67 " Una sola cosa o una cosa sola"

422 22 3
                                    

La sera arriva velocemente, così silenziosa che nessuno si rende conto di quello che accadrà.
Ciro cammina dritto verso la sala mensa, si volta verso Edoardo e lo guarda come hanno sempre fatto fin da quando hanno scelto di fare questa vita: domando con lo sguardo se è pronto.
La sua testa non riesce a pensare ad altro che ad Elena: tutto quello che farà, lo sta facendo per lei e la raggiungerà presto, ne è convinto.
Si siedono tutti a mensa dopo aver preso i rispettivi vassoi, Ciro fa finta di avere fame; tagliuzza la carne, divide la carne dalla parate ma la gamba che fa su e giù velocemente lo tradisce, dimostra il suo nervosismo.
Gli basta uno sguardo a Milos, per dargli il segnale di partire.
Il Zingaro si avvicina a uno dei nuovi arrivati, quello che da sempre ha smosso i nervi di Ciro e ora si trova solo a essere una scusa per i suoi pani: Filippo.
Nonostante Ciro attizza le orecchie, non sente ciò che Milos farfuglia a Filippo pur di scatenare qualcosa.
I suoi occhi fissano solo i due, aspettando un movimento che non tarda ad arrivare: Milos colpisce in volto Filippo, scatenando l'ira di Carmine e di tutti gli altri.
È il momento, adesso non può sbagliare.
Si alza fingendo di voler capire qualcosa, ma improvvisamente Edoardo agisce, spingendo Lino fra le braccia di Ciro, che lo stringe subito dal collo in una morsa degna di un serpente.
" Ciro che stai facendo?" la voce di Lino trema e a stento riesce a venir fuori a causa della morsa forte del giovane ragazzo che preme attorno al suo collo.
" tu ora mi aiuti, e ti stai zitto" lo minaccia parlando al suo orecchio. " e' capit?" lo scuote in cerca di una risposta.
" questa non è la via giusta Ciro" Lino prova a convincere la testa dura di Ciro, ma il ragazzo, alla vista della sua rivolta che va in porto, sorride diabolicamente a Lino come non ha mai fatto da quando ha messo piede qui.
Tutto il resto dei detenuti ha iniziato a sbattere contro i tavoli i vassoi, alcuni pure spaccandoli, creando il caos più totale.
" Edoà!"- la sua voce suona come un tuono in ciel sereno, richiama tutti ad ascoltarlo seppur stiano mettendo in atto una rivolta.
" sai già quello che devi fare" comunica all'amico, iniziando a trascinare Lino con sè.
Lascia la mensa ai ragazzi, mentre fuori accade il caos: le ragazze sono state tenute all'oscuro, Beppe corre davanti ai cancelli - adesso chiusi- della mensa.
-" Gennà!"- richiama il suo collega col fiatone.
-" Beppe!"- lo raggiunge stringendogli la mano -" hanno preso Lino!" -
**********************************************
Mentre Ciro attua una rivolta per poter evadere, suo fratello Pietro ha già organizzato tutto, convinto di superare il fratello in tempismo.
Ovviamente si è rivolto a suo padre, richiedendo i suoi uomini per riuscire a liberarla.
-" sai dov'è?"- gli domanda suo padre, facendo il giro del grande e lussuoso bancone posto dentro al salotto.
-" no, ma Napoli è casa nostra Pà.. non è lontano" -
-" 10 minuti e partiamo... Ciro sa tutto?" - si preoccupa di sapere.
-" no.. ci penseremo dopo, si è incazzato, dice che non siamo riusciti a fare l'unica cosa che ci ha chiesto"-
Don Salvatore annuisce, ordinando poi al figlio maggiore di iniziare a uscire.
Ciro si è innamorato. ha trovato quell'unica ragione per cui pensare ancora a quello che succede fuori, oltre che dentro le celle.
E  lo aveva fatto proprio con qualcuno che aveva avuto la violenza, la droga, le armi e le brutte facce per molto tempo a suo fianco e provava ad essere migliore.. forse, deduce l'uomo, però.
Al suo fianco si è messa in pericolo ma per amore cambia, muta come avesse una seconda pelle come i rettili, e spara al primo che gli viene indicato.
I due si ammorbidiscono con le sensazioni che sentono dentro, pensa Don Salvatore mentre sale in auto coi suoi uomini e segue le indicazioni e primi indizi del figlio.
*******************************************
-" tu non hai ancora capito che tuo fratello non verrà mai da te.. e io non gli farò cambiare idea"- ripete a Pablo seduta su un materasso per terra. La cantina è umida, lei non è nemmeno incatenata ma alle porte ci stanno due tizi che lei conosce da quando Fabrizio è entrato nella sua vita.
-" sto preparando un piano infatti" - le sorride Pablo, seduto di fronte a lei su una sedia.
-" Fabrizio ti ha scoperto presto con questo, come si chiama? Ciro?" le domanda.
-" non sono affari tuoi!" esclama dura, fulminandolo con gli occhi.
-" sono affari miei da quando hai messo in testa a mio fratello tutte quelle cazzate dei libri, della cultura, ti è chiaro adesso?!"- le alza il tono improvvisamente, come non ha mai fatto e Elena mentirebbe se non si definisse spaventata.
-" Fabrizio era intelligente.. eri tu a volerlo diverso" - continua a rispondere come le è solito fare, nonostante un po' di paura.
-" sai Elena"- comincia alzandosi -" avrei dovuto ucciderti quando hai messo piede a casa mia."- le dice serio mentre si abbassa sulle ginocchia per poterla guardare meglio.
-" mi sarei evitato di perdere miliardi per la sua incapacità, per la tua brutta insolenza.. siamo diversi Elena.. tu mi devi un favore nel mio mondo" le dice.
-" ed è per questo che tra pochi giorni avrai compagnia.." continua alzandosi in piedi.
Elena sta per rispondere, ma un tonfo e un dolore fortissimo la colpisce in testa facendola cadere con la testa sul materasso.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 20 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Nennè/Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora