35 " Ricominciare "

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Rimane titubante, a guardare il lungo corridoio buio.
Quella parte coscienziosa, le diceva di proseguire e andare a chiedere scusa a Ciro. capiva perfettamente di aver toccato punti che non dovevano essere toccati, proprio come lei, teneva tantissimo al suo passato, chi meglio di lei poteva averlo capito, appena Lino se lo è portato via.

Convinta, si guarda un'ultima volta attorno e muove i piedi velocemente, entrando dentro gli alloggi.
Le voci di prima, spariscono appena le sue converse sbattono sul pavimento. si guarda attorno, mentre tutti provvedono a guardarla sfilare davanti ai loro occhi, cercando di capire cosa ci faccia qui.. eppure nessuno osa avvicinarsi.
Quel silenzio assordante viene interrotto dal rumore di una cella che si spalanca: Carmine viene fuori, andandole incontro velocemente.
- Elena, che ci fai qui? Vattene!- gli ordina, abbassando la voce improvvisamente. alla vista di Carmine, tutti hanno lasciato le celle, prendendo posto fisso sul corridoio a guardare la scena, tranne lui. Elena lo cerca fra i mille ragazzi, riconoscendo pure i suoi amici, fra cui, Edoardo.
- devo parlare con Ciro - risponde calma, tornando con gli occhi su Carmine.
- sei pazza a non venire qui con una delle guardie!- continua, facendo muovere Edoardo fra la folla, fino a venir fuori.
- O' piecor ce scagn pè bestie .. - parla, fulminando io suo soggetto, con lo sguardo. - sò scord ca cammina ancor - continua, mettendosi davanti a Elena, a braccia conserte.
- c vuò tu ra Ciro?- continua con un cenno, masticando rumorosamente una gomma da masticare.
- devo solo parlarci - spiega, fronteggiando Edoardo. - puoi dirmi dov'è?-
- puoi riferire pure a me, io e Ciro non teniamo segreti - Elena sposta lo sguardo su tutti gli altri, che aspettano risposta sua, squadrando ogni centimetro del suo corpo.
- preferirei parlare con lui direttamente.. -
- se è per il rasoio, noi non abbiamo fatto nulla-
- si certo - risponde ironica - come non hai fatto niente per essere qui, giusto?- conclude, facendo indurire lo sguardo di Edoardo.
Il ragazzo dal ciuffo fin troppo lungo, sta per rispondere, ma il rumore dei passi, fa voltare tutti.
- crè tutt stu burdell?- Elena riconosce subito la sua voce e come le acque, al passaggio di Mosè, tutti si spostano, facendolo sbucare fuori.
Passa energicamente un'asciugamano sui capelli umidi, sistemandola attorno al collo, mentre guarda curioso Elena, rivolgendosi poi a Edoardo, per una risposta.
- ci ha fatto visita - ride Edoardo e Elena nota lo sguardo, teso di Carmine, posarsi su di lei.
Ciro mette su un sorrisino, mentre Elena si ritrova a far fatica a respirare, senza neanche sapere perché. la guarda ancora, e Elena a malincuore, deve fronteggiare il suo sguardo, nonostante a coprirlo sia solamente un'asciugamano attorno alla vita.
- a cosa dobbiamo l'onore?- domanda ancora con tono basso.
Elena si ritrova sotto il mirino di mille occhi divertiti, che le incutano timore.
- c fà? nun parl?- parla Edoardo e Elena si domanda, come possa piacere a Teresa uno del genere. 
mentre Ciro aspetta una sua risposta, scrutando il suo viso attento, sente qualcuno dietro, afferrare una sua ciocca bionda fra le dita, rigirandola fra le dita.
non fa in tempo a voltarsi, che Ciro ha già fulminato uno degli zingari.
Il ragazzo le lascia i capelli e Ciro ritorna di nuovo su Elena, questa volta, facendole un cenno a seguirlo.
guarda gli altri un'ultima volta, prima di seguirlo verso la sua cella.

Appena si trova dentro, chiude le sbarre, andando a posare i suoi oggetti per l'igiene sul letto a castello. Elena lo guarda in silenzio, mentre apre l'armadietto, tirando fuori la sua tuta nera e una delle magliette firmate.
- sper ca ce sta nu buon motiv - parla, chiudendo con un tonfo l'armadietto.
- mi dispiace per oggi.. non volevo farti incazzare - sputa fuori velocemente, ricevendo però una risata ironica.
- ah no? e se o'vuliv fà?- allude, facendole alzare gli occhi al cielo.
- ti sto chiedendo scusa - replica subito, mentre lui la supera, andando a chiudersi in bagno.
Elena rimane a guardare come la ignora, ci resta male, mentre fissa la porta in acciaio che li separa.
- che stronzo - mormora, mentre volta i passi, decisa ad andarsene.
Ma ecco che la porta si riapre, Ciro esce fuori vestito, perfettamente in tiro.
- accetto le tue scuse - con calma tira fuori il portatabacco, tirando fuori una sigaretta già pronta. - penso che abbiamo iniziato col piede sbagliato - continua, dando fuoco alla sigaretta.
- può darsi.. in fondo teniamo allo stesso modo al nostro passato - Ciro annuisce, senza distogliere lo sguardo. muove i passi poi verso la scrivania davanti alla finestra, sedendosi sopra di essa.
- mi fa piacere che sei venuta fin qui.. consideralo un modo per ricominciare da capo-
Elena annuisce, mettendo su un sorriso spontaneo, per ciò che ha pensato.
- questo significa che starai attento alle sedute?-
Ciro ride, sputando il fumo in aria.
- ho detto che starò al mio posto, non che parteciperò a sti' strunzat -

Nennè/Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora