Elena aveva girato per tutto l'IPM con la rosa che Ciro le aveva regalato e Teresa aveva lanciato un urlo di eccitazione, alla vista del fiore.
- è una cosa romanticissima, sai?- Teresa rigira fra le mani il fiore, guardandolo con occhi sognanti.
- il tuo Edoardo non te le regala?- le domanda a bassa voce Elena, trattenendo una risata.
- proprio perché non me ne ha mai regalato una, dovresti prenderla seriamente la cosa - risponde col sopracciglio sinistro alzo, ritornandole il regalo.
- dovrei prendere seriamente anche il fatto che prima stava con Viola?- Teresa alza gli occhi al cielo, lanciando un respiro profondo.
- sei incredibile, Elena - scuote la testa, puntando poi i suoi occhi azzurri dentro quelli verdi dell'amica.
- lo rifiuti, gli urli in faccia che non ti piacerà mai uno come lui, lo baci, neghi la cosa, lo vedi con Viola e ti infastidisce.. è chiaro che tu stai reprimendo qualcosa- Elena per la prima volta, si sente al posto dei suoi continui studi, sotto esperimento, quasi.
Teresa stava scavando dove lei non voleva neanche comprare una pala per farlo e ci stava riuscendo.
- Diavolo, Elena. Ti stai perdendo la possibilità di essere felice per paura che qualcuno te lo riporti via - conclude, attirando la sua attenzione con gli occhi duri e sinceri.
- Terè - inizia lei - Tu non lo sai come sono stata male per il destino che aveva Fabrizio.. come se non fosse mai stato mio, convivere con la continua sensazione di dovergli dire addio sempre, ogni giorno...-
- Fabrizio è una testa di cazzo, Elena!- Teresa parla duramente, facendola voltare di nuovo verso lei.
- Ciro non ti torcerebbe un capello, piuttosto si spaccherebbe una mano. - continua, cercando di farle capire che sta sbagliando, a fermarsi alle apparenze.
- Edoardo senza la mia presenza è uguale a lui - le svela Teresa - non ti fa sentire bene il fatto che potrebbero pure far del male a qualcuno, ma mai a te?- la sua voce sembra quasi emozionata e Elena sta guardando la sua amica, ormai innamorata persa.
- stai sbagliando a fermarti alle apparenze. Ciro deve apparire così agli occhi degli altri per una questione di orgoglio, come tu ti ostini a mostrare questa corazza da stronza per paura di soffrire di nuovo -
Elena rimane in silenzio ad ascoltarla, mentre deglutisce e guarda teneramente Elena.
- a volte, non deve essere per forza qualcosa di buono a farti stare bene.. -
- Teresa - Elena trattiene una risata - ma ti sei innamorata di Conte?-
Teresa la spinge giocosamente, ridendo, ma arrossisce.
- sanno come arrivarti dritti al cuore se vogliono arrivarci - ritorna seria, dopo questa frase palesemente dedicata a Edoardo.
- Ele, voglio solo che tu sia felice e fino ad adesso, stai evitando di esserlo -
Elena pensa subito a Fabrizio, che sta a casa sua e vorrebbe davvero confessarlo a Teresa, ma non sa neanche da dove iniziare.
- sta tranquilla, so quello che faccio - la rassicura, mentre sotto i suoi occhi, si alza, stendendosi la schiena.
- stai già andando?-
- Edoardo mi sta aspettando in sala comune..-
Elena scuote la testa ridendo, mentre Teresa le mima di fare silenzio, le manda un bacio al volo e va via, correndo a passi svelti.
rimane sola, a guardare ancora come tutta la giornata come spicca il rosso a contrasto con la sua pelle chiara. poi quello solita vocina, le ricorda di Viola, facendole salire ogni pentimento di essersi anche presa quel fiore. lancia un sospiro pesante, esausta ma qualcuno dietro le sue spalle, si accende una sigaretta, in silenzio.
Elena si volta improvvisamente, trovandosi di fronte Ciro.
- sta ros sul a tte nun è piaciut - si esprime, facendole intendere di aver sentito la conversazione e Elena, aspetta che lui si avvicini quanto voglia, tanto non riuscirà comunque a far smuovere le sue intenzioni.
- Io non ti capisco comunque - si arma di coraggio e lo guarda, mentre corruga le sopracciglia e la squadra dalla testa ai piedi.
- da quando ho messo piede qui non faccio altro che rivolgermi male con te e tu, te ne esci con una rosa come se me la meritassi..- Elena istintivamente gli ritorna il regalo e Ciro guarda le sue mani e poi lei, alzando un sopracciglio.
- a vuó sentí na storia?- le domanda sorridendo, senza mostrare i denti.
Elena trattiene mezza risata, quando lui tranquillamente cambia discorso.
- sulserio?- domanda, appunto, cercando di non ridere rumorosamente.
Ciro si riaccende la sigaretta girata, sputando il fumo in aria e si siede accanto a lei, abbassando lo sguardo per la prima volta, sulle sue scarpe.
- mio padre le regalava a mia madre nonostante a volte fosse lei a sbagliare, per come me la penso io -
Elena non riesce a credere che Ciro le sta raccontando qualcosa che pensa.
- però mia madre appena lo vedeva arrivare, non per forza con i mazzi, ma anche con un singolo fiore, lei sembrava come dimenticare di tutte le volte che mio padre ci metteva una pistola in mano -
Elena rabbrividisce, sentendosi fortunata da una parte, per la sua infanzia.
- mi stai dicendo che per te è un modo di chiedere scusa?- azzarda a domandare, curiosa.
- no, è un gesto che vale. È un pensiero che hai. -
Elena istintivamente guarda il fiore, con occhi diversi.
Un pensiero.
Una cosa banale, ma che ultimamente nessuno le aveva riservato.
- mi chiedo dove tu l'abbia presa..- mormora ridendo. Ciro l'ha già preceduta, stendendo le labbra.
- Lino - risponde, gettando la sigaretta lontano da loro. - tu ancor nun ti sì res cont, ca fann tutt chill ca vogl ij - si pavoneggia davanti a lei, facendola sorridere.
- non hai bisogno di far capire a tutti che puoi comandarli, sono sicura che sei molto di più e la rosa me lo ha dimostrato.. - Ciro rimane in silenzio, sorpreso.
Qualcuno gli sta chiedendo di essere quello che ha sempre cercato di nascondere, qualcuno gli sta dicendo: " abbassa l'armatura "
- e tu sì cchiù simpatic quann nun faij a' strunz -
Elena ride rumorosamente e Ciro trova il suo sorriso, più attraente del suo corpo, dei suoi capelli e di tutto il resto.
- diciamo che abbiamo sbagliato entrambi - lo guarda dal basso all'alto e Ciro sposta gli occhi sulle sue labbra, combattendo con sè stesso per non sporgersi e baciarla.
Elena si guarda attorno nervosa.
- ma tu come fai a stare in giro senza guardie?-
- te l'ho già spiegato, Nennè - le fa un'occhiolino, alzandosi in piedi, pulendo la tuta con le mani.
- comunque grazie - sente il bisogno di dirgli.
- è na sciocchezz, ti meriteresti di più per me -