48 " Francesco "

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N/A: leggete lo spazio autrice in fondo al capitolo, grazie in anticipo
🌹

Da quello che aveva capito, Ciro aveva scelto di vivere con Pietro, lasciando Rosa con Don Salvatore.
l'uomo di fronte a lei, emana potere da ogni gesto o espressione. si era ritrovata tanti criminali di fronte, come se li attirasse quasi. Ma quelli come loro, non li aveva mai visti. dovevi riuscire a leggere ogni doppio senso nelle loro parole o frasi e i loro sguardi fissi, mentre chiedono cose banali, riescono a metterti in soggezione.
Sua sorella, alla sinistra del padre, invece rappresenta la classica adolescente che è nata e cresciuta qui: con la testa sulle spalle, seppur al collo porti oro puro. nota che tutti e tre portano la stessa collana e pensa che magari sia una cosa di famiglia.
- quindi lavori all'IPM?- Rosa la riporta fra loro, facendole riportare il bicchiere sul tavolo.
- si, saranno due mesi ormai - risponde, sotto gli occhi attenti di tutti.
- non sei una guardia?-
sta per replicare ma Ciro la precede, seduto con un braccio che abbraccia lo schienale e un fastidioso sorrisino.
- in un certo senso - risponde per lei, beccandosi un'occhiataccia.
- a tuo fratello piace scherzare - dice ironica, riafferrando il bicchiere che contiene del vino bianco.
- e quindi c cazz sí?- continua.
- Rosa!- la ammonisce suo padre, con le mani giunte sotto il mento, come in preghiera.
- vado lì per dei crediti.. vorrei diventare una psicologa - cattura l'attenzione di Don Salvatore, sembra che la inviti a continuare, al contrario di Ciro.
- quello a cui aspiro è uno studio tutto mio, non questo - continua, mandando giù il vino.
Rosa annuisce e cala il silenzio, che la mette a disagio. finisce pure l'ultima goccia e lascia il bicchiere sul tavolo.
- era davvero tutto buono, grazie - si rivolge a Pietro, sorridendo e lui ricambia.
- ma devo proprio andare - si alza dalla sedia e Ciro la segue a ruota.
- non a piedi - ferma i suoi passi con un tono autoritario e guarda suo padre come a chiedergli il permesso. Quest'ultimo annuisce e Ciro la guarda sospirando, facendole cenno di andare.
- arrivederci, è stato un piacere - saluta tutti, seguendolo in corridoio dove afferra con prepotenza le chiavi e non la aspetta neanche, appena apre il cancello.
si ritrova a dover accelerare il passo. inutilmente, cerca di stargli dietro, ma Ciro raggiunge l'atrio del palazzo in poco tempo, veloce e scaltro verso il suo SH.
- vuoi dirmi che ti prende?- esclama finalmente, appena si trova accanto a lui.
- niente - risponde senza guardarla, mentre sale con facilità sul suo motore.
- jamm - le ordina, tendendo le braccia, mentre spinge in avanti e toglie il cavalletto.
- non vado da nessuna parte con te - ribatte subito, incrociando le braccia al petto.
Ciro la guarda male, come se volesse urlargli contro. lo guarda ancora per pochi secondi, ma appena si rende conto che non ha intenzione di darle spiegazioni, volta i piedi nella direzione opposta, iniziando a camminare lontano da lui.
- Aró cazz vaij?- le urla alle spalle, ma lei non si ferma. ma chi si crede di essere? cambia umore come fossero sigarette e lei non ha tempo, per queste cose.
sente il rombo del motore alle sue spalle, prima che le tagli la strada, facendole saltare il cuore in gola.
- volevi investirmi per caso?!-
- sali - le ordina ancora e lei sente lo stomaco, il fegato e il cuore scoppiare dalla rabbia e il nervoso. come se tutto fosse stato in letargo sotto i suoi strati di pelle, aspettando un minimo input, per svegliarsi.
- io non vengo con te.- ripete, avvicinandosi a lui. - o mi dici cosa hai o sono pronta a fare una passeggiata fino a casa mia - continua, con fare serio.
Ciro, non ha neanche idea, di cosa può diventare lei, se accanto ha la persona giusta.
quest'ultimo si ritrova a combattere con sè stesso, mentre non smette di focalizzare come si sia infilata fra le sue gambe, con le braccia sotto il seno e l'espressione seria. l'idea di allungare le braccia per stringerla a sé, lo sfiora, ma come viene, va via. lascia spazio a quello che lo tormenta, a quello che lo rende debole.
la guarda dalla testa ai piedi, lentamente, come se sa che può perderla da un momento all'altro, prima di parlare.
- penso che non sei al sicuro a casa tua, Elena -
le rivela altrettanto serio e la guarda stupirsi. si stupisce per pochi secondi, come avesse afferrato perché Ciro avesse  reagito così, ma dura poco, lasciando spazio alla sua testa dura.
- ah si? e dove dovrei stare?-
- non lo so. Non so neanche come fai a fidarti ancora di quello lì -
- mi fido perchè gli ho voluto bene. io sono fatta così, okay?-
- perché pensi che abbia ucciso Francesco, mh?- le domanda di colpo e come immagina, la lascia con la bocca chiusa.
- mi fidavo perché gli volevo bene. e sò sicur ca iss, ne vulev pur a mè - fa una breve pausa, il ricordo ancora colpisce in profondità, dove nessuno arriva con lui.
- eppure, trovandosi di fronte una pistola, ha pensato di spararmi -
- l'ha fatto sulserio?- domanda quasi, dispiaciuta.
- la pistola l'avevo messa io, scarica ovviamente. volevo solo sapere se lui avesse avuto il coraggio di farlo, prima di doverlo fare io. E l'ha fatto, ha premuto il grilletto, poi io ho premuto il mio.. fanculo alla piazza, alla droga e alle nostre famiglie.. lui mi aveva tradito, pensando di prendere la pistola, lì ho capito, che non era un vero amico - conclude, passandosi la lingua sulle labbra e Elena non ha parlato neanche, manda giù il groppo.
- mi dispiace..- pronuncia piano, facendolo sorridere appena. lo raggiunge subito, attirandolo fra le sue braccia. nasconde il volto sulla sua maglietta scura, impregnandosi il naso di colonia.
Ciro la stringe altrettanto, sorpreso del gesto, ma non la allontana. non ci riesce neanche un po'. pensa magari di essere esagerato, ma quello che sta facendo per lei, lo sta facendo con tutto il cuore.

Una come lei, non merita tutto questo.
potrebbe dargli davvero, molto di più.

Io non ti conosco
io non so chi sei
so che hai cancellato
con un gesto i sogni miei.
Sono nata ieri
nei pensieri tuoi
eppure adesso siamo insieme.
Insieme, Mina

N/A: Ragazze, intanto un enorme grazie per tutti i commenti, anche se non rispondo, leggo tutto e sono davvero contenta che vi piaccia sia la storia, che come scrivo, per me è davvero importante, considerando che ci sono errori ( che avrete notato), ma questo non vi ferma e la cosa mi rende davvero felice.
detto questo, volevo rassicurarvi sul fatto che questa storia verrà assolutamente conclusa, come è stata iniziata.
Ho già in mente qualcos'altro, appena concluderò questa, solo per non accavallare tante storie.
Quindi, grazie ancora davvero per leggere ogni singola cosa scrivo e mi scuso se a volte passa troppo tempo, ma sono davvero scrupolosa su ogni dettaglio del capitolo.
Grazie mille, Elisabetta 🦋

Nennè/Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora