Elena rincasa tardi quella sera, Teresa aveva voluto restare a parlare un po' e lei stava odiando ormai pure Edoardo, per tutte le volte che lo nomina.
Chiude la porta alle sue spalle, con il regalo di Ciro ancora stretto fra le mani, ma appena mette a fuoco la sua cucina, Fabrizio sta seduto su uno dei due sgabelli e la guarda con in mano una bottiglia di quello che sembra rum.
- Fabrizio - lo saluta, posando le sue cose sul mobiletto in legno, avvicinandosi.
ma appena muove i piedi, gli occhi del Cubano scattano da lei alla rosa appena appoggiata.
- ma sei ubriaco?!- esclama, afferrando il suo volto fra le mani.
Fabrizio, con uno scatto se le toglie di dosso, ridendo ironicamente.
- ne vuoi un po'?- trascina la parola, alzando la bottiglia verso lei
- mi ricordo che è il tuo alcolico preferito - Elena si allontana, storcendo il naso.
- Fabrizio, sei ubriaco - preme le mani sul suo petto, quando lui non esita neanche un po' ad allontanarsi e riporta la bottiglia davanti al suo volto.
- ne abbiamo bevuto di rum buono a Cuba, mh?-
Elena si sente come paralizzata quando lui posa le labbra sul suo collo.
al contrario delle altre volte, dove pensava che se l'avesse rivisto, sarebbe potuta ricaderci, solo per come la fa sentire, questa volta vuole solo spingerlo via.
- fanculo Fabrizio!- lo allontana con tutte le sue forze
- basta adesso!- fa per togliergli la bottiglia dalle mani, ma ecco che lui la tradisce, afferrandole il polso in una morsa stretta.
Elena stringe subito i denti, dolorante mentre Fabrizio alza la testa, guardandola male.
- basta?- la prende in giro, ridendo.
- lasciami, mi stai facendo male - lo informa, strattonandosi ma lui, sembra aumentare ancora di più la presa sul suo polso.
- vuoi che ti lasci andare via per questa?- la costringe a camminare, avvicinandosi al mobiletto.
- parla adesso o non so se ragionerò da qui a momenti - le intima, mostrandole la rosa .
Elena guarda il suo polso, ormai diventato rosso, come il fiore di fronte a lei, ma non parla.
È diventata di ghiaccio, come se la paura le avesse tramutato ogni arto in piccoli cubetti ghiacciati.
- Elena!- la richiama lui, alzando il tono. chiude gli occhi istintivamente, come quando da bambina tuo padre ti sgrida e chiudi gli occhi per la paura.
- parla o lo scoprirò da solo - continua ancora, gettandola per terra.
- è solo un regalo - mormora, stringendo poi i denti. cerca di guardarlo dritto negli occhi, ci prova, ma le lacrime la precedono subito, quando si rende conto che sta di nuovo avendo paura di lui.
- un regalo.. - mormora, abbassando poi gli occhi sul fiore a terra. la guarda per pochi secondi, quanto basta a Elena, per rendersi conto di quanto sia ubriaco. e poi, schiaccia col piede il fiore, togliendo ogni petalo, strappandolo con la punta, sotto gli occhi di Elena attoniti.
mentre guarda il piede di Fabrizio fare fuori la sua rosa, una scarica le attraversa il corpo. riconosce quella scarica, simile a un fulmine, che tutti comunemente chiamano rabbia.
- sei il solito stronzo Fabrizio!- si avanti, spingendolo contro il muro, facendogli fare un piccolo tonfo.
Elena vorrebbe abbassarsi a raccogliere ciò che è rimasto, ma appena abbassa gli occhi, il fiore è solo un cumulo di ciò che è rimasto. il pavimento si è pure macchiato, tanta la forza che Fabrizio ha messo.
- sono stata una stupida a poter credere di potermi fidare ancora di te!- gli urla ancora addosso a lui, ma si è già avvicinato a lei, puntandola con fare minaccioso.
Fabrizio era sempre stato così, la rabbia lo annebbiava. come adesso annebbiava Elena, senza il suo controllo.
- puoi sempre dire al tuo carcerato di fartene mandare un'altra - le sputa addosso lui e appena Elena, alza il braccio, puntando la sua guancia con la mano, lui la precede e la spinge contro il muro.
Elena stringe subito i denti per il dolore, che le ha provocato nella schiena l'urto, così diventa ancora sua preda.
- è per questo che non mi vuoi più, mh?- le domanda, afferrando il suo volto con la sinistra. stringe le sue guance, aspettandosi una risposta che Elena non da, anzi, si arma di coraggio e gli sputa in viso, facendolo sospirare pesantemente.
- vaffanculo - lo manda a quel paese, nonostante sappia dove possa spingersi.
infatti dura un attimo, il momento in cui lascia la presa, lo fa solo per pulirsi il viso dalla sua saliva, lasciando una risata ironica.
Elena lo guarda per pochi secondi, eppure non riesce a schivare, lo schiaffo che le arriva dritto sulla guancia.
si ritrova con la testa verso sinistra, mentre sente qualcosa di metallico scenderle giù per la gola.
ritorna dritta, coi capelli davanti al viso e si porta un dito dove sente dolore, macchiandolo subito di sangue. Capisce che l'anello di Fabrizio le ha colpito il labbro in pieno.
Tutto intorno a lei sembra essersi messo in pausa, quando di nuovo riassapora il sapore di sangue, del suo sangue. si sente di nuovo dentro quel buco nero, da dove ne era uscita con tanta fatica.
Aveva fatto così tanta fatica a ritornare ad amarsi, dopo che lui le aveva fatto queste cose, che adesso il suo cuore minacciava di scoppiare.
Non adesso, pensa. per favore, scongiura al suo corpo, di accettare con tranquillità quelle sensazioni e non di scoppiare, come invece stava già facendo.
il suo sguardo si riempie di vuoto, mentre si attacca con la schiena al muro.continua a piangere, ma senza emettere alcun suono, alcun lamento. si richiude ancora una volta, nelle sue insicurezze, che erano sparite lasciando spazio alla sua corazza, mentre Fabrizio, come tutte le altre volte, sembra non accorgersi neanche che lei sta così. continua a guardarla con disprezzo, mentre fa un'altro sorso di Rum.
Ma a lei non importa, adesso ci sono solo lei e i suoi lividi.