64 "Era chist chill ca sentiv"

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NA: suono le campane in festa per questo capitolo, attesissimo da me più che da voi, ma vi avviso che i due ci andranno giù un po' pesantino e come sempre siete libere di non leggere, lo sapete.
Premetto che per me è la prima volta che provo a scrivere un capitolo un po' spicy(?) quindi qualsiasi errore per me è consiglio ben accetto.
Grazie per l'attenzione e vi auguro una buona lettura del CAPITOLONE.
- Ely🌻








Guarda la sua figura accanto alla porta come fosse un fantasma.
Non si preoccupa nemmeno di raccogliere il telefono da terra, mentre i suoi occhi neri la fissano intensamente.
Che Ciro fosse uscito, la faceva incazzare ma trovarselo davanti dopo quello che era successo, la conversazione al telefono, l'aveva fatta diventare un cubo di ghiaccio.
" l'hai sistemat buon" si complimenta con lei, guardando come aveva spostato tutto quello che era già presente secondo le sue preferenze.
" io, non.. scusa, non sapevo avessi le chiavi" farfuglia confusa, chinandosi per prendere il telefono.
" è mij a' cas" asserisce fra le risate, senza staccarle da dosso gli occhi.
" si certo, giusto" asserisce e rimangono a guardarsi pochi secondi.
" mi hai attaccato al telefono" continua poi Elena, fingendosi indignata.
Lui le risponde con una risata nascosta, visto che volta di poco la testa.
" non ridere, idiota" risponde spingendolo, premendo le mani sul suo petto. " che sei venuto a fare?"
" t vulev fà na sorpres" asserisce, bloccando le mani di Elena sul suo petto, posando le mani sulle sue.
Le basta fare poca forza e la spinge verso il muro e la inchioda li.
" ma tu hai fatt subit chill stronz" continua, prendendola in giro: lo capisce dalla scintilla che attraversa gli occhi che fino a poco prima erano scuri, quasi neri.
" Ho solo detto che nella tua condizione, se ti scoprissero, getterebbero la chiave" la lascia andare e allunga le braccia verso i suoi fianchi, come a volergli far sentire la sua vicinanza senza usare parole.
" tu di questo non ti devi preoccupare" gli risponde subito " ogni vot 'ca poss, corr addú te"

Quella frase aveva innescato qualcosa di terribilmente grande e bello: i loro volti si avvicinarono contemporaneamente, quasi come se si venissero incontro unendosi in un bacio. le mani di Ciro scendono giù, accarezzando la schiena e infine si concede di stringerle il fondoschiena. Elena circonda le sue spalle e Ciro schiaccia ancora la sua schiena a muro, spostando le labbra sulle sue guance, scende lungo il collo e traccia un segno con la lingua fino a ritornare alle sue labbra dove sospira pesantemente.
"E chist?" le domanda col fiato corto, muovendo le pupille dai suoi occhi alle sue labbra.
" dimmelo tu" risponde lei nelle stesse condizioni.
" allora era chist chill ca sentiv.." parla lui, avvicinandosi di più, fino a quasi schiacciare la sua pelle contro la sua.
" quando ti ho visto passarmi davanti, sapere già che mi appartenevi..che saresti riuscita a ridurmi così .."
" ti evitavo perché sapevo che potevi farlo pure tu" gli risponde catturando questa volta lei, le labbra di Ciro in un bacio inaspettato; stringe in due pugni la sua maglietta nera, quando prova ad allontanarsi, costringendo ad appicciare tutte le miccie che stava cerando di tenere spente.
Riesce a sentire il suo respiro farsi irregolare, mentre continua a baciarla e a toccare ogni punto del suo corpo,  le sue mani sembrano lasciare una scia su di esso; rimane con la testa a mezz'aria quando lui si sposta, puntando i suoi occhi addosso ai suoi.
" se ti piace provocarmi, sappi che resisterei pochissimo con te" la informa, abbassando lo sguardo sul suo corpo.
" Non sto facendo assolutamente nulla" risponde convinta, in effetti pensa che non ha fatto effettivamente niente.
" nun t serv.." la sua mano si posa sulla sua gamba, risalendo verso sù, verso l'orlo della sua gonna a jeans.
" mi accendi senza sforzarti, è chist 'cca t fa divers e' tutt l'at femmene" la sua mano supera l'orlo, finendo coperta dalla gonna e Elena si lascia tradire dal suo petto che si muove regolare e da ciò che il corpo le sta trasmettendo, a contatto col corpo di Ciro.
" e pure se non me lo ammetti" la sua voce che continua a parlare, insieme alla sue dita che adesso stanno sfiorando le sue mutandine, Elena sente di star perdendo l'ultimo tentativo di resistere a Ciro. ma il suo corpo avrebbe voluto trovarsi completamente sotto il suo completo controllo.
" è il tuo corpo a dirmi che mi vuole come lo voglio io"
" e allora che stai aspettando?"
nota un piccolo sorriso aprirsi sul suo volto, prima che la attirasse a lui per i fianchi, fa scontrare i loro bacini e dopo essersi riappropriato della sua lingua, muove i piedi in avanti e in un attimo Elena si trova sul tavolo della cucina, con Ciro in mezzo alle sue gambe.
Come se fosse una delle tante volte, come se già si fossero conosciuti sotto questo aspetto - quando invece l'intimità era la prima volta che li colpiva- si stringono, non perdono neanche un attimo uno lontano dall'altro.
Ciro le toglie subito la maglietta, armeggiando poco col reggiseno e lo lancia in un punto qualsiasi, posando le labbra subito sul suo seno, facendola ansimare. si aggrappa ancora di più al suo collo, lui alterna baci bagnati fra denti, mentre le accarezza il ventre con la mano libera. stringe il pugno a cui i suoi capelli sono stetti, ma lui si rimette in piedi, forse per concedersi di guardala finalmente come aveva sempre sognato di averla e anche meglio, dentro casa sua. alza la testa come a volerla sfidare, ma le sue mani finiscono attorno alle sue gambe: le afferra con forza e fa scivolare le sue dita fino all'orlo delle mutandine, trascinandole via dalle sue gambe e dopo aver lanciato anche quelle, si riavvicina al suo volto rubandole un bacio veloce.
" stai dritta" le dice con un sorriso malizioso, tipico delle sue espressioni e Elena si tira sù, aggrappandosi con le mani al tavolo per non avere l'istinto di sdraiarsi, come fosse un gesto automatico ubbidire ai suoi ordini.
Ciro non nasconde un sorriso.
" mi piace che mi tieni testa fuori Nennè" le dice, mentre tira via dalle sue gambe anche la gonna, facendola cadere per terra. si riporta le sue gambe attorno, continuando a tenerle fra le mani.
" ma mi piace ancora di più che qui non devo dirtelo due volte"
la sua testa, nonostante il momento intimo fra i due, pensa subito a cosa potergli rispondere, quella era proprio la miccia che accendeva i due: non ti abbasso la testa, la alziamo insieme.
Ma la sua voce non fa in tempo a pronunciare i pensieri, Ciro sparisce dalla sua visuale in un attimo e Elena in un attimo si ritrova a doversi coprire le labbra, per non far sentire qualcuno la sua presenza qui o almeno la loro.
Il ragazzo che muove la testa in mezzo alla sue gambe, stringe le sue gambe attorno alle sue spalle e ogni tanto le concede il suo sguardo e Elena non capisce adesso cosa abbia di così tremendamente attraente questo maledetto ragazzo. non le piaceva nemmeno il sesso orale, ma Ciro sembrava provocarle piacere anche dal modo in cui la stava stringendo, il modo in cui ogni tanto le sue mani si aprivano andando ad accarezzarle i fianchi, fra loro due stava scorrendo così tanta passione che nessuno dei due avevano mai provato qualcosa del genere.
È quando Elena si fa scappare un flebile gemito dalle labbra, che Ciro si tira sù e provvede subito ad abbassarsi i pantaloni insieme alle mutande.
Elena lo incarna a sè, incrociando le caviglie dietro il suo sedere. afferra i lembi della sua maglietta nera e la tira via, facendo restare anche lui completamente nudo come lei.
" Quant sì bell" le sussurra prima di sparire di nuovo sul suo collo, le sposta i capelli con un gesto sulle spalle, e si riappropria del suo collo, con un braccio la circonda, stringendola a sè. si aggrappa alle sue spalle, ansimando sotto la sua lingua e le sue labbra che adesso le lasciano la sua traccia addosso, come se adesso tutti  davvero che lei è sua.
" t vogl vrè tremà n'te mani mij" le parla vicino al suo volto e Elena sente subito Ciro scivolarle dentro, la sorregge subito per la schiena con un braccio mentre entrambi si lasciano scappare un gemito, cercando subito il contatto delle loro labbra. le loro lingue si incastrano di nuovo, Ciro inizia a muoversi con spinte lente ma decise, aumentando lentamente il ritmo del suo bacino, Elena lascia le sue labbra per lasciarsi scappare le sensazioni del suo corpo, sentendo quel menefreghismo che concede l'amore quando è fin troppo e non te ne importa che vi sentino, se non era destino fra loro, chissà cos'altro poteva essere. un brutto scherzo, qualcosa di meraviglioso, qualcosa di così vero e puro che i corpi si bramano pure se è la prima volta che si conoscono.
" mi piace che ti fai sentire" ansima Ciro sulle sue labbra, sorridendo. " vado pazzo per la tua voce" continua senza distogliere gli occhi dal suo viso, perso nel piacere che solo lui le stava dando.
Elena sente il suo corpo pervaso da una scarica, che le porta a graffiare la schiena di Ciro, che le sorride, prima di abbassarsi sulle sue labbra lasciandoci un bacio.
" mij Nennè, sì sul a mij" le dice mentre lentamente ferma i suoi movimenti e le  lascia un bacio veloce.
" vieni con me" la avvisa ridendo e senza dirle parola, la solleva per le gambe la carica sulle spalle, facendola quasi spaventare e lanciare un urletto che si trasforma in risata subito.
" sei un coglione" asserisce lei, penzolante sulle sue spalle.

Ciro si allontana dal tavolo e se la ride, stringendo maggiormente la presa sulle sue gambe.
" e tu sì sempr na' stronz, Nennè" asserisce iniziando a salire le scale verso il piano superiore.
" ma chiedermi come le persone nomarli di camminare no?" Ciro non le risponde.
" ei!" Elena protesta quando Ciro le morde il gluteo sinistro.
" che vuó?! è o' mij!" risponde subito lui " e poi non avrei potuto fare questo"
" perché sto immaginando il tuo volto compiaciuto e fastidioso?" sente Ciro aprire la porta della camera accanto a quella di Pietro e svela che è sua pure a lei.
" perché ti piace Nennè" le risponde lui mentre porta entrambi dentro e chiude la porta, accendendo la luce.
Le piaceva eccome , un sorriso le si apre sulle labbra, mentre respira il suo profumo.
Per la prima volta entrambi, sentono il loro cuore avvicinarsi davvero con un' altro e non desiderare altro: eccoli lì, poco prima ad amarsi e ora a scherzare e fare come se non fosse successo niente.
Avevano aspettato troppo per questo, adesso niente poteva separarli.

Nennè/Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora