28 " Insopportabile"

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N/A: Leggete lo spazio autrice, per favore
Grazie 🫶🏻

Il giorno dopo, Elena varca i cancelli dell'IPM, con l'intenzione di mentire: farà finta di non ricordarsi nulla, visto la bottiglia che ha trovato oggi e il suo forte mal di testa, eppure ricorda tutto.
- buongiorno Lenù - la voce fuori campo di Gennaro, ferma i suoi passi e a malincuore, la sua figura prende forma come fosse venuto fuori dai suoi pensieri.
annuncia la fila, che Gennaro conduce e la guarda, stringendo una sigaretta fra le labbra, rigorosamente spenta.
- Buongiorno Gennaro - sorride velocemente e si volta, continuando a camminare verso Liz.
- Buongiorno Elena - Liz la guarda con uno sguardo, arreso.
-Buongiorno..- mormora - che successo?- domanda preoccupata, guardandola.
- Naditza ha aggredito Viola stamattina all'alba - le spiega, lanciando un forte sospiro.
- non sappiamo più cosa fare con lei, è indomabile -
- provato ad ascoltarla?- azzarda a dire Elena.
- ci sarà un motivo - continua, gesticolando.
- di questo si occupa la direttrice e Naditza non parlerà - le rivela Liz.
- dove si trova adesso?- domanda subito e Liz si volta, indicando con un cenno del capo il laboratorio di ceramica.
- le parlerò io - la rassicura e prima di dirigersi verso il laboratorio, si volta e si rassicura nel vedere Ciro e il resto dei ragazzi spariti. si concentra sulla notizia appena appresa e vuole sapere perché Naditza ha aggredito Viola.
- Buongiorno - bussa due volte, prima di entrare e trovare tutti i ragazzi intenti a ritagliare o dipingere qualcosa per il murales.
- Teresa?- domanda a Gennaro alla sua destra e quest'ultimo le spiega che è dovuta andare di corsa a prendere del materiale così Elena inizia a inoltrarsi dentro, passando fra i ragazzi e le ragazze, sparsi in tutta la stanza, in base al lavoro assegnato.
Improvvisamente vede Naditza di spalle, insieme a Silvia così la raggiunge accellerando il passo.
- we guarda chi ci sta!- Silvia la saluta sorridendo, continuando a ritagliare varie carte.
- Buongiorno - le saluta sorridente anche lei, ma Naditza rimane di spalle, continuando il suo lavoro.
- siamo di cattivo umore stamattina?- si intromette, appoggiando le mani sul tavolo e rivolge il suo sguardo a Naditza, che invece la evita.
Silvia sembra aver capito, infatti le sue labbra si stendono e gli occhi si abbassano. non ne hanno voglia di parlare.
- vi ha fatto qualcosa?-
- c pruvass.. - mormora Naditza - una comm a me chella nun a'frega - continua, innervosendosi.
- Liz mi ha detto che l'hai aggredita. ti ha detto qualcosa che non ti è piaciuto?-
Naditza sbatte le forbici sul tavolo, abbandonando il suo lavoro e facendo sobbalzare tutte.
- ma che cazz vuó tu? Si puó sapè?-
Elena decide di rimanere in silenzio, mentre Gennaro e le altre guardie si avvicinano, pronte a intervenire ma Elena li rassicura con uno sguardo.
la guarda un'ultima volta e Elena giura di poter sentire il suo stesso dolore, dentro quel pozzi verdi.
corre via, usando la scusa di una sigaretta e solo seguendola con lo sguardo, si accorge di Ciro.
sta in disparte dal resto del gruppo, per niente interessato alle attività e fuma, creando dei cerchi con la bocca. Elena si ritrova a dover fronteggiare per la prima volta, con le farfalle nel suo stomaco, per via di quei occhi neri, che adesso la guardavano.
- Nad è fatta così - Silvia le costringe a distogliere lo sguardo, mentre le si avvicina.
- Viola manipola Serena.. tu non la conosci, ma è molto fragile.. in confronto a Viola, si sente nulla - le rivela e Elena non si biasima, a sentir raccontare tanta malignità e cattiveria dalle altre, nei confronti di Viola.
