CIRO
- posso tranquillamente farlo - replica lei eppure lui adesso nei suoi occhi riesce a leggere che non lo farà e che non lo vuole fare.
appena prova a spostarsi, Ciro la rinchioda fra lui e il tavolo, sospirando annoiato.
- e allor facimm ca nun vogl, mh?- le rivela per ultimo e appena rialza gli occhi per poterla guardare, cattura gli occhi chiari di lei, scrutargli il viso.
- sei un incoerente del cazzo..- mormora piano, non facendolo muovere di un millimetro.
- sò tant cos ij, Nennè..- parla piano come lei, zittendola.
- sei tu che non te ne rendi conto - continua, forse sbagliando.
- non è vero che non me ne rendo conto - lo smentisce subito, cercando il suo sguardo schivo. - proprio perché sei tante cose, mi impaurisci da morire - rivela al ragazzo, che invece che corrugare le sopracciglia, sembra aver afferrato il suo discorso perfettamente. si lecca le labbra prima di avvicinarsi ancora di più.
- e non posso mica darti torto, Elena..- da come pronuncia il suo nome per intero, lei capisce come sia sincero, senza neanche sforzarsi di esserlo.
In fondo, Ciro, era proprio come lei: schivo con chi voleva lui. come se le sue attenzioni, non siano per tutti.
- ij sò pur pegg e' Fabrizio.. - la riporta alla realtà, continuando a parlare e sente il battito del suo cuore amplificato, quando ritorna a dover tener testa ai suoi occhi, per non cedere.
- ma se coccrun te fa mal o t uard, tocc a iss.. no a tte. - conclude.
Elena rimane pochi secondi a pensare cosa possa rispondere ma un rumore, che proviene da fuori, la fa sobbalzare fra le braccia di Ciro.
I suoi occhi corrono subito verso la finestra, muovendosi velocemente, sperando di vedere qualcosa.
- crè?- domanda Ciro, ma Elena gli intima di fare silenzio.
appena Ciro toglie la mani dal marmo, assume un'espressione seria, puntando il portone di Elena. si sente il tintinnio di una chiave e prima che Elena, possa pensarlo, accade.
Fabrizio fa il suo ingresso a testa bassa e forse proprio lì, focalizza le Nike di Ciro.
- Fabrizio - Elena gli va incontro piano, non accorgendosi , che appena ha pronunciato il nome del Cubano, Ciro la segue, restandole dietro.
Il cubano non la guarda neanche, scruta Ciro dalla testa ai piedi, infine la guarda, tirando su col naso.
- sei.. fatto..- ammette Elena a se stessa, più che altro - che ti dice il cervello?!- alza il tono improvvisamente, andandogli incontro pericolosamente ma Fabrizio sembra avere due demoni al posto degli occhi.
- lo chiedi a me, cazzo!- le urla in viso e Ciro promette a sé stesso, che non farà niente se non quando lui proverà ad alzare le mani.
- è per lui che non mi ami più?- urla ancora, facendo scuotere la testa ad Elena.
- se non ti amassi più saresti già in mano a tuo fratello!- fa per continuare, ma si blocca, notando Ciro alle sue spalle.
- non venirmi a minacciare, Elena!- alza l'indice contro lei - non so chi ti credi di essere, ma per me, sei una figlia di papà che non sa un cazzo della vita!-
- vaffanculo Fabrizio - alza il braccio, stampando il palmo della sua mano sulla guancia di Fabrizio, che subito alza il braccio per poterla bloccare.
ma appena Ciro nota quel movimento, velocemente si mette davanti ad Elena, togliendola dalle sue mani e scuotendo la testa.
- io per lei non sono quello che sei tu.. purtroppo -parla, avvicinando il viso al suo.
lo sta scrutando come se le sue mani si trovassero sul suo collo.
- ma so quello che divento se la tocchi. - continua, ricevendo una risata da parte di Fabrizio, che gli fa storcere la testa, come se non capisse.
Il Cubano gli tiene testa perfettamente, mentre ritorna a stendere le labbra, leccandole infine, come a prendere fiato.
- ti ha chiesto qualcuno la tua opinione? sto parlando con lei - risponde guardandolo dritto negli occhi. Ciro, mantiene il suo sguardo, immaginando già a come incollarlo a muro, se sbaglia a parlare.
- fors nun t'è chiar - inizia - tu toccala e hai smesso di vivere. pur se sto aret e'sbarr -
Fabrizio scoppia in una grossa risata, mentre punta Elena, che è rimasta dietro le spalle di Ciro, col cuore in gola, pronta a fermare chiunque dei due possa partire per primo, ma appena sente gli occhi di Fabrizio, stranamente non sente più quel disagio provato pochi giorni fa. si sente esattamente ciò che le mancava da tempo, coraggiosa, matura. infatti, alza la testa verso Fabrizio pronta a rispondere.
- adesso ho capito chi sei - ritorna a scrutare Ciro dalla testa ai piedi e anche se non lo sta toccando, Elena sembra percepire il corpo di Ciro irrigidirsi, per via della rabbia.
- sei uno di quei detenuti de cui se occupa lei.. di quel carcere in punta a un molo - continua, ridendo e Elena non capisce come abbia fatto a sapere tutte queste cose. ma come un lampo, le attraversa in testa la sua improvvisata all'IPM.
- divertente comunque- le dice, ridendo ancora.
- a me rompevi i coglioni perché per vivere, commettevo reati e adesso ti scopi un camorrista?- prima che Elena possa aprire bocca, la presenza confortevole di Ciro sparisce.
lo guarda mentre con uno scatto, colpisce la sua fronte con una testata e le fa portare una mano sulla bocca, sconvolta.
Fabrizio cade a terra, ma Ciro ci mette poco a mettersi sopra lui, in piedi, ma in modo di guardarlo dall'alto.
- sta cap e'cazz!- esclama con una tranquillità che la spaventa.
- Ciro, che cazzo hai fatto?!- si precipita su Fabrizio, che sembra non dare segni.
- l'hai ammazzato?- continua, in preda al panico ma Ciro si allontana, alzando gli occhi al cielo.
- se lo sarebbe meritato..- parla, mentre tira fuori il porta tabacco - na rummut ed è tutto apposto - continua, mentre Elena si tranquillizza con quelle parole.
- non mi stai prendendo per il culo?-
- no, sono serio - risponde secco, accendendosi la sigaretta.
Punta gli occhi su Elena, poi a Fabrizio a terra, storcendo le labbra, come fosse incuriosito.
- che succede?- domanda Elena.
- è pur brutt - commenta e Elena si ritrova a dover trattenere una mezza risata, per la leggerezza che usa, davanti a certe situazioni e sorride anche lui quando la vede ridere e lei capisce perché.
- adesso - parla ancora, spegnendo la sigaretta ancora quasi intera - vieni con me, devi spiegarmi perché ha le chiavi e poi mi ringrazi Nennè - si alza dalla sedia, superando Fabrizio come se non ci fosse.
- t'aspiett for - le ordina quasi e lei, per la prima volta, fa coincidere cervello e sensazioni, che non fanno altro che farle muovere le gambe, nella stessa direzione di Ciro, seppur non ha nessun nome, il luogo dove sono diretti.senti quando scivola lentamente, sulla pelle una lacrima?
senti questa musica?
Dimmi per l'ultima volta, cosa mi resta di te?