Appena Elena alza gli occhi dalle sue mani, che stringono la sigaretta, i suoi pensieri sembrano prendere forma, nella realtà.
Mentre vede il Range Rover di Pietro avvicinarsi, i suoi occhi sembrano concentrarsi solo su quelli di lui.
Le sembra impossibile che sia qui, nel bel mezzo della notte, solo per lei.
rimane seduta sul T-max, mentre a lasciare la macchina è solo Pietro.
Simone attacca al telefono, stringendo la mano del maggiore dei Ricci, fin quando quest'ultimo le fa un cenno verso l'auto, sorridendole. Elena come sincronizzasse movimenti e pensieri, senza rispondere neanche, salta giù dal motore, ancora stretta nel Blauer nero quattro teglie più grandi, che rendono le sue gambe ancora più magre del solito e dopo aver deglutito, raggiunge l'auto in silenzio.
Nel frattempo Ciro, è passato al lato guida, aspettandola con un'aria seria.
appena chiude lo sportello, si stringe ancora di più nel giubbotto, sperando che Ciro non abbia altre brutte parole per lei, non sa perché adesso si sente così fragile.
prima che entrambi possano dire qualcosa, Ciro mette a moto, facendo retromarcia per uscire.
" lasci Pietro qui?" domanda, mentre non può non trovare come sia sexy, mentre svolta con il volante, usando tutta la mano e esce fuori dalla discarica, passandosi la lingua sulle labbra.
" torn cu Simone " mette la seconda, ma si ferma a uno stop, controllando che non ci sia nessuno.
" come hai fatto a essere qui?" cambia discorso.
" ti dispiace?" il sorriso ironico che si apre sul suo volto, la fa tranquillizzare e la fa sorridere.
" avrai convinto Lino per bene.." allude, mentre lo guarda con la coda dell'occhio.
" è facile, ormai l'hai capito, no? " le ripete, facendola annuire.
Ciro continua a mantenere lo sguardo sulla strada, nonostante ogni tanto sposti gli occhi su di lei, per controllare il suo viso.
" se Pietro non te l'avesse detto, è andata comunque " gli rivela a bassa voce e capisce che si sta riferendo all'agguato.
Ciro svolta a sinistra e Elena si sporge in avanti, quando nota il mare scuro alle loro spalle. ha capito dove la sta portando.
" o'sacc, ti ho visto " non ha paura di dirglielo, mentre lei lo guarda sorpresa " sono arrivato prima di te.. questione di minuti " spiega, mentre ferma l'auto davanti a una piccola duna, spegnendo il motore.Adesso quello che Elena sente è solo silenzio, dovuto anche a lei e il rumore delle onde, che si infrangono negli scogli nonostante sia dentro l'auto.
" pensavo fossi in cella" rivela lei, mentre lui appoggia la schiena allo schienale, mettendosi comodo.
" era una cosa che stavi facendo per me, tra l'altro non te l'ho chiesto neanche io" fa una breve pausa di silenzio
" il minimo era farmi trovare qui"
" dì la verità " ironizza Elena " non ti fidavi, mh?"
" cazz, l'hai capit?" Ciro sta al gioco, mentre entrambi ridono, ma è lui stesso a tornare subito serio, mentre allunga la mano sul suo volto, accarezzandolo.
" spero che stai bene.." allude lui, guardandola dritta negli occhi. " era il primo?"
" è la mia mira a farti pensare questo?" ride e lui la segue a ruota, scuotendo la testa. se potesse vedersi, si darebbe dello stupido da solo.
" no, era solo una domanda " le spiega, senza togliere la mano dal suo volto e pure lei, sembra non essere dispiaciuta, anzi sembra ne abbia quasi bisogno.
" e poi la tua mira è perfetta, pensavi a me, mh?" scherza lui questa volta, ma lei non risponde, sposta solo lo sguardo dai suoi occhi alle sue labbra e capisce che non l'ha fatto neanche apposta, adesso stanno solo provando la stessa cosa.
" Nennè" la richiama a bassa voce, costringendola a guardarlo, alzando in sù il suo mento.
e nota subito le sue guance tingersi di rosso. era la prima volta che la vedeva arrossire, così appena si ritrova a guardare fin troppo i suoi occhi senza parlare, fa quello che solo il corpo può dimostrare.
Si spinge in avanti, attaccando le loro labbra. le preme forte sulle sue ed è assurdo, per uno come lui, avere paura di andare oltre, di far capire che non è solo il suo cuore a parlare, ma forse stavolta era cuore e stimoli a parlare, a farlo ammutolire come non mai.
è teso, in ogni gesto che riguarda lei, anche solo baciarla, ma Elena sembra come capirlo, infatti appoggia una mano sul suo viso, stringendosi al suo corpo, avvicinandosi a lui.
A come la sua mano, entra in contatto con la sua guancia e la rasatura dei capelli, Ciro le muove istintivamente, approfondendo quello che prima era solo un istinto impulsivo, di cui magari si sarebbe pentito come le altre volte.
Circonda le sue spalle, stringendola in un abbraccio, mentre le loro labbra e le loro lingue, si incontrano, cercandosi finalmente, non si respingono più. Ciro aspira il suo odore, mentre assapora ancora le sue labbra ed è sempre più convinto, di quanto lei sia una sua debolezza. solo che lui, voleva essere la sua.
le lascia andare le labbra, piano, senza però lasciare che le sue braccia, lascino il suo corpo, per continuare a tenerla vicino, se tutto questo dovesse finire da un momento all'altro.
" riman, m tocc ancor?" le domanda, prendendo fiato, lasciando cadere la fronte sulla sua.
" non farmi soffrire, Ciro" ribatte lei, spostandogli i capelli dalla fronte.
" mai, Nennè.. mai"