del bancone.
Ma il cubano ha già provveduto a rompere la bottiglia sulla testa del ragazzo, scatenando il delirio dentro il locale.
Elena guarda il ragazzo di prima cadere per terra, mentre una folla si fa spazio verso il bancone. Fabrizio le afferra la mano, correndo verso l'uscita. corre insieme a lui, per le strade buie e silenziose di Cuba, a perdifiato. raggiungono subito la spiaggia, più lontana dalla strada e Fabrizio si nasconde dietro un muretto basso, spingendo Elena sul suo corpo. le ordina di fare silenzio con un gesto, mentre la stringe per i fianchi, spingendola ancora di più sul suo corpo. Elena si perde a guardare i suoi tratti da bambino, completamente lontani dal suo essere: Fabrizio era un cubano perfetto: ballerino, testa calda e fin troppo geloso. eppure era riuscito a rubarle il cuore subito, con le sue canotte bianche e le camice leggere lasciate aperte davanti. si lascia accarezzare i fianchi, anche quando le sue mani si spostano sempre più giù, fino a toccare l'orlo del suo vestito fin troppo corto. Elena si mette subito in piedi, assicurandosi che non ci sia nessuno e lo guarda arrabbiata.
- non puoi comportarti così ogni volta che usciamo!- gli urla poi, togliendosi della sabbia dal vestito. Fabrizio la raggiunge spalancando le braccia, come a togliersi ogni colpa.
- scusa se ho interrotto i vostri stupidì giochi di sguardi!- gli urla, facendola restare con la bocca a mezz'aria.
- tu non sei normale - gli mormora - pensi che rischi di essere scoperta con te per mettermi a guardare gli altri?-
- non spacco le bottiglie in testa agli altri per niente!- gli urla, afferrando il suo braccio, in una morsa dolorosa.
- quello se l'è cercata - continua, abbassando improvvisamente i toni.
- puoi combattere anche con le parole- gli dice, con voce stretta per il dolore.
- forse da dove vieni tu - le dice, ricordandole le sue origini. - questo posto è una merda, Elena. - continua, stringendo maggiormente la presa. Elena cede al dolore, stringendo gli occhi in due fessure. sente solo il suo odore e il suo respiro caldo, farsi spazio sul collo.
- quelli come me qui, quelle come te le vogliono. le sognano la notte - le sussurra, lasciandole un bacio sul collo.
- e solo io sono riuscito a conquistarti.. nessuno deve permettersi di guardarti come ti guardo io. - conclude, avvicinandosi alle sue labbra. le sfiora soltanto, aumentando il desiderio di entrambi. lascia piano il suo braccio, che nonostante adesso sia libero, continua a farle male e sposta le mani sui suoi fianchi, stringendoli. Lascia salire su, per il suo stomaco coperto dal vestito la mano sinistra, accarezza il suo petto scoperto, prendendo fra le dita la collanina che le ha regalato, attirandola a sé dal filo in argento. - e questo lo sai anche tu e ti piace - non la lascia rispondere e la bacia subito, posando la mano sul suo collo, senza stringerlo. Inizia a muovere le labbra su quelle di Elena prima piano, poi sempre più velocemente, continuando a stringerla a sé.
- Elena!- Fabrizio si stacca da lei subito, quando qualcuno dalla strada, la richiama.- Elena!- Teresa la richiama, stringendo fra le dita il suo bicchiere in carta, contenente il caffè caldo. Si era di nuovo persa dentro il suo passato, allontanando il resto del mondo.
- quindi ceni con me stasera?- continua l'amica, sperando che vada tutto bene.
- si, scusami..- provvede subito, cercando subito le sue sigarette - certo - le conferma l'appuntamento, dando fuoco alla sigaretta sotto gli occhi accusatori di Teresa.
- come sta andando con i ragazzi?- le domanda, cambiando discorso.
- beh sono più difficili di quanto pensassi - rivela a Teresa - tengono alla loro parte che sta fuori. come se quello che fanno qui, non ha valore per loro. - Teresa corruga la fronte e le sopracciglia in automatico, guardando Elena.
- devi sempre essere così filosofa? Guarda che non siamo tutti cervelloni - la spinge giocosamente, facendola ridere.
- volevo intendere che per loro ciò che conta sta fuori da queste mura - spiega in due parole all'amica, gettando la cenere per terra.
- beh direi che ci sta - ammette guardandosi attorno. - guarda questo posto - la invita Teresa -sembra un gabbia gigante.dentro le gabbie nessuno programma un futuro o un rapporto, neanche gli animali - continua, provando empatia nei confronti di quei ragazzi.
Elena la segue guardando il grande cortile davanti a loro, circondato dal buio della sera, con solo le piccole luci delle celle a illuminarlo debolmente.
- allora non sono l'unica filosofa - dice ironica, facendo ridere Teresa.La direttrice e Massimo, sono gli ultimi a lasciare l'istituto, a differenza di Elena e Teresa che stanno lì a parlare un po'. l'arrivo dei due, le fa alzare subito, capendo che è l'ora di andare.
- ragazze, avete bisogno di un passaggio?- si offre subito il comandante.
- no, comandante grazie.. ho il mio motore qui fuori - spiega subito Teresa, sorridendo.
- andiamo?- continua Elena, guardandola.
- si certo, a domani allora - saluta i due e Elena la imita, poi insieme lasciano l'IPM, con le porte che si chiudono alle loro spalle con un suono meccanico.
L'odore del mare si fa più intenso, quando Elena e Teresa iniziano a percorrere il lungo mare del carcere, fino a raggiungere il motorino di Teresa. Camminano in silenzio una accanto all'altra fino a quando una voce che Elena riconosce subito, richiama Teresa.
- Teresa!- Edoardo sta affacciato alle sbarre, appena Teresa alza la testa le lancia qualcosa che cade ai piedi della ragazza.
Elena abbassa lo sguardo insieme ai movimenti di Teresa, quando si abbassa per raccogliere il pezzettino di carta. non lo apre neanche, lo infila direttamente nella tasca e Elena alza gli occhi di nuovo verso la finestra. Ciro ha preso posto accanto a Edoardo, con una lunga canna alla bocca che getta fumo denso. Attraverso quel fumo riesce a vedere i suoi occhi puntati addosso a lei. subito le ritorna quel brivido, quello che da tempo le aveva abbandonato ogni parte del corpo.
- andiamo!- tira Teresa per un braccio sotto le risate dei ragazzi dentro.
Teresa deve spiegarle molte cose.