Quando Elena fa rientro a casa, accende la luce e un pacco sul tavolo attira la sua attenzione.
Posa la borsa con calma, senza togliere gli occhi dall'oggetto sul tavolo: la scatola media è di colore nero, un enorme e esagerato fiocco intrecciato la abbellisce oltre che a chiuderla meglio.
Si avvicina, sfiorando con le dita la scatola accorgendosi pure di una rosa incastrata nel nastro e un biglietto del medesimo colore del nastro.
Incuriosita afferra velocemente il biglietto, tirando fuori dalla busta il pezzetto di carta.Sono stato veramente un coglione.. nessun regalo può discolparmi, ma spero che ti possa aiutare a sentirmi più vicino a te..
sempre tuo, Ciro.Elena sorride come una stupida, cercando di ignorare la sensazione di vuoto quando pensa che lui non è qui, ma potrà solo ringraziarlo domani..
non credeva assolutamente che Ciro potesse essere tutto questo, che Ciro potesse farle battere il cuore così tanto e farla sentire come una bambina.
Apre velocemente la scatola e dentro ci trova un rosario tale e quale a Ciro, lo stringe istintivamente fra le dita lasciandoci un bacio sopra, per poi rivolgere il suo sguardo ancora dentro la scatola dove una stoffa nera richiama la sua attenzione.
lascia il rosario sul tavolo, afferrando quella stoffa e quando la tira fuori, spalanca la bocca per il lungo e bellissimo vestito nero che le si presenta davanti.
Le ha pure preso un vestito, che ovviamente corre subito a provare. si spoglia velocemente e se lo infila, tentennando un po' con la zip dietro la schiena.
Il viso, il cuore, il fegato, lo stomaco e tutto in lei sprizza felicità, mentre saltella su un piede e l'altro cercando di chiudersi la zip da sola.
Ma il suo telefono squilla, facendola sobbalzare e correre verso la borsa; appena vede quel numero sconosciuto sorride e risponde subito.
" tu sei pazzo.." rivela subito sorridendo.
" me lo dicono in tanti" il suo sorriso svanisce in un attimo quando sente quella voce e quell'accento inconfondibile, i brividi le si insinuano pure dentro le vene.
" Pablo.." la voce la tradisce, tremando.- " che cosa vuoi ancora?! Ti ho già detto che non so dov'è Fabrizio!" urla quasi Elena.
" Te serve una mano con la zip?"***********************************************
Il giorno dopo, tutto sembra così perfetto anche grazie al sole caldo di Napoli, che tipicamente abbraccia tragedie o vincende nonostante il sole brilli fortemente.
Ciro si alza e ripete le sue abitudini giornaliere, con l'unica eccezione del suo sorriso e del suo umore, per la prima volta da quando è qui si sente bene davvero.
Elena sembra passargli davanti come un film, di come il tempo è passato velocemente e di come siano andate le cose e adesso, non farà nulla per poterla perdere.
Con quella voglia che ti prende lo stomaco quando sai che non vedi l'ora di vedere lei o lui, e ti senti sempre fuori posto, Ciro arriva come sempre giù, dove ci sono i campi da calcio e da pallavolo, già pronto ad andargli incontro ma un Lino interrompe la corsa di Gennaro e quella di Ciro.
-" Scusami Gennaro, Ciro deve venire con me"-
Gli basta uno sguardo alla guardia per esprimersi.
-" ti vuole la direttrice"- gli comunica, sorridendo a Gennaro per poi voltarsi e aspettare che Ciro lo segua.
-" accussí prest?"- domanda subito affiancandosi alla guardia -" che vuole?"-
-" non lo so nemmeno io"- gli risponde senza nemmeno guardarlo.
Lo conduce fino all'area colloqui e Ciro lo guarda, si aspetta di trovare Elena che magari ha cercato di raggirare la guardia per vederlo e già sorride, ma senza risultato; Lino lo invita a entrare.
