51 " ascolta solo me "

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Appena mette piede fuori dall'IPM, si sente un po' in colpa per aver mentito a Teresa, guadagnando tempo con la scusa di aver dimenticato delle cose, per poter uscire per ultima e quindi da sola.
e infatti, saluta Gennaro, col turno di notte e anche le guardie che sorvegliano i cancelli, ed è fuori.

Le si presenta subito davanti al mare, di fronte al portone, il Range Rover nero di Pietro, con il soggetto fuori, ad aspettarla, con una sigaretta fumante fra le dita.
" uè Lenù " la saluta, gettando via la sigaretta.
" possiamo fare velocemente?" domanda, superandolo e andando verso il lato del passeggero.
" tieni fame?" le domanda, salendo alla guida.
" un po'.. ma ho la cena a casa " si mette la cintura, notando che chi guida, non la indossa, non ha neanche la corretta postura per guidare.
" non mi piace parlare di certe cose a stomaco vuoto" mette a moto la macchina e si allontanano dall'IPM, percorrendo le strade di Napoli.
" sei riuscita a parlare con Ciro?" le domanda tenendo lo sguardo sulla strada.
" si, ma sarebbe stato meglio di no " le rivela, sorpresa di sè stessa, che parla con lui, come se si conoscessero, come se si fidasse.
Pietro ride, stringendo le mani al volante.
" era nervoso a causa tua " parla ancora, quasi rimproverandolo.
" Ciro deve imparare ancora tante cose " la zittisce con una frase, detta così duramente che rispecchia la verità.
" ma fammi indovinare.." continua, alludendo e spostando lo sguardo dalla strada a lei velocemente.
" non vuole che tu ti sdebiti.. " continua, mostrandole che conosce bene suo fratello.
" qualunque essa sia la cosa che ti abbia dato o prestato " continua, svoltando a destra e Elena beds subito che parcheggia davanti a un ristorante, una pizzeria per la precisione.
" andiamo, sto morendo di fame " la incita, cambiando discorso e scende velocemente dall'auto, costringendola a fare altrettanto.
Lo segue fino a dentro la pizzeria, dove un cameriere sta già spazzando a terra.
" Buonasera" li saluta Pietro.
" ma stanno per chiudere" gli fa notare Elena a bassa voce, ma Pietro la ignora, mentre un'uomo sulla quarantina, perfettamente in giacca e cravatta, gli va incontro sorridendo.
" Buonasera Pietro " lo saluta, stringendogli la mano e dandosi due baci sulla guancia.
" Buonasera O'Zì " lo saluta e Elena rimane a guardarli. " scusa per l'ora, ma ij e a'uaglion tenevm fam"
" e qual'è il problema?" guarda Elena, aprendo le breccia in un gesto di benvenuto.
" seguitemi " li conduce al tavolo giù in fondo, come se non bastasse già che siano solo loro.
Li lascia sedersi, annunciando che manderà qualcuno per le ordinazioni e li lascia soli.
" è tuo zio?" domanda ingenuamente Elena.
Pietro ride, mentre apre il menù e non le risponde.
" dovresti dirmi piuttosto cosa ti ha prestato mio fratello" allude senza filtri, con sincerità.
Elena si guarda attorno.
" qui puoi parlare tranquillamente, non sarei venuto" le parla ancora.
" è importante per te saperlo?"
" se ti porta al punto di compiere un crimine al posto suo, direi che è importante" alza un sopracciglio, ma il cameriere arriva, sorridendo a entrambi.
" per me una margherita " ordina Pietro.
" due " aggiunge Elena e lo lasciano andare via, dopo che Pietro gli ha ordinato di portare una bottiglia di vino.
" mi ha prestato una pistola" gli rivela e nota il suo sguardo sorprendersi. " la sua" aggiunge.
" che ci fa una come te con una pistola?" il cameriere ritorna, con l'intenzione di versare il vino ma Pietro lo ferma, lasciando la bottiglia sul tavolo.

Stappa la bottiglia, versandolo prima ad Elena.
" difesa " risponde semplicemente, ringraziandolo con mezzo sorriso.
" le tue compagne di scuola di prendevano in giro?" ride, versandosi anche lui il vino ma Elena non ride per niente, ancora.
" vabbè comunque " riposa la bottiglia, poggiando i gomiti sul tavolo, uniti come in preghiera.
" per prestartela suppongo sappia da chi devi difenderti.. e magari per questo non vuole niente in cambio.. lo stai già ringraziando " allude, facendo spallucce ma Elena ha già deciso. anche per oggi pomeriggio, di come davanti a qualcosa che può fare chiunque, lui l'ha definita come le altre.
" mi importa poco di quello che vuole Ciro. " Pietro alza un sopracciglio, sorpreso dalla sua improvvisa sfrontatezza. " conosco questo mondo anche se non sembra. e un'arma prestata è un debito a conto aperto se non si salda subito " sputa tutto così velocemente, sentendo ancora quell'adrelina di quando stava con Fabrizio i primi mesi, quando tutto era cominciato.
" mi piace il tuo spirito di iniziativa, sai?" il tono di Pietro diventa serio, profondo. segno che ha capito di poterle parlare senza filtri, in questo tavolo.
" e mi piace ancora di più che tu non abbia timore dell'ira di Ciro, a differenza dei suoi soldatini"
Il cameriere posa le due pizze e Pietro lo ringrazia, mandandolo via subito.
" ma è perché non la conosci la sua ira, giusto?" afferra le posate iniziando a tagliare la pizza.
" no, non la conosco" lo asseconda, imitandolo con i gesti. " ma so che se ho un debito lo saldo. dammi torto" lo sfida, iniziando a mangiare e Pietro ride, mentre manda giù il secondo boccone già.
" ora capisco perché gli piaci" si ferma, mandando giù i residui " hai carattere, più del suo"
Elena ride, assumendo un'espressione scettica.
" tuo fratello ha tanti gusti quando si parla di ragazze"
" ma a nessuna presterebbe la sua pistola " controbatte subito, zittendola.
Pietro taglia un'altro pezzo di pizza, infilzando la forchetta.
" te la senti di uccidere qualcuno? E il tuo amato debito sarà sciolto"
Elena cerca di non mostrare la sorpresa nella conferma delle parole di Ciro, quando pensava fosse solo per spaventarla.
" si tratta solo di un semplice infame.." le spiega, mandando giù il vino.
" dei dettagli, ti aiuterò io, ascolta solo me"

Nennè/Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora