Questo capitolo contiene un linguaggio un po' più spinto, se non vi va, siete libere di non leggere.
Eli✨" Nennè sò ij"
il cuore le si blocca in gola, senza riuscire a trovare un modo per reagire.
" Ei, come mi stai chiamando?" le viene fuori subito questa domanda, ancora più confusa di prima, per la strana coincidenza.
" Dimentichi troppo spesso, chi song ij" la prende in giro e rimane in silenzio, ad ascoltare la sua risata ironica e lo immagina chiuso dentro la sua cella, affacciato alla finestra, a fumare.
" siamo spiritosi stasera, Ricci" gli ricorda che tutto questo, la questione casa, è ancora un conto sospeso, ma con l'intenzione di giocarci sopra. a differenza degli altri, che non ci pensavano nemmeno a fargli cambiare umore a uno come lui.Lo sente sospirare, come immaginava, ha cambiato subito umore, poi un'altro rumore confuso, interferire la chiamata: come immaginava ancora, sta fumando.
" a differenza tua, sì sempr na' stronz " ci mette a poco a rispondere, affilato solo come sa essere.
" Non era quello che ti piaceva di più?" nasconde mezzo sorriso che le viene fuori senza che lo sappia. la risposta, come il tono, fanno restare in silenzio il ragazzo dall'altra parte del telefono, convinto che lei volesse aprire una discussione, un litigio, proprio in quel momento, dove lui aveva solo voglia di sentirla, e una vocina gli consigliava di dirglielo a Elena.
" T'appost?" la ignora ancora la voce della coscienza, domandole se sta bene.
" Si, mi hai chiamato per sapere se ho già deciso che fiori mettere?" Ciro scoppia a ridere, facendo un'altro tiro.
" Per quello che c'è tempo.. " prende un attimo di pausa, sputando il fumo e leccandosi le labbra
" quindi stai giá la?" gli domanda senza lasciarle tempo.
" Si, da nemmeno un'ora "
" Sono contento, Lenù" fa una breve pausa
" chiedi a Pietro per qualsiasi cosa, mh?" le raccomanda subito " se puoi fatti accompagnare da lui dove vuoi andare"
" Ciro, non posso andare all'IPM scortata da Pietro, ti senti quando parli?"
" Lassá stá l'IMP, parlo degli altri posti " testa dura.
rimane in silenzio pochi secondi." È appena venuto qui tuo padre, se n'è andato pochi minuti fa.." non sa perché glielo sta dicendo, ma sente di doverlo fare, nonostante sa o immagina a cosa possa andare incontro.
Quello che sente dall'altro lato del telefono, la confonde e non poco.
Ciro sembra stia ridendo, come se fosse contento. ma contento di cosa?
" ti faccio ridere?" la sua parte difensiva prende subito il sopravvento, spinta da mille cose.
" no, nennè" gli risponde subito e lo sente aspirare la sua canna, in maniera profonda. fa un tiro che Elena riesce a immaginare le sue labbra strette al filtro, le dita che tengono la sua droga preferita al contrario, lo sguardo dritto verso il mare buio.
si ritrova a dover ritornare sul pianeta terra, sorpresa anche lei.
" solamente, lo sapevo già che sarebbe venuto.. figurati se non viene a sapere qualsiasi cosa faccio, da qualcuno dovevo pur prendere, no?" lui ironizza la similitudine, ma Elena invece non trova per niente Ciro uguale a suo padre.
" potevi avvisarmi" pensa subito a rimproverargli il saperlo già.
" Nennè" la sua voce che la richiama, sembra quasi come farle calmare i nervi che saltano fuori.
" se potevo avvisarti appena saputo, stavo già là ccu ttè."
la risposta di Ciro le fa torcere le labbra, in un sorriso che adesso,non riesce a tirare giù e a stendere.
Ha ripensato al sogno. al fatto che prima che suo padre venisse, lei lo aveva sognato. in qualche modo, il suo pensiero le era arrivato.
" ti stavo sognando prima che suonasse tuo padre" prima che possa rendersi conto, Elena lo ha già detto. inevitabile, dall'altra parte del telefono, non sentire provenire una risata.
" certo che suona familiare" Ciro la prende in giro, continuando a ridere.
" certo che è familiare, perché nessuno dei due saprà cosa" se la gioca così, facendosi un applauso sola, quasi.
" quindi è a' stess cos" allude lui.
" questo lo stai dicendo tu" ribatte subito, sentendo la sua difesa, traballare.
" cosa hai sognato allora, Nennè?" sente il suo tono cambiare, diventare più basso.
Elena rimane in silenzio, capace di dire qualcosa. come è arrivata a questo punto con lui? incapace di usare la sua bocca, per sputare l'indifferenza dopo Fabrizio, l'unica cosa che ha sempre saputo di avere e di possedere. rimangono in silenzio, Ciro aspetta di sentire quelle parole che già sa, che già ha percepito l'ultima volta, proprio qui dentro.
" l'avevo sognato pure io" le rivela, spezzando il silenzio. " E non ti nego che non mi dispiacerebbe chiederti cosa vuoi in quell'esatto momento" continua ancora, facendo arrossire completamente Elena. da quanto non le succedeva? poi pensa subito a quello che ha appena detto.
Chiederti cosa vuoi. Come faceva a saperlo, se lei non aveva ancora parlato?
rimane in silenzio ancora, come non le era mai successo con qualcuno, forse anche perché realizzare quello che ha appena realizzato, le sta facendo tremare ogni parte del corpo." brutto scherzo o'destin, Nennè"