La stanza è vuota per via dell'orario mattutino e in fondo all'aula, trova Pietro seduto.
Ha lo sguardo basso, le dita delle mani giocano manifestando nervosismo, Ciro non sta capendo cosa sta succedendo.
-" Piè"- lo richiama mostrando la sua solita autorità nonostante sia il minore fra i due, sedendosi subito di fronte a lui. -" Cré sta facc?"- gli domanda subito.
- " Ciro, cerca di mantenere la calma, ma è successa una cosa stanotte.."-.
Col suo restare in silenzio, Ciro lo invita a continuare,
ma il suo sguardo ha assunto già l'espressione delle sue sensazioni di presagio.
-" Hanno preso Elena.. per lo meno.." si avvicina di più a lui, sbagliando mossa- " tu sai chi è stato"- gli comunica a bassa voce guardandolo negli occhi.
Ciro rimane per un attimo immobile, guarda suo fratello cercando solo di respirare; ma ogni respiro è un completo impazzire e come fa sempre, cede sempre al suo lato fatto crescere come un albero di cui si ci ciba dei suoi frutti.
- " una sola cosa dovevi fare!"- esplode la sua rabbia, spingendo con tutta la sua forza il tavolo dove erano seduti ma Lino non osa avvicinarsi, non se la situazione dovesse avere conseguenze gravi.
-" Ciro calmati, la possiamo risolvere"- suo fratello cerca di farlo ragionare.
-" ma chi?!"- Ciro si avvicina al volto di suo fratello con gli occhi che sputano fuoco, sono poche le volte che Pietro l'ha visto così.
-" Ij stó d'int e'ste mur e'merd! vi ho affidato la persona più importante e voi non vi siete nemmeno accorti di niente!"- continua ancora contro suo fratello.
-" Ciro, non so nemmeno io come hanno fatto ancora.. ma non fare cazzate, ragiona! possiamo trovarla insieme"-
-" lievt annaz o'cazz, mò ce pens ij!"-.
lo spinge via senza però fargli male, ritornando dentro quelle mura di merda, con le lacrime già minacciose di venir fuori nonostante il cuore e la testa non vogliono saperne, scorrono lungo le sue guance lasciando spazio a uno dei quei momenti rari, allontanano la rabbia e lo fanno diventare quello che è.
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-" carina la collanina.. un po' lunga" - Pablo rientra in stanza con in mano dell'acqua.
-" per quanto deve durare questa pagliacciata, Pablo?"- intima al Cubano legata alla sedia.
-" Solo il tempo che mio fratello casca nella mia trappola"-
-" e ti servo io?"- lo fa scoppiare in una grossa risata, mentre si avvicina a lei tornando improvvisamente serio in maniera inquietante.
- " oh Elena, vali quanto un lingotto de oro" - le dice fissandola dritto negli occhi.
-" Ciro ti farà fuori appena lo verrà a sapere"-
-" tremo già"- le dice ridendo ancora, ricevendosi uno sputo da parte di Elena.
-" tu non vali nemmeno un capello di Ciro"-
Pablo si asciuga il viso con la manica della camicia, guardando Elena con un sopracciglio alzato.
-" sono sicuro che mio fratello mi farebbe pagare caro se ti torcessi anche un solo capello"- le punta l'indice contro, premendo infine sulla sua guancia, facendola scansare ma in maniera inutile quando inizia a scendere giù.
-" ma non sfidare la mia pazienza" -
-" Va al Diavolo!"-
-" vieni con me, Italiana"-
NA
Carissime lettrici, vi voglio ringraziare in anticipo come sempre di non dimenticare che la storia è in sospeso e per aspettare ogni mio aggiornamento.
Vi avviso che mancano due capitoli al finale ( dove vi allegherò il trailer anche appena finirò di perfezionarlo) e vi dico già in anticipo che sto preparando già qualcosa per un'altra storia.
Grazie come sempre di cuore per i voti, le letture e i commenti.
-Ely🌙