- l'ha aggredita per questo?-  Silvia annuisce e Elena la imita, sorridendole.
- sta tranquilla, farò finta di non sapere niente - le fa un'occhiolino, accarezzandole la spalla e fa marcia indietro, per tornare fuori.
passa incurante davanti a Ciro, ignara che quest'ultimo possa fare qualcosa, ingenuo da parte sua.
al suo passaggio, Ciro le afferra il polso, avvicinandola lentamente a lui. schiaccia completamente la schiena al muro, facendola insinuare fra le sue gambe mezze aperte.
- facimm fint ca a jurnat part mó, mh?- le dice, alzando il sopracciglio ma Elena non lo capisce.
non si rende conto, che questa volta non sta neanche scalciando e sbraitando, per liberarsi dalle sue mani.
- nennè..- la richiama, alzando il volto e avvicinandolo al suo - nun m'aspiett nu vas ca, ma nu salut si - risponde alle sue domande.
- perché ti aspetti qualcosa da me? Sbagli - sorride vittoriosa, di aver domato le sue sensazioni.
Ciro passa le pupille dai suoi occhi alle sue labbra ma prima che possa avvicinarsi per baciarla, Elena si libera dalla sua stretta ormai lenta, facendolo restare a mezz'aria.
- lasciami in pace - gli intima a denti stretti, ma lui si mette su un sorrisino, mordendosi il labbro inferiore.
- sarai mia, o'saij?- l'ultima affermazione, le fa alzare gli occhi al cielo, come tremare le gambe.
mette fine a quella discussione e prosegue dritto, andando però a scontrarsi con Teresa.
- Ele! Che ci fai qui?-
- dovevo parlare con le ragazze, hai visto Naditza?- domanda è Teresa annuisce, stringendo i libri al petto.
- sta al campo di palla al volo - Elena la ringrazia sorridendo e lascia il laboratorio, mettendo subito a fuoco Naditza.
sta seduta dentro il campo, fumando nervosamente la sua sigaretta. Elena appena arriva alla rete che le separa, si ci appoggia di schiena, facendo voltare Naditza per il rumore che provoca.
- qualsiasi sia il motivo, sono sicura che hai avuto una buona ragione -
- mi sta sul cazzo da quando sono tornata qui - spiega, facendo cadere la cenere per terra.
- si sente forte con i deboli. è una codarda - continua, sputando il fumo in aria.
- non vuoi dirmi cosa è successo, mh?- Naditza le rivolge un'occhiata seria, mozzandole il fiato. i suoi occhi sono così profondi quando è arrabbiata, che potrebbero ucciderti.
- Serena è qui dentro proprio perché si mette sempre dopo chi ama. non si sente mai abbastanza.. - si interrompe come a non voler continuare e Elena cambia posizione, dandole completa attenzione.
- se la vuoi aiutare, devi parlare, lo sai?-
- e voi che ci state a fare qui? Mh?- getta la sigaretta per terra, schiacciandola con la converse rossa e le da le spalle, uscendo dal campo.

Elena sospira. Mai le era successo di trovare difficoltà a far aprire le persone.
Questi ragazzi e queste ragazze, si portavano dentro un mondo a parte, che custodivano gelosamente, come unico modo di sopravvivenza e non volevano farci entrare nessuno.
gli amori nascosti, gli sguardi e le risse.. era per loro semplicemente, un mantenere la realtà che avevano dovuto abbandonare e non li biasima.
toglie le dita dalla rete, con l'intento di raggiungere la direttrice agli uffici, ma appena alza gli occhi, se ne trova altri due, che urlano tristezza.
la nuova arrivata, sta seduta sul muretto, asciugando le lacrime con la felpa rossa.

N/A: Mi scuso per l'assenza e per non aver aggiornato come prima.
Ho poco tempo fra lavoro e casa e quindi trovo più difficoltà a trovare del tempo per scrivere.
Tranquille che non ho dimenticato queste storie e non ho intenzione di lasciarle incomplete.
Grazie per tutte le visualizzazioni e i voti, nonostante siano da molto in corso.
Grazie, grazie 😘
- Eli🦋

Nennè/Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora