- È solo una stupida frase - continua a ripetere Teresa, riferendosi al biglietto che le aveva lasciato Edoardo.
- non mi hai detto che ci prova con te - Elena la colpisce subito, mandando giù il trancio di pizza. Teresa manda giù il boccone con fatica, pensando nella sua testa ai mille modi per poter rimproverare Edoardo. Se li scoprono passano i guai entrambi e lui che fa? Si mette a fare Romeo.
- nulla di importante, lo sai - le mente, mandando giù l'acqua.
- piuttosto mi è sembrato che qui qualcuno ha fatto colpo - cambia discorso, mettendo su un sorrisino.
Teresa aveva notato come Ciro aveva messo nel suo mirino Elena ma senza meravigliarsi.
Elena possiede un fascino che non hanno tutte ma non pensava che Ciro potesse interessarsi a una come a lei, dato che lo ha sempre visto con Viola.
Sorride davanti alla faccia seria di Elena, getta il bordo della pizza nel cartone, sistemandosi meglio sul suo letto.
- guarda che è carino, eh - le confessa, mentre Elena non risponde bevendo dell'acqua.
- carino è carino - ammette, posando l'acqua ai piedi del letto - se ti piace il genere criminale - continua, tornando sù.
A Teresa Edoardo piaceva da impazzire, nonostante combinasse solo guai con quella testa che si ritrova. Muore dalla voglia di poter raccontare a Elena quello che le è successo dentro quel carcere, come è cambiata da quando ha conosciuto Edoardo.
- quindi mi stai ammettendo che fisicamente non ti dispiace?- domanda, scacciando quei pensieri subito. continua a punzecchiarla, sperando di poterle tirare fuori qualcosa di positivo.
Da quando era arrivata qui a Napoli da Cuba, insieme a suo padre e sua madre, Elena non aveva dato confidenza a nessun ragazzo che aveva provato ad avvicinarsi a lei.
Di certo Ciro Ricci non era un partito da poter presentare ai genitori di Elena, ma le sarebbe piaciuto sentirle dire ogni tanto di provare interesse per qualcuno, come era accaduto a lei improvvisamente.
- Terè, che vuoi sapere? Te l'ha chiesto lui?- domanda subito Elena, assumendo la sua espressione indagatoria.
- ma che chiesto lui.. a malapena segue le mie lezioni, ma questo già lo sai -
- si, è snervante il suo comportamento - si lamenta Elena. - se ne sta lì, con la sua aria da gangster come se il mondo si dovesse inchinare ai suoi piedi- continua, alzando gli occhi al cielo.
- ti ricorda Fabrizio?- azzarda a chiedere Teresa, consapevole di star aprendo una ferita ancora in fase di guarigione.
- no, Fabrizio era buono. - provvede subito a smentirla - in fondo, ma lo era. era solo nato nel posto sbagliato -
- ti aiuta a stare meglio parlarne al passato come se fosse morto?- le domanda.
- a volte si a volte no - le confessa, cambiando improvvisamente espressione.
Teresa aveva sbloccato in lei mille ricordi che aveva con forza rimosso, per stare bene senza pensare a lui.
- Fabrizio non si avvicina neanche un po' a Ciro, altrimenti sarei già cascata come una pera cotta, mi conosco - continua Elena, torturandosi le unghie.
- quindi ti piace il genere criminale in fondo - la guarda sorridendo, sperando di poterla trascinare con lei. Fortunatamente ci riesce: Elena sorride, reggendosi sulle braccia, che porta all'indietro, con le mani premute sul materasso di Teresa.
- si, ma è un genere che tira fuori un mio lato che è meglio tenere a bada -
- quindi mi stai dicendo che Elena in fondo non è Elena - Elena ride rumorosamente, gettando la testa all'indietro.
- certo che sono sempre io. Questa sono io, ma so anche essere qualcosa che a volte mi spaventa se tocchi i punti giusti-Flashback Elena
Guardava il cancello di casa di Fabrizio, pensando di essere stata una stupida ad andare da lui, ma l'istinto pulsava dentro lei irrefrenabile. Fabrizio viene allo scoperto, stringendo fra le dita le sbarre che li separano. la guarda con quello sguardo furbo, dall'altro al basso.
- non è un po' tardi per le brave ragazze come te?- la prende in giro, allentando il nervosismo in lei.
- i miei sono fuori - ride, avvicinandosi a lui piano, con le braccia dietro la schiena. si avvicina al cancello, ma Fabrizio non apre, continua a stringere le sbarre e a guardarla da la dietro.
- mh e tu hai deciso di passeggiare nel peggior quartiere dell'Havana?- le domanda parlando piano per non svegliare suo fratello.
- mi annoiavo a casa - ammette infine, pensando che per scacciare la noia poco prima ha bevuto mezza bottiglia di Tequila. Il fatto non è passato inosservato a Fabrizio, che guarda i suoi piedi che cercano di restare dritti.
- te sei ubriacata?- domanda ridendo.
- oddio, si nota tanto?- domanda ridendo a sua volta Elena.
Fabrizio apre il cancello, togliendo ogni distanza fra loro dimenticando la discussione fra loro del pomeriggio.
- si, si nota - posa subito le mani sui suoi fianchi, avvicinandosi. - che ti sei bevuta?- continua, spostandole una ciocca dal viso.
- a mio padre avevano regalato una bottiglia di tequila - la interrompe ridendo, guardando per poco le sue labbra.
- ci vai giù pesante eh - la prende in giro, facendole abbassare lo sguardo.
- devi dimenticare qualcosa?- le domanda, sferrando la sua prima freccia.
Fabrizio sapeva essere crudele quando sapeva di avere ragione e riusciva anche ad aspettare standole lontano.
Elena accoglie la freccia e rimane un po' senza parole. doveva aspettarselo da lui.
- mi dispiace.. avevi ragione su Diego - si scusa Elena, lasciando le braccia tese lungo i suoi fianchi, nonostante Fabrizio la stia stringendo.
- lo so, solo che tu non mi ascolti mai -
- a volte esageri - gli risponde subito, alzando un sopracciglio. - ma Diego stavolta si è rivelato un vero stronzo - continua, dando ragione alle sue previsioni sul suo collega di lavoro.
- ti ha fatto qualcosa?- le domanda cambiando improvvisamente tono. Elena percepisce una scossa piacevole quando Fabrizio mostra la sua gelosia e aumenta la presa sui suoi fianchi.
- no - risponde calma, mentre il volto di Fabrizio di nuovo si stende, rilassato.
- e sei venuta fin qui per dirmi che ho ragione? Fai progressi - conclude sussurrando, avvicinando le loro labbra.
- qui qualcuno riesce a fare l'orgoglioso per bene - risponde subito ma Fabrizio ha già chiuso gli occhi e posato le labbra sulle sue, cercando subito la sua lingua. Elena di nuovo si lascia andare nel grande vortice che caratterizza Fabrizio. le sue mani addosso questa volta non le danno fastidio, anzi vorrebbe tenersele addosso sempre. si spinge ancora di più contro il suo corpo, aggrappandosi alle sue spalle, scoprendo una parte di lei che fino ad adesso le era sembrata un'utopia. E Fabrizio non si sforzava neanche, gli bastava essere lui e basta. le lascia le labbra piano, restando con la fronte contro lui per prendere fiato.
- farò l'orgoglioso spesso se ti presenti qui poi - le strappa un sorriso, che lui subito provvede a baciare a stampo.
Fabrizio si guarda attorno, sperando che nessuno l'abbia visti e afferra la sua mano.
- vieni con me - le dice soltanto, prima di iniziare a camminare. Elena lo segue, senza pensarci due e volte e dopo alcuni minuti arrivano giù in spiaggia. Elena fa in tempo a godersi la sensazione delle sabbia nei piedi prima che Fabrizio la attiri a sé, spingendola sulla sabbia.- Hai paura che uno come Ciro possa riuscire a toccarli?- Teresa la fa ritornare di colpo alla realtà, con quella domanda così stupida alle sue orecchie.
- penso proprio di no.. risulta anche un po' ridicolo - provvede subito a sminuire Ciro.
- stai attenta a quello che dici eh, chi disprezza compra poi!- la canzona Teresa ridendo.
- Andiamo Teresa, pensi sulserio che possa andare con uno come Ciro? Ma l'hai visto? Approfitta di ogni momento per importunarmi ma allo stesso tempo si fila quella ragazza dai capelli rossi abbastanza inquietante -
- Viola - la informa Teresa - si chiama Viola e si è abbastanza inquietante.. le ragazze dicono che sta lì per omicidio come Ciro -
Elena rimane di sasso quando Teresa le svela che cosa ha fatto Ciro.
- spero sia stato un'omicidio accidentale... con un motorino magari - mormora, chiudendo il cartone.
- questo non lo so, a me lo ha detto Edoardo - Elena la guarda alzando un sopracciglio.
- e il tuo amichetto perché è dentro?-
- non è un mio amico Elena, è solo un ragazzo che sto aiutando. - si, come no. Pensa fra sè e sè.
- comunque penso sia per spaccio - continua, non ricordando la vera motivazione di Edoardo.